mercoledì 10 giugno 2015

Canada 2015 - Gara

Questo è di certo il gran premio delle posizioni a casaccio.
Sin dalla partenza.
Tranne che per le Mercedes, che fanno sempre gara a partre anche in questo caso. Prime partono, prime arrivano. Rosberg non da cennindi voler far qualcosa per battere il compagno di squadra.
Guardando lo schieramento al contrario: in prima piazza troviamo Button, neanche qualificato ma penalizzato da un altro drive trought per allentare la tensione. Avrebbero voluto farlo partire da Indianapolis, o giu di li, ma in fondo, anche loro hanno dei cuoricini teneri: piazzarlo dietro le Manor è parsa gia un umiliazione sufficiente. Al suo fianco in "prima" fila Verstappen, ancora in versione 'mo mi faccio odiare da tutti. Giusto per rendersi conto del livello della situaziome, Verstappen con 15 posizioni di arretramento, comunque, è riuscito a piazzarsi meglio della McLaren.
Mentre una McLaren stava tentando di gongolare. Nella qualità di unica McLaren ad aver disputato le qualifche non gli stava andando neanche troppo male ad aver superato indenne la Q1. Q2 scalata dignitosamente anche se non superata... ma con l'enorme soddisfazione di essersi qualificato meglio di Vettel. Probabilmente il discorso varrebbe di più se si contendessero la prima fila... ma quantomeno in ultima si gode una vista migliore.
Continuando la classifica invertita, strano ma vero, in terza piazza si trova proprio Sebastian Vettel, beffato dalla mala suerte della vettura e delle ritoccatine successive che gli sono costate altre posizioni di arretramento in griglia. Comunque meglio di una McLaren. The new Era. Solo a questo punto giungono le due Manor Marussia, sorprendentemente avanti in griglia. E son soddisfazioni.
Negli stessi attimi in cui io terminavo di compilare questa virtuale griglia di partenza al contrario, Fernando proponeva l'ordine di arrivo di cui all'immagine a fianco... e poi mi si domanda perchè non lo sopporto.
I primi 15 - 20 giri del Gran Premio ci ricordano esattamente cosa ci sia che non va bene a Monaco. Il paesaggio, lo scenario è uno dei più belli dell'anno. Sempre perchè si straparla con così tanta fierezza della location del Principato. Ciò che conta di più, tuttavia, è l'azione. Sorpassi su sorpassi. Il drive trought di Button, costretto, 4 secondi dopo la mini-rimonta della partenza, a ricominciare tutto da capo (anche se senza grande fortuna). Il pit-stop strategico di Vettel, che lo rispedisce in ultima fila. Insomma, quello che tutti vorremmo da un grande GP. Poi c'è anche la fuga di Hamilton e l'eterno inseguimento di Rosberg. Di questo forse faremmo a meno, ma in fondo potrebbe andarci peggio.
God save the groundhog.
La marmotta, tutto ciò che il mondo ricorderà di questo granpremio.
Raikkonen il giorno prima lo aveva quasi pronosticato. A modo suo, insomma. Tolto il brivido iniziale, ciò che ha seguito è stata solo un'eterna attesa di una safety car che risollevasse la situazione. Invece niente: speranza disattesa. Ci ha provato la marmotta che ha tagliato la strada ad una Williams, circostanza pericolosissima. Ci hanno provato Massa ed Ericson, giunti ad una serie di sorpassi e controsorpassi, ruota contro ruota, che conoscendo l'indole dei due, hanno fatto credere al mondo intero che finalmente il momento fosse arrivato. Ci ha provato Grosjean, nel momento in cui non è riuscito neanche a doppiare una Manor senza precipitargli addosso, facendosi tra l'altro dare anche una botta di stupido da Stevens e dimostrando al mondo che tutte quelle ramanzine pronunciate in settimana nei confronti di Verstappen erano solo parole al vento. Tra l'altro si tratta dello stesso Stevens who is this caterham? \ he has a lot to learn. Ci ha provato anche Vettel, nel momento in cui pareva che avesse buttato Hulkemberg fuori pista, accanendosi alla radio per sostenere che non fosse vero... quando poi, dopo decenni trascorsi a cercare la giusta angolazione dei Replay è stato chiaro a tutti che aveva pure ragione, anche se nessuno gli aveva creduto. Ci hanno provato anche le McLaren, disseminando vetture un po' qua ed un po' là lungo la pista. Ci ha provato anche Raikkonen, piroettando in pista come una prima ballerina, giusto il tempo  di perdere la terza piazza in favore di Bottas, e non essere costretto nuovamente ad una conferenza stampa... che è chiaro a tutti che effetto gli fa.
Eppure la marmotta è diventata l'eroina locale.
Eppure Vettel meriterebbe di essere nominato come l'uomo del giorno.
Partito dalle retrovie che più retrovie non si può (o meglio, più retrovia di così si può solo se sei una McLaren), tenta di stupire tutti con effetti speciali: un pit stop anticipato che gli avrebbe dovuto offrire chissà quali vantaggi ma che, dopo un inconveniente tecnico, lo rispediscono nell'ultima fila dalla quale era già partito ad inizo gara. Vettel dimostra che in Canada tutto può succedere, compiendo nuovamente sorpasso su sorpasso giunge in zona punti per accomodarsi in quinta piazza, secondo la migliore tradizione ferrarista. Più di così forse non si sarebbe potuto fare. O forse si sarebbe potuto, evitando quell'errore all'inizio. 

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