domenica 28 aprile 2019

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Avviso ai naviganti: SebVettel è atterrato a Baku senza baffi! 
Sono convinta che la moglie abbia trovato il coraggio di porre il definitivo ultimatum: o ti fai passare questa crisi di mezza età o cambio la serratura... e così è stato! Felice e sbarbato, quasi ringiovanito, si è apprestato a questa quarta, fondamentale direi, gara di campionato con una certezza: o incomincia a portare a casa qualcosa ORA o può iniziare a salutare il mondiale da lontano, sollevando una manina e portandola lentamente al di sopra degli occhi, come ad assistere da distante quello che combinano gli altri. L'alternativa sarebbe, ovviamente, quella di portare entrambe le mani dietro la schiena per guardare i cantieri ma non è veramente quello che vogliamo! Non è quello a cui siamo ancora pronti. Non è quello che ci meritiamo!
A proposito di gente che non si arrende all'idea di guardare i cantieri con le mani dietro la schiena, ecco a voi Kimi Raikkonen. Uno che in vita sua, probabilmente, non ha mai detto più di cinque parole di fila, ma che sta incominciando a prenderci gusto con questa faccenda di instagram. Tanto di quel gusto da lasciar a noi tutti il brividino di scoprire ogni giorno aspetti del suo carattere che non ci aspettavamo. Tipo quella vena comica che lo ha portato a ribattezzare se stesso e suoi tecnici a spasso per la pista come i Bakustreet Boys. Qualcuno, per caso, ha già iniziato a porre la giusta attenzione sulle gare d'eccellenza che, nonostante la Sauber-chiamatelaunpo'comevolete che è costretto a guidare, ha portato a termine?
Parlando invece di gente che deve dimostrare qualcosa, ecco a voi Daniel Ricciardo. Scappato dalla RedBull come un eroe solitario in lotta contro il sistema che lo stava affossando... autore di magrissime figure in questo inizio di campionato. Capace di concludere meglio del suo compagno di squadra in Cina solo perchè Hulkenberg non è arrivato al traguardo e, prima di questo, due ingloriosi ritiri. Insomma: tutti gli occhi sono su di lui certi che, in ogni caso, la parte più interessante della vicenda sia quella che si sta lentamente consumando al di fuori della pista. Un lento ma inesorabile avvicinamento con Hamilton che, da quei bei gloriosi tempi in cui Lewis - dal podio ungherese - rivelò al mondo intero la singletudine del Collega, ha visto i due diventare sempre più pappa e ciccia. Talmente pappa e ciccia da essere stati persino scovati insieme all'evento più tamarro della stagione: il Coachella! E se uno al Coachella non è che si stupisca più di tanto di beccarci Hamilton in tutto il suo splendore, munito di treccine, catenazze d'oro, scarpe fluo e tutto il repertorio trash d'ordinanza... alla vista di Ricciardo almeno un sopracciglio mi si deve permettere di sollevarlo. 
Ma ammettiamolo: certe cose non sono per tutti. Hamitlon ormai ci ha abituato alle sue baldorie a week end alternati, la follia degli eventi folkoristici a cui partecipa e la piena concentrazione che riesce a ritrovare un minuto prima di rimettersi in pista. Ma se queste sono cose che possono essere dette per uno, altrettanto non riescono sempre a valere anche per gli altri, soprattutto quando Ricciardo scampa per un pelo l'uscita dalle qualifiche in Q1 e viene salvato dalla tempestiva (ennesima, se me lo permettete) implosione della Williams di Kubica che si stampa a muro dopo l'inizio dello sciopero delle sterzate della sua vettura. 
A rallentare ulteriormente queste lente qualifiche dal ritmo post prandiale è, infatti, intervenuto l'improvviso schianto di Kubica all'ombra delle due torri. Da lontano uno avrebbe anche potuto pensare che, dopo aver tanto fagocitato alla strettezza della curva in questione, finalmente qualcuno era riuscito veramente ad andarcisi a schiantare contro, giusto per chiudere definitivamente il ciclo delle scommesse e contro-scommesse sorte negli ultimi anni. La verità la si scopre guardando le immagini a rallentatore, ammirando il pilota girare regolarmente il proprio volante senza suscitare alcuna reazione in nessuna delle due gomme anteriori fino allo schianto definitivo contro il muro. 
Una Williams sempre più protagonista di questo week end dove, suo malgrado, era già stata parecchio al centro dell'attenzione dopo il fattaccio brutto del tombino saltato in aria. Perchè se c'è solo un tombino che non è stato saldato a dovere, se ci sono mille vetture al minuto che passano su di esso, se la legge della statistica deve proprio scegliere sotto a quale vettura farlo saltare distruggendola completamente, quella non potrà che essere una Williams (in questo caso di Russel) fatta rientrare ai box con una gru che riesce ad incastrasi sotto ad un cavalcavia, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò. Insomma: non adorate anche voi i circuiti cittadini?
Nel caso in cui vi foste presi particolarmente a cuore quella questione della scommessa per il primo pilota che avrebbe preso in pieno la curva sotto le torri, non vi preoccupate. Possiamo mettere da parte solo per un attimo la questione di Kubica e focalizzare tutta la nostra attenzione sul vincitore indiscusso, il primo che senza ombra di dubbio, senza una legittima causa di giustificazione, ha preso in pieno la S uscendone persino reo confesso della sua stupidità.
Se con lo schianti di Kubica di erano chiuse maldestramente la prima sessione di qualifiche, la seconda ha fatto appena in tempo ad iniziare che Leclerc è andato a ribattezzare la stessa identica curva, nello stesso identico punto, lanciandosi così in una serie di autorimproveri da lasciare tutti a bocca aperta. Perchè ammettiamolo, è da quanto è stato inaugurato il circuito che stavamo aspettando che qualcuno prendesse in pieno la strettoia in maniera così plateale. Eravamo già tutti pronti con le nostra ditina puntate, un po' per ridere, un po' per ribaltare ancora una volta il giocone più divertente della stagione: il saliscendi dal carro del wannabe vincitore che vorrebbe essere indiscusso della stagione, un pilota a scelta tra SebVettel, super-mega-quattovolte-campionedelmondo ma contemporaneamente brocco pronto alla pensione, Chanteclerc, bimbo prodigio di altissimo livello ma contemporaneamente pivello inesperto o Kimi Raikkonen, brocco-zerbino-svogliato sull'orlo della pensione finchè era in Ferrari entrato di diritto nella leggenda dopo la vittoria in USA 2018 che sarebbe dovuto rimanere in Ferrari per sperare di riuscire a vincere ancora qualcosa.
Chanteclerc però ci ha spiazzato tutti, in team radio ha iniziato a darsi botte di stupido, sceso dalla vettura ha mimato gesti di disperazione, su twitter un minuto dopo ha continuato l'autoflagellazione e, ad uno così, dico io, cosa gli vuoi ancora dire? Non puoi accanirti a meno di non avere un cuore e ti tocca persino iniziare a consolarlo, a fargli sapere che sono cose che capitano, che non è morto nessuno, che avrà tempo di rifarsi... finendo così per dire e pensare tutto l'opposto di quello che avresti detto d'istinto. Furbo questo Chanteclerc.
Un Max Verstappen per esempio avrebbe incominciato a insultare la curva accusandola di non essere stata lì al giro precedente.

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