domenica 2 settembre 2018

Italia 2018 - Gara

Ho talmente tante di quelle cose da dire che mi sta per esplodere il cervello. Credo incomincerò dall'inizio per vedere di riuscire a tirare fuori tutto senza fare confusione. 
Partiamo dalle qualifiche del sabato, là dove sembra minacciare pioggia, ma non piove. Là dove il record assoluto del mondo, dell'universo e tutto quanto risaliva a quanto pare ai fausti di Montoya e che, tra una curva della Roggia e una parabolica per circa 5 secondi è appartenuto ad Hamilton. Fatto che chiaramente nessuno si aspettava perchè le Ferrari avevano dimostrato di avere quella che si suol definire "una marcia in più" per tutto il week end. Cinque secondi dopo il miglio tempo in pista è passato a Raikkonen, poleman e eroe di giornata... con quel filo di disappunto sulle facce del muretto Ferrari che, probabilmente, avrebbero preferito vedere incoronato ad eroe nazionale quello, tra i due, che non stanno pensionando. Vettel, leggermente turbato, si è comunque fermato in seconda piazza, davanti ad Hamilton. Prima fila tutta Ferrari, evento che a Monza non capitava dal 33 a.C.. Anno più anno meno. 
La domenica, alla vigilia della gara, i fatti certi erano due: davanti a due Ferrari di questo livello, le Mercedes avrebbero dovuto limitare il danno e Raikkonen sarebbe stato sicuramente sacrificato per la causa. Credo girassero anche scommesse su per quanto tempo gli sarebbe stato concesso di tenere la prima piazza. Gli spalti erano rosso sangue, i cavallini rampavano sulle gradinate, tutto era pronto per iniziare. Tra l'altro c'era anche Nico Rosberg a zonzo per il paddock e Lewis si è sciolto le treccine. 
Allo spegnersi dei semafori il finimondo è apparso davanti ai nostri occhi. Raikkonen è partito più che bene, SebVettel ha tentato di attaccarlo fin da subito ma non gli è stata lasciata strada libera. Hamilton non ha dato modo ai due di staccarlo e alla terza curva già era in lotta per la seconda piazza con Vettel. Uno tenta il sorpasso di qua, l'altro tenta di non farsi passare di là ed è un attimo che SebVettel si ritrova a piroettare in pista con l'alettone piegato mentre il resto delle vetture gli scorrono al fianco. Mentre lui rientra zoppicante ai box tra i boati degli spettatori, Raikkonen e Hamilton danno spettacolo in pista con tutta una serie di sorpassi e controsorpassi al cardiopalma dai quali, guarda caso, nessuno è uscito ferito. Possiamo dare per conclamato che Seb si toglie dai piedi lo spettacolo è assicurato? 
Don't worry amici miei: SebVettel ha vinto un mondiale ripartendo, proprio all'ultima gara, dall'ultima posizione e risalendo la china un sorpasso dopo l'altro. Il mondiale non è chiuso qua. E' altrettando vero che all'epoca non gli prudevano le mani ad ogni duello, ma con questo credo faremo i conti a novembre. 
La gara è quindi andata avanti adrenalitica e frenetica come non mai ma, lasciatemelo dire, se fossi un tifoso Ferrari, oggi è una di quelle giornate in cui sarei arrabbiata e delusa come non mai. 
Il momento più alto della gara è decisamente arrivato nel momento in cui dal box Mercedes inizia ad uscire confusione. Confusione pacchi, confusione su pallet. Devo ancora capire se in tutto questo c'è del genio o della follia. Il confine probabilmente è molto più sottile di quanto ci si possa immaginare.
Siamo circa al 20esimo giro, Vettel recuperava un sorpasso alla volta ma si trovava ancora in alto mare, Raikkonen dominava incontrastato la gara, Hamilton seguiva ma aveva smesso da un pezzo di tentar sorpassi. Dietro il vuoto: Verstappen, terzo, era staccato di 15 secondi e litigava con Bottas. Una cifra buona ma non perchè chiunque si fosse fermato per primo là davanti sarebbe sicuramente finito dietro di loro a perder tempo. In Mercedes sembrano iniziare a preparar tutto per cambiare gomme ad Hamilton ma, sul più bello cambiano idea e tornano tutti dentro. Faccenda davvero interessante, perchè nel frattempo, dal box Ferrari, per reagire alla chiamata di Hamilton, avevano già chiamato dentro Raikkonen. Raikkonen che è, inevitabilmente finito dietro Verstappen e Bottas a perder tempo. 
In realtà i giri veloci che Hamilton ha portato a casa sfruttando la pista libera non hanno portato al risultato sperato complice il DNF di Ricciardo, costretto ad abbandonare la vettura a bordo pista. Bandiere gialle in zona e nessuna altra interferenza dolorosa ma, nel momento in cui Hamilton rientra, quasi 10 giri dopo, l'undercut è un lontano miraggio. 
Spunta quindi la strategia numero 2: ritardare l'ingresso di Bottas abbastanza da fare da tappo e permettere ad Hamilton di avvicinarsi nuovamente. Tutto alla luce del sole: la richiesta in cuffia e l'intento palesato e riuscito. Io avrei seriamente scommesso sul fatto che Raikkonen, una volta raggiunto il connazionale se lo sarebbe pappato in un sol boccone ma a quanto pare non è stato così facile. Missione compiuta, Bottas è stato richiamato ai box, cambio gomme e ritornato in pista al "suo" posto, a lottar con Verstappen come  e più di prima. Nel frattempo Vettel era quinto, se può servire. 
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Parentesi Ricciardo. Poi la gente si domanda come sia possibile che Ricciardo se ne voglia andare dalla RedBull. Guardando il video "formaggio o villaggio" registrato con Verstappen giuro di essermelo domandato anch'io. Come poter rinunciare a una cosa come questa? Per esempio vivendo ancora una volta quella simpatica sensazione di ritrovarsi sotto alle chiappe una vettura che, di punto in bianco, svampa e ti lascia a piedi in giro per la pista. In gara, in qualifica e anche durante le prove libere del venerdì. Per esempio constatando che queste cose, da quando ha dato il proprio addio al team, stanno iniziando a succedere molto più frequentemente mentre, magia magia, non succede più su quella del compagno di squadra che, pur ammettendo che ci sta mettendo del suo a non andare a sbattere contro ogni ostacolo fermo o in movimento che trovi sul suo percorso, anche questa volta ha sfiorato il podio.
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Torniamo quindi al motivo per cui bisognerebbe essere delusi ed arrabbiati neri con la Ferrari
Partiamo dallo scenario: la Ferrari copia la strategia box del principale competitor, copia male ed improvvisando, la scelta gli rema contro e l'altro vince la gara. Visto così potrebbe sembrare Abu Dhabi 2010, là dove Alonso (quindi la Ferrari) buttarono alle ortiche un mondiale per seguire a ruota la strategia gomme di Webber e, per non essersi semplicemente fatti i fatti propri e non aver pensato con la propria testa, permisero a Vettel di portarsi a casa il suo primo mondiale. Così. Senza capire da che parte è passato. Forse qualcuno non impara mai dai propri errori ma, anche questa volta, per inseguire le farfalle che volano libere e felici per il parco di Monza, che dev'essere un bel posto non lo metto in dubbio, si sono ritrovati con un Raikkonen che, a 15 giri dalla fine, aveva già le gomme usurate dalla vita a lottare contro un Hamilton che, quantomeno, aveva gomme con 10 giri in meno. 
Scegliendo una via molto più rischiosa e discutibile, in ogni caso, non lo hanno fatto rientrare ai box per un secondo cambio dell'ultimo minuto ma è giunto al traguardo praticamente sui cerchioni. 
Una volta che Hamilton è riuscito ad avvicinarsi abbastanza a Raikkonen le sorti della gara, a 10 giri dalla conclusioni, sono mutate un'altra volta. Hamilton si rimette all'inseguimento e, dopo qualche tentativo, porta anche a casa il sorpasso della giornata. Altro sorpasso perfettamente gestito da entrambi i protagonisti, se posso permettermi di sottolinearlo un'altra volta. 
Mentre il mondo, a quel punto, inveisce contro Bottas e contro la Mercedes per il Team Order del diavolo, la verità è davanti agli occhi di tutti: non fosse stato Raikkonen quella macchina non sarebbe mai arrivata a vedere la bandiera a scacchi. Il concetto di blistering era già superato da un pezzo, le gomme sembravano una fetta di gruviera per il livello di deterioramento a cui erano arrivate, tanto da permettere persino Sirotkin di riuscire a sdoppiarsi. L'unica fortuna è stata che Verstappen, a bordo della sua RedBull, ancora una volta non è riuscito neanche ad avvicinarsi ai tempi dei top team, si trovava ancora a 15 secondi di distanza e era comunque intento a litigare con Bottas e sbatterlo fuori pista, e questo gli ha permesso di non scivolare oltre la seconda piazza. 
In quello stato, in ogni caso, non avrebbe mai potuto portare a casa la prima piazza. Punto. 
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Parentesi team order. La storia non la si scrive né con i se, né con i ma. Per questo motivo io non butterò in mezzo il fatto che, prima dell'inizio della gara, ci saremmo tutti scommessi la madre sul fatto che la pole di Raikkonen sarebbe stata molto facilmente sacrificata per una vittoria di Vettel. Io mi limito a richiamare tutte le volte in cui Raikkonen è stato fatto prostituire in favor di prima guida. Così come in passato sono sempre state fatte prostituire le altre seconde guide. E' una strategia di squadra, una scelta conclamata e portata avanti come un segno di riconoscimento dal team di Maranello. Non si sono mai neanche sforzati più di tanto di nasconderlo, diamolo per pacifico. Quindi, oggi, davanti ad una scelta compiuta in tal senso dalla Mercedes, scelta che, tra l'altro, non è andata a le in alcun modo la gara di Bottas, alla fine salito anche lui sul podio, esattamente con quale faccia un tifoso medio ferrarista condanna questa scelta?

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