lunedì 25 marzo 2019

Scrapbook: Australia - page 5 -

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Il Week end è partito fin da subito con il primo record inevitabile: landonorris è stato il primo dello schieramento a scendere in pista sabato in qualifica. Ovviamente se non si considera quell'altro record d'aver asfaltato il proprio compagno di squadra alla propria gara d'esordio. Che poi, magari, le cose non andranno avanti così fino alla fine del campionato ma per il momento il confronto è stato impietoso: Sainz fuori in q1, landonorris entrato di diritto in q3. In gara fumata bianca per Sainz che, senza metafore, ha mandato in fumo il motore mentre Norris portava a casa una gara quantomeno dignitosa. 
Parlando di confronti impietosi, le qualifiche sono state uno scenario davvero prolifico. Le RedBull: Gasly 17°, Verstappen 4°. Force India: Stroll 16°, Perez 10°. Alfa Romeo: Giovinazzi 15°, Raikkonen 9°. Credo che ci sia un bel po' materiale sul quale ragionare in vista del campionato appena iniziato.
Commento spassionato sulla gara: se le cose devono andare così fin dal primo appuntamento credo che abbandonerò tutta la questione prima ancora di arrivare a Montecarlo.
Altro commento spassionato: in fin dei conti questo potrebbe essere il preludio a qualcosa di tutt'altro che noioso: bisogna solo capire bene se Verstappen c'è o ci fa.
Terzo commento spassionato sulla gara: ah, però! Sto Bottas si è convinto di essere un Rosberg! E Rosberg, nella propria qualità di Rosberg-titolare, gongola come un pazzo, mangiando gelato disteso sul ponte della sua barca nuova. Perchè lui a Montecarlo c'è già.
Figure e figuracce di giornata:
Hamilton. La strepitosa pole position di cui tutti ancora parlano di Lewis Hamilton in Australia è durata circa 5 metri, dopo di che si è lasciato beffare come un vecchio dal compagno di squadra senza neanche aver capito da che parte sia passato. Arriverà al traguardo in seconda posizione ma con quattro decenni di ritardo sul vincitore.
Decisamente questa non è una di quelle che useremmo definire una "buona partenza" eppure dobbiamo darci pace con almeno un paio di considerazioni: da un lato c'è la consapevolezza che le cattive partenze negli ultimi anni difficilmente gli sono andate a influenzare il resto della stagione, dall'altro la certezza che quella australiana sia per lui decisamente una gara strategicamente maledetta. Otto pole position, sei delle quali consecutive, ma solo due vittorie, cinque seconde posizioni, tre terze piazze e una squalifica per comportamento antisportivo, giusto perchè adesso è facile puntare il ditino contro le verstappate.
Mercedes. La vittoria di Bottas ha fatto lievemente passare in secondo piano il fatto che la gara di Hamilton, falle nella vettura a parte, sia stata mandata definitivamente in pappa da un errore di chiamata ai box per il secondo anno consecutivo. Magari le cose sarebbero andate esattamente nello stesso modo, magari Bottas avrebbe mantenuto la testa della corsa e, da un lato, era pure il momento propizio perchè gliela lasciassero portare a casa, ma non credo sia necessaria una laurea per capire che, piuttosto che copiare una strategia Ferrari, e meglio lasciar improvvisare l'ingegner Cane. Tanto più se si tratta di un piano B messo in scena per tentare di rimediare alla debacle che si stava realizzando davanti ai loro occhi. Improvvisare un cambio gomme anticipato senza avere la certezza che ciò che si andrà a montare potrà reggere fino alla fine della gara. Un errore da pivelli per il quale avrebbero potuto piangere lacrime amare se Lewis non fosse riuscito a tenere al suo posto Verstappen.
Ferrari. Prima o poi dovranno imparare la sana lezione del non cantar vittoria troppo presto, eppure...
L'anno scorso si sono dati per campioni del mondo dopo la vittoria spuntata in Australia, quest'anno hanno addirittura pensato di non ritardare i festeggiamenti ed iniziare direttamente durante i test invernali. La vettura è impeccabile, perfetta sin dal primo giro, veloce come non mai, equilibrata nell'assetto e, soprattutto, Leclerc è il secondo pilota migliore del mondo. Ovviamente perchè Vettel è il primo della classifica, per contratto. E non dimentichiamoci che Arrivabene era la causa di tutti i mali del mondo e con Binotto sì che le cose andranno bene... almeno almeno finchè la sveglia non inizia a suonare e si è costretti a tornare alla realtà.
Carichi come delle trottole sono finalmente scesi in pista e le cose semplicemente non sono andate per il verso giusto. Una terza piazza scampata da Vettel in qualifica, un sorpasso di prepotenza subito da Verstappen in gara... ed è finita lì. Amareggiati e affranti, arresi davanti all'evidenza, pronti a leccarsi le ferite e a promettere che, anche quest'anno la lotta per il campionato è rimandata al prossimo anno.
Come se tutto ciò non bastasse, io aggiungere la ciliegina della brutta figura condita di brutta figura: il primo team order della stagione del tutto immotivato, se non dai cavilli contrattuali.
All'apice di una gara opaca, SebVettel dominava la gara dalla sua quarta posizione. L'unico tentativo di stravolgere le sorti della prestazione è stato quello del rientro anticipato che non ha dato altro frutto se non quello di ridere un po' del box Mercedes che ha pensato bene di imitarli. Sbagliata una strategia, l'altra procedeva allegramente, dopo un cambio gomme al momento giusto con le gomme giuste i suoi ritmi erano decisamente inferiori (o superiori, dipende dal punto di vista) rispetto a quelli di Vettel. In men che non si dica gli ha recuperato i 13 secondi di distacco e gli si è piazzato a meno di un secondo dall'alettone posteriore... poi la sceneggiata definitiva. Leclerc chiede il permesso di superare Vettel, glielo negano, richiude il DRS e si piazza a debita distanza per non infastidire nessuno. Questo perchè loro non hanno assunto un maggiordomo.
Team Orders. Restando in team di Team Orders sospetto che in Mercedes possano avere un problema di controllo del personale. Pietra dello scandalo è Bottas, felice conquistatore della prima vittoria stagionale che, preso dall'euforia del momento, ha deciso che non accontentarsi di quel traguardo ma volere anche il punto in più. Il punto della discordia.
Una delle novità della stagione che maggiormente ha fatto discutere è la decisione di attribuire un punto in più al pilota che si porta a casa il giro veloce della gara. Personalmente sono assolutamente favorevole alla novità, così sarei favorevole ad attribuire punti anche per le qualifiche, almeno al poleman, forse addirittura alla prima fila o ai primi tre. Insomma: ogni traguardo dovrebbe avere un riscontro in classifica iridata, giusto per dare un senso all'intero week end di competizione e non solo al momento finale. Bottas domenica in pista ha chiaramente ammesso di volersi portare a casa tutti i 26 punti a disposizione.
Il segnale lanciato dai box pareva abbastanza chiaro: la sua gara stava già andando abbastanza egregiamente, inutile sforzare la vettura più del necessario per ottenere un punto in più. Tra l'altro, io avrei tenuto anche a mente il numero di gare che in passato ha perso miseramente ad un paio di giri dalla fine per contrattempi imprevisti alla vettura. L'ordine era quello di portare a casa la gara ma lui, incominciando ad alzare decisamente la cresta, a urlato un NO talmente forte in cuffia da far tremare i vetri alle finestre. A Brixworth. Direi che questo atteggiamento potrebbe diventare un problema nel momento in cui il gioco del titolo mondiale entrerà nel vivo e Hamilton inizierà ad essere della partita ma, per questo e molto altro, chiedere di Rosberg
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Statistiche a casaccio p. 1: avrei voluto aprire questo post con una bella statistichetta che, a conti fatti, mi si è rivelata un po' a casaccio... quindi la metto in calce. Avrei voluto dire a Bottas che, in fondo in fondo, vincere la gara inaugurale non ha mai portato bene a nessuno. Poi però ho aperto wikipedia e, valutando gli ultimi 15 anni credo debba altresì tenersi in considerazione Nico Rosberg 2016, Hamilton 2008 e 2015, Vettel 2011, Raikkonen 2007 e Alonso 2006. Mica dobbiamo per forza puntare il dito contro Fisichella 2005. Sei su quindici non è certo una buona media, ma non è neanche una cattiva media. Insomma, è una media inutile, esattamente come questa statistica inutile. Quindi ok.
Statistiche a casaccio p. 2: con quella australiana, Hamilton ha conquistato la sua 84esima pole position: esattamente tante quante quelle di tutti gli altri piloti della griglia messe insieme.

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