- Kvyat is the new Maldonado -
Ho diverse teorie a riguardo. la prima riguarda Sainz e quella voglia spiccata di prendere il volo dal team. Probabilmente il team medesimo ha trovato il modo di spezzargli le gambine prima ancora che ci provi lanciandogli contro tutto quello che ha a sua disposizione e, nel caso specifico, si tratta del povero Kvyat, vittima sacrificale.
La seconda teoria vede il povero Kvyat non solo come vittima sacrificale ma anche come piccolo combinaguai e qualcuno gli dovrebbe spiegare che questa faccenda che ne ha fatti fuori più lui in partenza che la fame ha smesso di far ridere da un pezzo.
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- Alonso -
Ha persino smesso di far ridere il fatto che la McLaren di Alonso non arriva a fine gara neanche se ci si impegna. Ma in fondo qualcuno deve avergli detto che stava molto vicino al testa a testa con Verstappen su chi ne ha portate a termine di meno e capite che perdere, in questa situazione, sarebbe una di quelle beffe clamorose. Quindi ci ha messo del suo e, senza neanche capire da che parte è passato, ad un certo punto della gara si è ritirato e arrivederci a tutti. Senza troppo clamore.
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- Ricciardo driver of the day -
Non ho realmente idea di come siano andate le votazioni ufficiali, ma quelle hanno sempre dei risultati un po' a casaccio. Dal mio punto di vista la gara di oggi ha avuto solo e solo un grandi vincitore, ben lontano purtroppo dalle prime file. Questo è Daniel Ricciardo: ma qualcuno si è reso conto dell'epica impresa di oggi? Una rimonta costante dalle retrovie, interrotta sciaguratamente al momento del cambio gomme e ripresa magnificamente un minuto dopo. Un sorpasso dopo l'altro, l'uno più meritato dell'altro, senza sconti da nessuno, senza regali improvvisi. Dalle retrovie sino alla quinta posizione. Wow!
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- Lewis Hamilton: ti piace vincere facile -
Week end trionfale per Lewis Hamilton che in casa ha trovato la forza e la concentrazione di battere anche molti record stastistici. Ed a noi piacciono tanto gli stastisticoni. Per esempio c'è la quinta pole in Silverstone, e ad oggi questo record era solo di Jim Clark. Quinta vittoria, quarta consecutiva, in testa dal primo all'ultimo giro - pole - vittoria e giro veloce... c'era altro da vincere? A quanto pare in Rai si stanno domandando se fosse il caso che iniziasse una diretta instagram mentre Jenson Button era ancora dietro ad intervistare Kimi Raikkonen ma... bwoah!
Una sola nota a margine, giusto per far la guastafeste un secondo prima di tornare a festeggiare: caro LH, ti piace vincere facile in una gara in cui tutti gli astri ti girano a favore, niente sfighe, niente guasti, niente difetti di progettazione ma qualche saetta scintillante a sfavore "degli altri", proprio "quelli là"... e tutti e due, per dire. Mica uno solo.
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- Verstappen: alla faccia di Mandelli -
Devo confessarlo: da quando sto in fissa con questo "tutti contro Mandelli" o "Mandelli contro tutti", a seconda dei punti di vista, sto iniziando a simpatizzare un po' per Verstappen. Lo so, è pazzesco.
Quello che mi piace di Verstappen è che tenti sempre di fare la sua gara senza guardare in faccia nessuno, senza domandarsi cosa sia opportuno o cosa no, con chi abbia a che fare e qual è il bene superiore per cui lavorare. Quello che non mi piace di Verstappen è che tenti sempre di fare la sua gara senza guardare in faccia nessuno,
senza domandarsi cosa sia opportuno o cosa no, con chi abbia a che fare e
qual è il bene superiore per cui lavorare. Sì, insomma... questo aspetto del suo carattere prevalentemente è un pregio ma non sono certa di apprezzarlo pienamente. Oggi però veder reggere botta a Vettel, per esempio, non è stato affatto male, insomma, ho apprezzato che ci volesse mettere del suo, siamo ancora a metà campionato e se uno dei pretendenti al titolo fatica un po' di più per compiere un sorpasso non è di certo un male e lo spettacolo ne ha giovato. E non spuntino ferraristi a sostenere che c'è stata una qualche irregolarità da parte della RedBull a danno della Ferrari perchè Vettel in questo momento storico non si trova affatto nella posizione di potersi lamentare di niente e di nessuno.
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- Raikkonen: chi c'è laggiù in fondo? -
Sarà che nasco malfidata ma io, almeno per metà gara, mi sono chiesta come mai Raikkonen fosse ancora davanti a Vettel. Diavolo: questa volta hanno impiegato davvero tanto prima di mettere in piedi un bel complotto di squadra per far passare avanti il pretendente al titolo... ma non facciamo finta che questa volta il team abbia lavorato a suo favore. Per esempio: quel problemuccio alla gamba che ha incominciato ad infastidirlo a metà gara? Cioè: facciamo veramente finta di niente davanti ad un qualcosa dentro all'abitacolo che chiaramente non è (più) al suo posto?
Il problema però era il seguente: mentre Hamilton era in fuga, Raikkonen lo seguiva con un ritardo di 12 secondi, un eternità irrecuperabile, l'unica sua ragione di vita era arrivare fino in fondo, oppure ritardare abbastanza perchè Vettel, dietro di lui a 5 secondi, riuscisse pian pianino ad avvicinarlo abbastanza da sorpassarlo. Il problema però stava dietro di loro: Bottas si avvicinava sempre più famelico ed agguerrito. Se Raikkonen e Vettel si fossero avvicinati il rischio era quello di regatare a Bottas due posizioni in un colpo solo, tenendo i due ferraristi a debita distanza forse Bottas uno lo avrebbe risparmiato. Ma allora come invertire la posizione tra i due? Facendo esplodere improvvisamente una gomma a Raikkonen ed obbligandolo a rientrare ai box per sostituirla a due giri dalla fine.
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- Bottas -
Si tenga presente che la stessa identica strategia fallita una settimana fa su Hamilton magicamente a Silverstone con Bottas ha funzionato. Mettici le condizioni della pista e le botte di fortuna della gara, però, in fondo in fondo, anche questo è un segno di merito in favore del povero Bottas.
La situazione di partenza era la seguente: un arretramento di 5 posizoni in griglia per cambio del cambio, una regola che non capirò mai ma che mi fa sempre molto ridere, perchè io mi diverto con poco. Al via era in nona posizione: partito con la mescola più dura riesce effettivamente a ritardare la prima sosta rispetto a tutti gli altri ed a montare le gomme supersoft in tempo per vedere tutti gli altri arancare sotto il peso delle soft e superarli tutti l'uno dopo l'altro. Sarebbe potuta essere una terza posizione facile, se avesse fatto tutto con le due forze. Poi è intervenuto il fulmine karmico divino che dall'alto ha fatto fuori due ferrari in un colpo solo ed ha toccato anche la seconda piazza. Tutto grasso che cola per il pilota che da qua a Abu Dhabi giocherà a tutti un colpo gobbo alla Vettel-2010. Ciao Webber.
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- Vettel -
Partiamo da un punto di partenda imprescindibile: la gara di Vettel a Silverstone ha fatto pietà. E non c'è nulla che riguardi da vicino quella settima piazza di chiusura finale. La schifezza vera e propria è nata sin dall'inizio, si da quando riesce a partire abbastanza male da perdere la posizione su Verstappen. Venti giri passati dietro di lui senza riuscire a superarlo e poi l'idea geniale: il metodo più figo di tutti per riprendersi quanto è di diritto. Anticipa il cambio gomme e, guardacaso, quelle stesse gomme che ha messo troppo in fretta lo abbandonano ad un giro dalla fine esplodendo malamente ed obbligandolo a rientrare per una sostanza in zona cesarinissssssimi. Scivola, in men che non si dica, dalla terza alla settima piazza probabilmente ringraziando il cielo di essere riuscito a concludere a punti. O forse, molto più probabilmente, non ha ringraziato niente e nessuno ma ha tirato giù cristi in almeno un paio di lungue, forse tre, che sono quelle con cui ha maggiore dimestichezza al momento.
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