lunedì 16 aprile 2018

Cina 2018 - Gara

Unghie mangiate all'esito della gara odierna: 3. Per chi se lo stesse domandando, questo è un complimento. Bravi tutti! Anche se non senza rimproveri per qualcuno. 
Prima di tutto fatemi urlare a gran voce #FreeKimi: l'hashtag definitivo, nato proprio per occasioni d'emergenza, come quella odierna, dove il povero Kimi è stato usato come uno straccio della polvere e sbattuto in un angolo a marcire. Tutto questo grazie alla brillante strategia di lasciarlo in pista un'eternità dopo il pit stop di tutti gli altri al solo scopo di rallentare Bottas e permettere a Vettel di raggiungerlo... ed alla fine è stato lui ad uscirne danneggiato! Neanche a dirlo in pista ha perso tanto di quel tempo che neanche si sarebbe potuto immaginare ed al rientro si è ritrovato in zona quintolo o forse ancor peggio. Per fortuna esiste un karma regolatore che interviene là dove la mano umana è un po' carente. 
Ma andiamo per ordine.
La partenza non ha lasciato nulla di buono da presagire: il mega curvone piazzato un secondo dopo la griglia di partenza era presagio di sventura, eppure tutto è andato meglio di quanto si potesse prevedere. Anzi, fin troppo bene: nessun contatto, nessuno scontro, tutti rimasti in pista, i numeri dispari davanti e i numeri pari accollati dietro. Ed è così che Verstappen si è pappato due posizioni in un sol boccone, con Raikkonen ed Hamilton finiti a mangiar la polvere.
Dopo i primi 10 giri ho creduto seriamente che la gara fosse finita così, non è successo niente, i tempi non allungavano e non accorciavano, tutto uguali dalla terza curva ad allora. Se c'è una cosa che è mancata alla Mercedes a questa gara è stata la strategia (ancora!!): una volta finiti nel pantano non sono stati in grado di recuperare in alcun modo, di inventarsi qualcosa, un'eterna attesa di qualcosa che potesse accadere e che... guarda un po'? Non è accaduta. Non che la Ferrari abbia brillato particolarmente in questo senso, ma diciamo che dalla pole position, mantenuta tranquillamente in partenza, se lo poteva permettere! 
Poi finalmente qualcuno ha iniziato ad agitare un po' le acque: per prime le RedBull (dettaglio da non sottovalutare, ma anche su questo tornerò tra un po') poi tutti gli altri sono rientrati a cambiar gomme. Tutti tranne uno: Kimi Raikkonen. Hanno forse provato ad anticipare un po' la sosta le due Mercedes, prima Hamilton impantanato nella quinta piazza, poi Bottas. Non capendo più cosa gli stesse accadendo intorno anche Vettel ha deciso di rientrare ma, quel giro di ritardo su Bottas, evidentemente gli è stato fatale perchè questo gli passasse davanti di prepotenza all'uscita della pit lane.
In tutto questo Kimi era ancora in pista, con qualcosa come 10 secondi di vantaggio di Bottas, non si vede come potesse fare da tappo ma in Ferrari erano fiduciosi. Vettel non ha raggiunto Bottas, Bottas decenni dopo ha raggiunto Raikkonen ma l'ha passato senza colpo ferire. 
Non solo: una volta che Bottas l'ha superato, si è fatto da parte ed ha lasciato passare Vettel. Spudoratamente. Quindi è rientrato ai box, quindi è finito in pollesima posizione, quindi #freekimi, quindi stiamo ancora aspettando l'operato del karma.
Double trouble of the day: Toro Rosso, Gasly e Hartley hanno giocato un po' troppo al team vincente e si sono ritrovati l'uno nella fiancata dell'altro, con una pioggia di detriti sparpagliati per tutta la pista che ha portato all'ingresso della safety car. 
Gli unici due piloti a rientrare per il cambio gomme a questo punto della gara sono le RedBull e torna il dettaglio irrilevante di cui sopra: le RedBull hanno fatto sì un pit anticipato rispetto a tutti gli altri... ma a ragion veduta. Una strategia a due soste che gli altri non hanno avuto, pur avendo imitato il primo cambio gomme. Secondo dettaglio irrilevante: Raikkonen è stato lasciato in pista a fingere di essere una Safety Car, ridendo e scherzando ha risparmiato almeno 10 giri di gomme.
Al rientro della safety la situazione in pista era: BOT-VET-HAM. Quindici giri dopo, a conclusione di gara: RIC, BOT, RAI. Non completamente per merito loro comunque.
Neanche a dirlo, l'unico meritevole è stato Ricciardo, sorpasso dopo sorpasso in una manciata di giri è giunto alla vetta e, così, al traguardo. Raikkonen sarebbe dovuto andare all'attacco di Kid Verstappen ma si è fatto sorpassare a sua volta da Ricciardo non concludendo un accidente... per fortuna (sua) il karma agisce in modi strani ed inaspettati, a volte anche attraverso le mani di Kid Verstappen.
Diciamo che se Verstappen non fosse Verstappen chissà cosa ne sarebbe stato di Bottas e Raikkonen.
Nano impertinente of the day: Kid Verstappen, non fosse altro per quel sorpasso d'arroganza in pit lane ai danni di Gasly. A questo hanno seguito, prima di tutto, un sorpasso tentato ai danni di Hamilton (dejavù) grazie al quale è finito fuori pista, nel solito tentativo di mandare fuori pista gli altri, ed uno ai danni di Vettel, grazie al quale è finito fuori pista, nel solito tentativo - riuscito a questo giro, di mandare fuori pista gli altri. 
Fossi tifosa di Vettel oggi sarei incarognita come non mai, poi mi ricordo di non esserlo e torno a sorridere per i modi misteriosi del karma di intervenire sulle ingiustizie. Ma, intanto, Vettel ha chiuso la gara in ottava piazza e Kid Verstappen, pur davanti all'ennesimo disastro della stessa indole, si è preso 10 secondi di penalità sull'ordine di arrivo.
Driver of the day: Bottas, non fosse altro per l'uscita dal box cazzuta con il quale ha messo a tacere lo strapotere Ferrari e quel sorpasso, ai danni di Kimi Raikkonen, con il quale ha dimostrato di non essere disposto a sottostare a simili giochetti.
Perla conclusiva: ma non trovate fantastico che l'unico sorpasso riuscito ad Alonso negli ultimi 15 anni di carriera sia stato compiuto proprio a danno di una Ferrari? Karma they said.

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