martedì 29 marzo 2016

Funny facts on the podium #Bahrain

Terzo gradino del podio:
Nel 2014, poco dopo l'incidente sugli sci che ha coinvolto Michael Schumacher, che come tutti ricordiamo, senza che mi dilungo troppo in chiacchiere, il circuito del Bahrain ha deciso di dedicare una curva, la prima curva al campione tedesco. Il problema è che poi Schumacher non sia morto e la curva intitolata ad uno vivo suoni un po' di jattura. Per tutto il resto c'è Mastercard.
Secondo gradino del podio:
Anno 2011: tutti ricordano quando il GPO è stato sospeso, per un po' di tempo forse rimandato, alla fine cancellato del tutto, tra pareri favorevoli, pareri contrari, incredulità e condizioni geo-politiche del paese che non lasciavano molto spazio all'immaginazione. Poi però nel 2012 le cose non andarono meglio... Dio denaro per forza di cose vinse, si decise di far finta che la guerra non esistesse e che la Formula 1 fosse una grande carovana di esportatori di democrazia. Come se tutto quello che toccano diventasse pace. Non l'hanno pensata così nè i meccanici della Force India, nè quelli della Sauber finiti entrambi in mezzo ad uno scontro tra manifestanti (aka gente che contesta la famiglia reale al potere e la sopra citata carovana della Formula 1, vista quale elemento di pubblicità\propaganda del regime) e polizia.
Primo gradino del podio:
Dal punto di vista delle vittorie le statistiche del Sakhir non sono molto interessanti: dal 2004 ad oggi tre vittorie per Alonso, due per Massa, Vettel, Hamilton, una per Schumacher e Button. I nomi sono sempre quelli che tornano e ritornano. Primo gradino del podio meritato degnamente dallo statisticone del pilota che, a sorpresa, è finito più volte a podio: Raikkonen, ben 6. Là dove si festeggia con l'acqua di rose. Frizzante.
Per la cronaca: subito dietro, 4 per Hamilton, 3 per Alonso, Massa e Vettel.

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