lunedì 30 aprile 2018

Azerbaigian 2018 - Gara


Sportivamente non si può dir altro che bravi! Bravi tutti! Tutti hanno vinto un po', nessuno ha perso per davvero, o forse a vincere è stato il fato, l'imprevedibilità, il destino o il karma, chi può dirlo?
Quello che non-sportivamente è uscito dalla mia bocca, magari, per un po' vedo di risparmiarvelo. 
Una gara folle che non si era affatto preannunciata come tale, una gara piena di colpi di scena e di quei momenti epici di cui si continuerà tranquillamente a parlare per i prossimi anni. Un po' come la gommata di Vettel dell'anno scorso. Una gara che, a posteriori, ho adorato. Durante la gara stessa i sentimenti, per la verità, sono stati piuttosto altalenanti. 
Per esempio alla partenza, uno dei momenti epici in assoluto, là dove Mr. Fucsia Vanzini, pur di smarchettare i pacchetti di Sky, esordisce con una brillantissima citazione di Top Gun, come in un film, aspettando quel finale che in Formula 1 si chiama bandiera a scacchi.
Ma parlavamo della partenza là dove, al lolo segnale, ovvero allo spegnimento dei semafori, si è scatenato l'inferno. Raikkonen ha sbattuto a muro Ocon, molti non la vedranno così ma, sinceramente, me ne infischio. Nessuno dice niente al ferrarista che, in ogni caso, è costretto a rientrare al box, cambiare muso e tornare in millesima posizione. Ocon è schiacciato al muro, safety car in pista, Alonso che rantola su due sole gomme ma riuscirà tranquillamente a tornare ai box, baciando tutte le pareti sul suo percorso, a rientrare in pista. Una manciata di altri contusi e feriti e... magia! Verstappen non è stato minimamente coinvolto in tutto questo. Ne è uscito pulito e contento, così come i primi tre dello schieramento che, semplicemente si sono accodati e hanno continuato ad andare così. Diciamo che i due Mercedes si potevano pure impegnare un po' per una partenza decente. 
I Mercedes, tra l'altro, avrebbero anche potuto impegnarsi un po' di più a dare un senso a questa gara al rientro della SC, là dove invece non hanno fatto altro che fuggire, insieme a Vettel in testa, con clamorosi distacchi su tutti quelli che seguivano. Hamilton, in maniera imbarazzante, ha perso tre secondi al primo giro dopo il rientro della SC, per poi iniziare con una serie di giri veloci... mandati in pappa non appena riesce ad andare a spiattellare le gomme "buone" (quelle rosse). Decideranno quindi di farlo rientrare con un po' di anticipo sugli altri ma, vista così, l'anticipazione in gara del set di gomme "non buone" (gialle) non mi pare la migliore delle scelte strategiche, ma chi sono io per giudicare? 
Vettel aspetta ancora un po' prima di rientrare, poi probabilmente crede anche lui a quella cialtronata che ci vuole solo qualche giro in più  ed anche le gialle entrano in funzione, forse se la coniglia un po', crede veramente che Hamilton possa incominciare a recuperare qualcosa, e cambia gomme anche lui. Ma a lui, in fondo, non cambia molto: primo era e primo, più o meno rientra in pista. 
Più o meno. Più o meno perchè nessuno in questa storia tiene in conto Bottas che, se fosse un vero secondo pilota, sarebbe stato fatto rientrare a cambiar gomme senza alcun indugio viste le due Red Bull aggressive in arrivo da nord. Invece no: Bottas viene fatto restare in pista a macinare giri veloci su giri veloci, ritarda il cambio gomme, lasciando in questo modo "scoperto" Hamilton dall'attacco del nemico.
Gara interessante quella delle due Red Bull, non partite esattamente in ottima forma, tutti e due lamentavano fantomatici problemi alle batterie ma, nello stesso momento, si stavano dando da fare in pista in maniera davvero convulsa. Da veri protagonisti della scena, con Verstappen che ci ha intrattenuto per benino con un gioco di sorpassi e controsorpassi con Sainz, davvero avvincenti e convincenti, aiutati per un po' anche da Hulkenberg che, prima gioca con loro dimostrando una certa superiorità del team Renault sul Red Bull, poi si autoelimina dimostrando al mondo che se dopo tutti questi anni ancora nessun top team l'ha puntato una ragione ci deve pur essere. 
Ricciardo non vuole essere da meno, si fa coinvolgere nei giochi e, una volta superati i problemi tecnici, i due Tori riescono a giocare pure tra di loro. Divertenti ed emozionanti le fasi iniziali... un po' meno l'epic fail che li porta drammaticamente fuori gara tutti e due, in un turbinio di carbonio, parolacce, fulmini e saette. Safety Car in pista ed inizio del delirio parte 2. 
Sì, perchè Bottas era ancora in prima posizione: forse anche in Mercedes erano troppo interessati alla gara delle RedBull per ricordarsi di richiamarlo ai box... ma mai nessuna distrazione è riuscita ad essere tanto opportuna. 
Safety Car in pista, tutti dentro a cambiar gomme. Ma tutti, tutti, tutti: non solo Bottas che entra ed esce senza che nessuno se ne renda conto, ma anche Vettel, a quel punto drammaticamente secondo, Hamilton e Raikkonen che, approfittando della scia di morte e distruzione davanti a sè, è riuscito persino a raggiungere la quarta piazza. Tutti in pista con gomma fucsia, solo per far piacere a Vanzini e, a questo punto della storia, io sto iniziando seriamente a domandarmi che fine abbia fatto Mazzoni.
Piccolo eroe della giornata: Gorsjean che riesce a combinare un'altra delle sue scempiaggini, andarea  finire a muro durante il regime di SC, e dare la colpa ad Ericsson. Ericsson uno che, se non fosse stato menzionato in quel momento da Grosjean, neanche ci saremmo resi conto che era in gara. Morale della favola: SC ancora in pista, gara ormai agli sgoccioli, Bottas ancora in testa, un camion che gira indisturbato per la pista alla faccia delle menate sulla sicurezza e in beffa all'halo che ci tocca sopportare, e Vettel con un diavolo per capello là dietro. 
La SC ha modo di tornarsene a casa a tre giri dalla fine: Bottas tiene bottas agli attacchi di Vettel che, a sua volta, non riesce a tenere testa ad Hamilton, arrivato pure lui all'attacco, in men che non si dica non solo le due Mercedes sono in testa, ma Vettel finisce pure dietro a Raikkonen. E dietro a Perez. La cosa si fa imbarazzante... ma a stravolgere gli equilibri della gara, ancora una volta, a due giri dalla conclusione, una foratura alla gomma di Bottas che lo costringe al ritiro e alle lacrime amare.
Hamilton si trova quindi in testa e vince la gara con apprezzabile sobrietà nei festeggiamenti. Raikkonen, che era partito in mezzo alla mischia e finito nelle retrovie per cambiar musetto, è clamorosamente secondo... ed è impossibile dal muretto ordinare uno swich dell'ultimo secondo grazie a Perez, terzo a bordo della magnifica Force India, in grado di percorrere quelli che sono stati definiti, da Lui stesso, i due giri migliori della sua carriera. 
Semplicemente wow!

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