Qualche giorno fa, quando eravamo ancora tutti in preda all'euforia mondiale, un giornalista ha chiesto a Vettel dove avesse visto la partita: alla TV, la sua risposta! Un po' come quelli che alla domanda "come va a scuola?" rispondondoin autobus! o in treno! Però mi è piaciuto in questa occasione. Questo è tutto quello che si può dire su di lui e su tutta la sua germanicità in questo fine settimana appannato.
Restando in tema di germanicità, non si può che fare riferimento alla nazionalità dubbia e dubitata di Rosberg che, alla fine dei giochi sto granpremio tedesco se lo vince pure e se lo porta a casa, in Germania, su una macchina tedesca. In una grande orgia di orgoglio nazionale che sarà difficile tenere a freno per i prossimi 10 anni. Tutta la faccenda ha inizio 15 giorni fa, in quel di Silverstone, quando Hamilton, al massimo della sua simpatia e del brio che lo contraddistingue ultimamente, ha risposto, ad una domanda non ben precisata, che Nico non fosse veramente tedesco. Capitelo, nella sua mente è difficile riuscire ad inquadrare tutta questa faccenda delle due nazionalità, della residenza nel terzo paese e dell'adolescenza in un quarto ancora. La faccenda è andata più alle lunghe del previsto con Rosberg che si è pure dovuto giustificare per il proprio albero genealogico ed è tornato ad affermare il proprio orgoglio nazionale. Parlando della germania, detto tra di noi, ti piace vincere facile... ma vabbè! Ora siamo qua, siamo in Germania e qualcuno ha pensato nuovamente di tirare fuori la faccenda all'ombra della Pole Position conquistata. Rosberg e Bottas in prima fila e qualcuno ha voluto tirare fuori dall'albo delle statistiche a casaccio la prima volta nella storia che una prima fila è occupata da due finlandesi. Rosberg nuovamente non ci sta! Non si capisce quale particolare antipatia lo leghi alla finlandia, non si capisce perchè tra le 4 o 5 lingue che ha imparato a parlare nella vita il finlandese non ci rientri neanche per striscio, non si capisce se il padre da piccolo lo ha minacciato di mandarlo a spalare la neve sull'uscio della porta di babbo natale se avesse fatto il cattivo, sta di fatto che di essere finlandese non gli va proprio. Ed ha negato il raggiungimento della statistica. Poi, come nelle migliori famiglie, siamo giunti ad un compromesso: in prima fila un finlandese e mezzo! Visto che la precedente statistica segnava un finlandese solo pare comunque un passo avanti.
In sostanza, questo GP di Germania se lo è vinto Rosberg, questo l'ho già detto? Il problema è che, rispetto a tutta la sua gara, la faccenda della nazionalità negata è decisamente più interessande. Partito in pole, 76 giri dopo ha vinto. Tranquillo, indisturbato, senza se e senza ma. Molto bene: la gara la hanno fatta gli altri.
Nessun commento:
Posta un commento