domenica 22 settembre 2019

Singapore 2019 - gara

Benvenuti a Singapore, là dove tendenzialmente la noia regna sovrana... e anche quest'anno non è cambiato niente. 
Non mi interessa assolutamente della vittoria di Vettel, la doppietta ferrari, la terza vittoria di seguito delle Ferrari e campanilismi vari: sono state due ore da lette alle ginocchia, con le tre SC finali a darci il colpo di grazia. 
In queste ultime settimane di euforia ferrarista sono molti quelli che si sono interrogati sull'umore di Vettel. Non dev'essere facile essere lui in questo momento in cui è entrato in scena il predestinato e ha pure raccolto un paio di soddisfazioni lungo il suo percorso. 
Molti sono anche quelli che si sono interrogati sul futuro della Formula 1, Verstappen e Leclerc appaiono ormai pacificamente i portabandiera della prossima generazione, pronti a fare faville in pista, e non dev'essere facile essere Max Verstappen in questo momento in cui ha smesso di essere il giovane rampollo della Formula 1 ed è già costretto a cedere un pezzettino del carro dei vincitori all'ultimo arrivato che, peraltro, ha sua stessa età. 
Non dev'essere facile neanche essere Hamilton, così come per Vettel, tanti mondiali alle sue spalle e tutta questa gioventù che avanza a ricordargli amaramente come i migliori anni della carriera siano già belli che andati e come il prossimo paio d'anni si rendano cruciali per portare a casa il più possibile.
Tutti questi momenti di difficoltà interiore non saranno mai drammatici tanto quanto si sta rendendo essere Valterri Bottas. Arrivato troppo tardi per salire sul carro dei vincitori di Vettel / Hamilton e tutto quello che più o meno è passato nel mezzo e troppo presto per essere una delle nuove stelle. Non ha fatto in tempo a smarcarsi dalla vecchia guardia (e di fatto non l'ha ancora fatto) che già c'è la nuova a bussare alla porta. Ciò che gli si palesa davanti agli occhi è la chiara evidenza che da queste parti non c'è spazio per lui. 
LEC HAM VET VER BOT
Ed è così che abbiamo approcciato a questo GP di Singapore, con una Ferrari che ha dimostrato di avere uno sorpresina nel cassetto da mostrare agli avversari, ed un Verstappen timidamente in seconda fila pronto a ricordare alle due ferrari davanti a sè chi eravamo e che potremmo ritornare
La realtà è sempre molto più deludente delle aspettative. In partenza non succede un accidente, così come non succede niente per i primi venti giri di questo gran premio resosi, per motivi misteriosi, eccessivamente lento anche dagli stessi protagonisti. 
Per ragioni non ben spiegate il passo gara iniziale è stato estremamente lento, c'è chi parlava di 7 secondi più lento del giro qualifica, ma visto che lo diceva in altra lingua non sono certa di aver capito bene, bene, bene. Leclerc faceva da tappo e tutti gli altri dietro, come un simpatico trenino ad un secondo l'uno dall'altro almeno fino alla decima piazza...e nessuno che neanche tentava un maledetto sorpasso. 
Nessuno tentava un sorpasso... tranne Ricciardo che, seriamente, ci ha fatto sognare ci ha ridato un po' di fiducia in questa formula 1 moderna. Partito dall'ultima piazza dopo una squalifica dalla qualifica per menate ingegneristiche sulle quali non intendo soffermarmi neanche un secondo, è riuscito a risalire fino alla terza piazza, per mandare in vacca tutta l'impresa un secondo dopo in un maldestro tentativo di sorpasso su Giovinazzi per il quale è tornato a relegarsi nelle posizioni infami dove ha concluso la gara senza che nessuno fosse disposto ad eleggerlo come driver of the day: voi questo Ricciardo non lo meritate!
Intorno al ventesimo giro la Ferrari mette in scena il colpo gobbo del pit stop anticipato di Vettel, fermatosi insieme a Verstappen, due giri dopo si ferma anche Leclerc, costretto ad accodarsi al compagno di squadra, quindi fermano anche Bottas e, con molta calma, dopo aver tentato di ingobbare i gobbatori anche Hamilton, scivolato in quarta piazza e destinato a non uscirne mai più. 
Quaranta giri e tre SC dopo la gara finisce nelle stesse identiche posizioni di testa. 
VET LEC VER HAM BOT
La gara finisce ma non senza una certa polemica da parte di Leclerc che, in uno dei tanti intermezzi dovuti alle varie SC, si è intrattenuto in simpatici team radio con il suo muretto, team radio durante i quali ha preteso che gli fosse data più potenza promettendo di fare il bravo... andati a concludersi con l'invito del muretto a portare a casa la gara e abbassare la cresta. Leclerc è parso non prendere particolarmente a genio questa situazione, sceso dalla vettura a malapena ha salutato Vettel e ha preteso di fare una di quelle belle sceneggiate in cui il pilota si allontana con scazzo lasciando tutti a bocca aperta ma è stato riportato all'ordine in fretta e piazzato davanti ai microfoni di Coulthard sotto al podio. Ora Leclerc minaccia di pretendere spiegazioni, ma sai quante pastasciutte ti devi ancora mangiare prima di poter solo pensare di poter un giorno pretendere spiegazioni? 

1 commento:

  1. E bravo Coulthard, che da anni e anni tiene a bada i piloti nelle interviste post-gara!

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