martedì 25 agosto 2015

Belgio 2015 - Gara

Tra i fatti ed i fattarelli del pre-gara, ormai, non possono non essere citati i tentativi della McLaren di dare un senso a qualcosa che un senso non lo ha: smanettano con il motore ancora un po' e tutto quello che portano a casa è la considerevole cifra di 105 posizioni di arretramento in griglia. A testa. Un team effettivamente dedito alla causa: superare sempre i propri limiti.
Così come era successo in Ungheria, anche in Belgio la partenza viene rimandata di un giro: problemi in griglia per Hulkenberg: nuovo giro di riscaldamento, nella consapevolezza che la volta scorsa non aveva portato affatto bene ai due Mercedes.
Prima ancora di riallinearsi in griglia si autoelimina anche Sainz... e le McLaren gioiscono all'idea di avere solo altre 103 posi da recuperare per puntare alla vittoria.
Partenza: Nico Rosberg non parte. Non bene neanche Hamilton, mentre questo viene beffato addirittura da Perez, Rosberg da mezzo schieramento. Lewis riprenderà il primo posto in fretta, Nico... no, ma una buona strategia ai box gli assicurerà comunque la sua seconda piazza.
Maldonado dura poco in pista: la vettura decide di sopprimersi prima di morire di una morte violenta per mano del suo carnefice.
Nello stesso tempo dalle retrovie Button lamenta che auto si sta ribellando al suo volere: varie robe non vanno, tra queste anche gomma danneggiata da un contatto in partenza ma, 10 giri dopo, ancora non viene fatto rientrare e, anzi, viene data precedenza ad Alonso. Misteri di scuderia.
Il pasticciaccio brutto della gomma di Bottas: x dimostrare che tutta la faccenda delle mescole Pirelli è una grande baggianata, al primo pit i meccanici gli mettettono tre gomme d'un tipo e una dell altro. Tutto questo non sembra creargli problemi, tira avanti così finchè non lo bloccano dalla regia. Mazzoni urla alla squalifica, i commissari danno solo un drive trought, giusto per spiegare al mondo quanto ha capito Mazzoni del regolamento. Mazzoni torna quindi ad urlare che sarebbe dovuta essere squalifica. Bottas se ne frega: compie il suo drive trought e poi torna in pista con tre gomme di un tipo e una dell'altro sino al successivo cambio gomme... e lotta anche x tentare sorpassi. Quasi quasi le busca di più dopo aver messo tutte le gomme uguali.
Momento Law&Order: Pic (che l'anno scorso faceva da inutile terza guida) ha portato in tribunale la Lotus, modello Van Der Garde. In Belgio gli hanno sequestrato mezzo box nell'attesa di vendere tutto all'asta o fargli aprire il portafoglio. Mettiamola così: un tempo ero persino giunta sul punto di rammaricarmi moltissimo di non aver scelto un percorso di studi maggiormento indirizzato all'ingegneria meccanica, o giù di lì. Non dico che avrei potuto progettare la prossima vettura campione del mondo... ma quantomeno avrei potuto mirare al posto dell'ingegner Bruno! A tratti mi sono rimproverata di essermi giocata così la possibilità di giocare da protagonista... invece che da spettatrice sul divano. Con i pop corn in mano. Oggi sono seriamente sul punto di ricredermi: perchè con tutta bagarre contrattuale tra team e piloti probabilmente qualcuno che se ne capisca di diritto civile ci vuole. O che difenda i lavoratori mobizzati... o che scriva questi accidenti di contratti in maniera tale che l'ultima ruota del carro non possa lamentarsi di essere stato trattato male per poi scoprire che aveva ragione a lamentarsi. No, perchè qui in Italia il dipendente medio ha molte meno garanzie di stabilità del posto fisso.
Ricciardo fermo all improvviso: a Mazzoni è parso che avesse un problema, un intuito infallibile. 
La gara è filata avanti liscia e monotona fino al momento in cui Vettel ha incominciato ad avere i primi problemi. Lamenta che qualcosa non funge, gli danno consigli su muovere tutte quelle rotelline che si trovano sul volante, ma lo sanno tutti che tutte quelle rotelline sono finte. Non portano assolutamente a nulla... e lo confessa lui stesso quando scocciato riporta ai box che la vettura non ha reagito. Esattamente in questo momento lo vediamo peccare d'ingenuità: esorta i box ad inventarsi qualcosa prima della prossima sosta. Ed è quasi un dispiacere sentirlo parlare così, perchè si capisce che non ha ancora capito dove si trova: questa non è più la vecchia RedBull, dove le strategie venivano modificate in corsa a seconda delle esigenze. Questa non è la RedBull che trovava soluzioni davanti agli imprevisti della vita. Questa è la Ferrari: qua si ha la flessibilità mentale di un australopiteco ma si sa urlare al complotto alla grandissima. Campioni del mondo di urlo al complotto. 
Ovviamente, non sarebbe neanche il caso di doverlo specificare, al muretto una soluzione non riescono a trovargliela... ma non è un problema. Fortunatamente si trova già in una posizione abbastanza buona, abbastanza vantaggiosa, da potersi accodare alle Mercedes (metaforicamente, quelle avevano già due decenni di vantaggio su tutti gli altri) e non rischiare troppo con Grosjean alle sue spalle per puntare al podio. 
Per la verità Grosjean se la crede anche, per un numero infinito di giri, di poter avere la possibilità di farcela. Lo vede ferito ed agonizzante e lo insegue senza ritegno, ci si avvicina ma non fa sul serio. Un Vettel zoppo regge meglio al gara di un Grosjean in piena forma... e questo è tutto dire. A pochi giri dalla fine, addirittura, sembra perdere tempo invece che guadagnarlo e tutti ferraristi del mondo riuniti stavano incominciando a tirare un sospiro di sollievo e smettendo di mangiarsi le unghie. Ma il destino è beffardo: quando meno te lo aspetti lui ti frega. Ed è li che il pneumatico di Vettel ha fatto PUFFff! Scoppiato. Miseramente scoppiato. Ed ovviamente è uno scandalo, tutto un complotto ordito dalla Pirelli per tenerli lontano dal podio, per danneggiarli nel corpo e nell'anima.
Quando ormai mancava meno di un giro Vettel rotola quindi fino al box... e Grosjean rotola sul podio facendo finta di esserselo meritato veramente: no, ma, anche meno! Il suo umore dopo i falliti tentativi di sorpasso su Vettel in quello stato dovrebbe essere sotto la suola delle scarpe... insieme a quello di Nasr che più di una volta si è fatto tenere dietro dalla McLaren di Alonso.

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