sabato 2 novembre 2019

Messico 2019 - Gara


Tutto iniziò così, con una Mercedes che finge di essere in difficoltà per dare brio al campionato, con la dichiarazione di Hamilton secondo il quale la Ferrari avrebbero dominato il week end... e una RedBull che sbuca dal nulla e manda tutti a mangiare paglia. Poi arrivano le qualifiche, Verstappen che monta in testa a tutti, le Mercedes che non sanno neanche più da che parte si passa per fare un tempo che rasenti la decenza e le Ferrari che raccolgono quel che riescono. Quel che possono. Ultimo giro dell'ultima sessione di qualifiche, Verstappen è già in pole provvisoria ma ci tiene a farla divenire definitiva, la Ferrari che si impegnano a prendere loro la prima fila della situazione e le Mercedes che vorrebbero evitare di perderci definitivamente la faccia finendo giù dal podio... e poi c'è Albon, che in teoria è una Toro Rosso ma è l'unico che non gioca in coppia. Tutti questi lanciati per il loro ultimo giro veloce, tutti intenti a migliorarsi, tutti che sperano che siano quelli davanti a non migliorare... quando Bottas si scartavetra contro il muro, distrugge mezzo circuito, una intera vettura e, si scoprirà dopo, anche il sensore della FIA ch, per questo motivo, non riesce a calcolare i tempi dell'ultimo settore. Diamo per buono che tutti abbiano alzato il piede e per questo nessuno si sia migliorato, celebriamo la pole di Verstappen e, dopo esserci accertati che Bottas non si sia fatto niente, ce ne andiamo tutti a casa maledicendo la sua goffaggine. 
Ecco. Questo il presupposto per cui oggi la gara sarebbe dovuta partire con un
VER - LEC - VET - HAM
Poi arrivano le dichiarazioni di Verstappen, l'attimo di goliardia per cui ammette di non aver rallentato neanche per sbaglio per non rischiare di perdere la pole... ed è così che perde la pole dopo esser stato convocato nei suoi uffici dal Preside e aver vinto il premio furbacchione of the year
LEC - VET - HAM - VER
Una prima fila tutta rossa che avrebbe potuto portare molta fortuna agli amici del cavallino rampante... se solo le strategie gliele avesse fatte qulacun altro. Ora, non voglio dire il furbacchione ex Renault, passato in Force India che ha buttato in vacca ogni prospettiva di carriera passata presente e futura solo per far squalificare il team di provenienza dalla gara giapponese. Bella mossa. 
In ogni caso, delle strategie Ferrari se ne sarebbe potuto occupare tranquillamente lo stratega Williams che, da quelle parti, non è che abbia molto da fare. Invece no: hanno voluto fare tutto da soli e questo è il risultato. 
Innanzitutto un bel parapiglia iniziale. 
Allo spegnimento dei semafori tutti sono andata a toccarsi con tutti, i ferrari tra di loro, Hamilton con Vettel e, soprattutto, Hamilton con Verstappen che sono finiti fuori pista a raccogliere margheritine e dei campi. Da quel momento in poi Verstappen è andato al contatto con chiunque altro in pista, è finito ultimo dopo esser dovuto rientrare ai box per cambiare musetto e, sorpasso dopo sorpasso, contatto dopo contatto, è persino riuscito a rientrare in una posizione dignitosa... solo per arrivare al traguardo e iniziare a lamentare strani complotti. Tutti contro di lui solo perchè hanno fatto notare che come si muove, in memoria dei vecchi tempi, riesce a fare danno. Tutti, soprattutto Hamilton e Vettel, che nella sua testa devono essere un po' come i vecchi della situazione che rubano il posto ai giovani virgulti come lui, in questo caso però il vecchio che avanza mentre lui si schianta contro i muri. Solo perchè Hamilton ha fatto notare che uno dei segreti del suo successo è quello di mantenere sempre una certa distanza da Verstappen in partenza... perchè non si sa mai. Ed ovviamente Vettel gli ha dato ragione, un po' per esperienza personale, un po' perchè ormai Vettel e Hamilton non riescono a non concludere l'uno le frasi iniziate dall'altro. Tutto questo per dire che tutto ciò che personalmente ho da dire sulla gara di Verstappen finisce qua e, dopo questo lungo paragrafo, tornerò ad ignorarlo come un Alonso qualunque. 
A questo punto della gara, ovvero sopo il parapiglia iniziale, in ordine sparso nelle prime file troviamo due Ferrari, un Bottas, le McLaren, Albon, emerso dalle ceneri come la RB dotata di raziocinio, ed Hamilton. Hamilton qualcuno se lo supera in pista (vedi McLaren), qualcun altro se lo supera al primo pit stop (vedi Albon) particolarmente anticipato nella speranza di smuovere un po' la situazione in pista dopo esser scivolato in posizione poco dignitosa. 
Più o meno negli stessi giri in cui si ferma Hamilton anche Leclerc (in pole fino ad un secondo prima) compie la sua prima sosta. Rientra in pista comunque davanti all'inglese ma, se in un caso le gomme avrebbero potuto, alameno in teoria, permettergli di fare una sola sosta, al secondo - Leclerc - sono state montate le stesse gomme rosse con cui è partito... seconda sosta obbligatoria. 
Il vero problema della situazione è che nessuno al mondo avrebbe mai potuto immaginare che Hamilton, pur fermandosi così presto, sarebbe potuto arrivare in fondo senza una seconda sosta. Nessuno avrebbe immaginato che quelle gomme avrebbero retto quasi 50 giri, anche se Ricciardo il primo stint l'ha fatto con gli stessi pneumatici e ha tirato avanti per 53. 
Le cose sono andate più o meno così. Prima Hamilton si ferma, lui stesso domanda in team radio se non fosse un po' troppo presto ma ormai la frittata è fatta il buon e caro James interviene di persona a dirgli di abbassare la testa e andare avanti per la propria strada. Si ferma Leclerc, si riferma Leclerc e gli cannano anche il cambio gomme, chiamano Vettel per il cambio gomme, Vettel suggerisce che non sia il momento adatto, il muretto acconsente, Vettel stratega of the day, Vettel cambia gomme si accoda, Bottas cambia gomme e finisce tra le Ferrari. 
Leclerc minaccia per 20 giri di andare a prendere Bottas, Bottas rimane per 10 giri attaccato al fondoschiena di Vettel senza neanche tentare un sorpasso. Vettel si accoccola in seconda posizione aspettando che le gomme di Hamilton inizino a cedere. La gara finisce, le gomme di Hamilton sono completamente cotte ma non hanno dato alcun segno di cedimento, Vettel ammette di aver passato la seconda a metà di gara a guardare Bottas senza occuparsi troppo di Hamilton davanti a sè, Leclerc vaneggia su cose/persone/spiegazioni che gli sarebbero dovute da parte del team senza contare al fatto che dovrebbe solo ringraziare di essere lì, Bottas ringrazia di essere lì perchè, a differenza di quell'altro, ha capito che se non fosse stato per la vettura su cui si ritrova altro che podio.
HAM - VET - BOT - LEC

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