sabato 29 luglio 2017

I dieci fatti buffi di Silverstone 2017

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Anche Palmer ha dei fan

Il fatto ha dell'incredibile. Soprattutto perchè siamo in Inghilterra e l'inglese medio avrebbe ben altro modo per sfogare il proprio patriottismo su piloti che offrano maggiore soddisfazione. Tra l'altro, tutti fan che ci sono rimasti male per davvero quando ha spento la vettura e se ne è tornato a casa prima ancora di concludere il giro di ricognizione.

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Alo P1 in Q1

I miracoli di Silverstone. Anche se in fondo in fondo ad Alonso piace vincere facile. Le cose sono andate più o meno così: siamo in Q1, spiovicchia a sprazzi, tutti con gommine intermedie cercano di portare a casa la pagnotta, anche quando smette di piovere.. ma non ancora abbastanza o forse sì... e comunque per entrare, cambiare gomme e uscire un'altra volta non c'è abbastanza tempo... e comunque se sono tutti su intermedie una ragione ci dovrà pur essere. Invece lui rientra e quando la pista ormai è quasi del tutto asciutta, mentre chiunque altro si stava sforzando a bruciare definitivamente le gomme intermedie che indossava, eccoti lì Fernando Alonso che con gomme da asciutto, solo per una questione di principio di porta a casa il miglior tempo in pista senza il minimo sforzo. Tra l'altro del tutto inutilmente visto che ha 30 posizioni di arretramento da scontare in griglia.

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L'emancipazione di Vandoorne

Tra l'altro... ci stiamo domandando che cosa sia questo colpo di testa di Vandoorne? Una vera emancipazione vecchio stile, con il giovane, sbarbato e impunito che porta a casa giri migliori di quelli del suo compagno di squadra? Che porta a conclusione una gara in più rispetto al suo compagno di squadra? Folle! Folle! Tagliategli la testaaa!

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Button cambia mestiere ... e ha la valletta

Rientrato in patria, dopo l'espatrio americano in favor di quell'intellettuale della nuova compagna di vita, giusto in tempo per il gran premio di Silverstone, Jenson Button ha pure iniziato a vagliare ipotesi alternative di carriera. Per esempio sabato si è fatto trovare in pista per le interviste post qualifiche, ritrovando una amicizia perduta con Lewis Hamilton che non ricordavamo dai tempi del "JB ha smesso di seguirmi su twitter" - "ma veramente non l'ho mai seguito" figli di un'epoca ormai lontana e per la quale sento sempre un forte senso di nostalgia. Se da un lato Button sembrerebbe abbastanza spigliato e portato per la professione, dall'altro lato abbiamo qualcun'altro che forse ha trovato la propria vocazione: David Coulthard, uno che a questo punto della sua vita con le interviste dovrebbe pagarcisi le bollette, eppure in questo fantastico scenario sabatale si è limitato a gironzolare intorno a Button fungendo da valletto. Prima ha aiutato Hamilton a togliersi il casco, ha allungato microfoni agli ospiti, sorriso rendendosi conto di essere inquadrato e via di questo passo.

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Minimal talking

In altre parole: una parola è troppa e due sono poche. Bottas is the new Nonno Libero. Dopo aver portato in pista la stessa identica strategia studiata per Hamilton una settimana prima ed aver dimostrato che su di lui le cose riescono persino a funzionare, ha lanciato una di quelle perle che lo mettono direttamente nella classifica del Team Radio più insolenti dell'anno. "Minimal talking" ha preteso in cuffia: in altre parole "taciiii"!

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Finlandesi = Genovesi

Ha fatto il giro del mondo la fotografia che riprende Bottas e Raikkonen, al tavolo della conferenza stampa post podium, visibilmente annoiati ed infastiditi dal ritardo di Lewis Hamilton, troppo impegnato a far baldoria fuori dalla porta per partecipare agli eventi d'ufficio. Si sono sprecate le battute a sfondo "deridiamo i finlandesi": qui ci piace giocare facile. Siamo seri: io tutta questa differenza caratteriale tra un finlandese e un genovese non è che la noto. Pensiamo un attimo a tutto quello che negli ultimi anni è stato criticato a Raikkonen: la poca partecipazione emotiva ai festeggiamenti, esattamente come un genovese, siamo persone discrete, festeggiamo, siamo felici... ma non adoriamo proprio mettere in piazza le nostre emozioni. I genovesi sono anche famosi per essere spesso di umore variabile, siamo persone di poche parole: e chi è che usa sempre mezza parola in meno del necessario durante le interviste? Per non parlare del "bwoah": il nostro tipico mugugno. In questo senso capisco anche l'atteggiamento dei due seduti ai poli opposti di quel tavolo: non è che tra di loro ci sia antipatia, molto più probabilmente non sono semplicemente in confidenza. Perchè la confidenza non è una cosa che puoi dare a tutti, te la devi tenere buona per le occasioni speciali, solo per chi ne vale la pena e avendo tutti e due la stessa mentalità questo concetto gli dev'essere certamente familiare ad entrambi, senza sforzarsi a fingere rapporti amichevoli che non esistono. Intanto, voglio dire... di che diavolo saresti mai potuto finire a parlare in quell'occasione? Della fortuna sfacciata nel bucare a due giri dalla fine? Già se ne è parlato. Del tempo: fa caldo ma, soprattutto, è umido. Come stanno i tuoi figli? Bene! Tua moglie: non c'è male. Meglio tacere.

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Cars

 

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London Live

Finalmente mi è chiato il senso di questa gestione della Formula 1 molto più "socializzata". Era un concetto portato fortemente avanti da Liberty Media che, fino a ieri, non aveva alcun significato concreto che, a conti fatti, oltre alle interviste post qualifiche, non è che avessero portato molte novità. Ogni team, ogni pilota ed ogni individuo che anche lontamente ruota intorno al mondo della Formula 1 ha un proprio profilo su ogni social network sulla faccia della terra. Poi c'è Hamilton, che i social network se li mangia a colazione con il latte, ma questo è un altro discorso. Poi hanno deciso di organizzare il LondonLive, ed è stata una figata di evento, anche se credo di averne seguito solo mezzo minuto scarso. Ma solo perchè sono arrivata fuori tempo massimo. Una giornata interamente dedicata alla formula 1, al di fuori del calentario da gara, tutti i piloti a fare i giullari in favore del pubblico pagante, a sfilare, farsi vedere, firmare autografi, scendere in mezzo alla gente... una città (Londra, nel caso specifico) al completo servizio di questo spettacolo fatto di eventi, spettacoli, musica dal vivo e molto altro. Poi c'è Hamilton, che pur avendo l'evento più fantasmagorico dell'anno organizzato nella propria città natale ha deciso di non partecipare e prendersi qualche giorno di riposo. Ovviamente si è preso insulti da mezzo mondo... dallo stesso mezzo mondo che lo ha osannato come fosse dio quando domenica ha vinto tutto quello che statisticamente era possibile vincere su un solo circuito. In ogni caso casa Mercedes non si è fatta abbattere: ha mandato comunque in pista due vetture, due piloti, togliendo dalla naftalina Nico Rosberg che, fino a prova contraria, impiegherà 10 anni a sdebitarsi per il tiro mancino che ha tirato al team con il suo ritiro.

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Il podio più vecchio possibile

Gente ben informata e munita di calcolatrice ne è certa: quello che si è formato a Silverstone è la formazione "più anziana" di podio possibile. Mentre cerco di riportare nel modo più affidabile possibile questo statisticone a casaccio mi viene qualche dubbio: ma ne siamo certi? Perchè, a naso, se sotituisci Alonso a Bottas la media matematica si alza di brutto. O no? O forse stiamo parlando di podi che concretamente potrebbero formarsi quest'anno? Temo di aver abboccato all'ennesmo statisticone farlocco.

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Force IndiaS a punti

Again.

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