domenica 19 novembre 2017

Messico 2017 - Gara

- La profezia -

Poco prima dell'inizio della gara Mazzoni è stato profetico: "Vettel e Verstappen erano appaiati anche a Singapore" e sappiamo tutti come sono andate le cose a Singapore. Io, nel mio piccolo, a quel punto già non avevo potuto fare a meno di essere altrettanto profetica... ma dalla mia posso dire che, in fondo, ho provato a pormi il dubbio che non fosse un vero e proprio presagio ma, forse, un solo senso di dejavù.
Ed invece no: ed invece era proprio un presagio.  
Perchè è così che sono dovute andare le cose: tre vetture, tutte e tre impazienti di essere in vetta a tutte le altre sin dalla prima curva. Un Hamilton al quale sarebbe bastato arrivare a traguardo per essere felice, un Verstappen che deve sgomitare alla partenza per contratto, un Vettel che doveva ancora tenere in piedi quella pantomima mai risolta del titolo mondiale che doveva ancora essere in ballo. Insomma: cose a cui non credeva nessuno, ma è chiaro, già in questi pochi anni di carriera di Verstappen, che è nato per combinare scompiglio nelle ultime gare del mondiale, quando dovrebbe starsene zitto e muto e lasciare che i contendenti al titolo se la vedano tra di loro... ed invece no. Con la sola differenza che qua non c'era niente da contendersi: Hamilton poteva anche non avere ancora il titolo in tasca con certezza matematica ma, a quella condizione di punteggio, l'unico modo per rischiare di perderlo era rompersi una gamba ed essere costretto a letto per un mese. Ed anche il quel caso Vettel non avrebbe avuto vita facile per recuperare il distacco. Si sarebbe potuto evitare quel contatto? Sì. Avrebbe cambiato qualcosa? No. Alla fin dei conti è andata bene per tutti in questo modo: oh yeah! 

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- 19 anni e non sentirli -

No, ma... per caso vi è parso di sentire che Stroll abbia compiuto 19 anni? Ti prego Mazzoni, ripetilo un'altra volta che non mi pare di averlo ancora sentito dire.

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- Quel momento in cui -

... abbiamo seriamente temuto che dal muretto Ferrari volessero far saltare un'altra posizione al povero Raikkonen. Proprio nel momento in cui Vettel riesce a risalire la corrente fino ad arrivargli alle calcagna. Anzi, questo lo vedremo meglio tra qualche punto, non è che gli fosse arrivato proprio alle calcagna... però si sa che certe volte sia sufficiente bisbigliare paroline dolci alle orecchie di Kimi perchè i miracoli avvengano. Ma lo abbiamo già detto la volta scorsa: va bene mantenere il mondiale aperto, va bene il gioco di squadra, va bene che se lo hanno fatto gli altri lo possono fare anche loro, il regolamento glielo permette e andiamo avanti così finchè morte non ci separi... però ci deve essere un limite al numero di piedi che possono essere messi in testa a Raikkonen. Ci deve essere un limite al numero di piedi in testa a Raikkonen che un fan della vecchia era possa tollerare.

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- Scherzi a parte - 

è stata una delle gare più fighe viste dall'inizio della stagione.
Un grande botto all'inizio, i due contendenti al titolo che tornano ai box con le pive nel sacco, i due contendenti al titolo che tornano in pista in ultima posizione con un decennio di ritardo su tutti gli altri ed iniziano a risalire la corrente come una carpa il fiume. Tutto questo è stato meraviglioso. Vettel che ci riesce un po' prima ed un po' meglio di Hamilton. Hamilton che fatica, chiaramente ha qualcosa che non va nella vettura, chiaramente dal contatto è quello che ne è uscito peggio, chiaramente è quello a cui non interessa niente rimontare: chiaramente è quello che si porta a casa il titolo anche arrivando ultimo. Poi c'è Vettel, al quale può interessare guadagnare piazza dopo piazza, perchè la matematica dice una cosa sola: se arriva secondo il mondiale non si chiude qua. Che poi di fatto non si sarebbe chiuso qua ma 15 giorni dopo in Brasile: ma sai la soddisfazione nel vedere tutti i Man in Mercedes che devono inscatolare nuovamente tutta la loro paccottiglia pro-festeggiamento? Son soddisfazioni!
E se lui arriva secondo, Hamilton dovrebbe arrivare quinto per vanificare ogni sforzo. Insomma, ognuno aveva le sue ragioni per lottare e lo ha fatto veramente, lo ha fatto senza farsi mancare neanche un colpo, perchè qua ci si giocava tutto: nulla lasciato al caso, nulla poteva essere rimandato alla prossima occasione. E' stata divertente, è stata combattuta, è stata una gara che finalmente ha dato un senso a questa strana infame passione di piazzarci tutte le domeniche a guardar granpremi.

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- I've been cheated by you since I don't know when -

Vogliamo riassumere in due parole l'annata 2017 della Ferrari: Mamma mia!
Here I go again.
Non so se e quanto si sia capito: ma io adoro SebVettel. Lo adoravo di più quando si vestiva in modo più sobrio e meno appariscente, ma ho sempre sostenuto fosse un tipo davvero davvero simpatico e si sia sempre meritato tutti i quattro titoli mondiali vinti fino a questo momento. Anche se guadagnati con l'abito sobrio e meno appariscente. O forse proprio per questo. Insomma: l'ho sempre detto ma vi evito la sfilza di link all'uopo perchè mi sembra che questi post stiano già uscendo con sufficiente ritardo, anche se mi evito le sofisticherie va bene comunque. 
Ho adorato quindi il modo in cui ha reagito, dopo la rimonta della vita, dalla penultima posizione alla quarta quando, a cinque giri dalla fine, qualcuno gli ha detto che aveva ancora da recuperare 23 secondi su Kimi e, comunque, sarebbe stato solo terzo in classifica!
Cavolo: questo stava veramente lottando per la seconda piazza, questo ci aveva creduto veramente, questo solo a cinque giri dalla fine ha mollato il tiro ed ha capito che non c'era più nulla per cui lottare. 
Ho agognato e sperato in questo scontro da Ham e Vet per anni, ad inizio stagione ho agognato e sperato che alla fine dei giochi la scampasse Ham, non ho mai agognato e sperato che questo scontro finisse così male. Vet è stato di fatto costretto a ritirarsi dalla lotta molto prima di cinque giri prima della fine del Gran Premio del Messico e non è quello che nessuno di noi si sarebbe meritato. 

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Presto che è tardi

Il podio più rapido di tutti i tempi. Prima rallentato dalle operazione di gongolaggio di Lewis Hamilton, dalle interviste a bordo campo, dall'escamotage trovato per intervistare anche Hamilton, pur non essendo finito sul podio, dalla telecamera che segue la festa del neo quattrovoltecampionedelmondo fregandosene allegramente di quelli che sono ancora nel salottino pre-podio abbandonati al loro destino. Una voce li chiama sul podio, uno alla volta entrano, salutano, ma tutti sono girati altrove, tutti stanno inseguendo altri miraggi. Partono gli inni ma nessuno li riconosce, strette di mano rapide e indolori, quindi le bottiglie: ma in fretta, perchè il palco si sta già muovendo. Al posto del podio spunta la consolle del Dj, ai piloti non è dato neanche modo di scendere e andarsene altrove che la festa è già partita. Tutti hanno fretta, tutti vogliono andare avanti... ma Raikkonen se ne frega! Scansa il podio rotante, si ferma a bere ed è in pace con tutti voi. Avete tagliato corto con il momento dello champagne? Meglio: meno champagne sprecato, più champagne bevuto. Alla faccia vostra. 
Poi probabilmente qualcuno l'ha preso di peso e l'ha portato via, ma questo non è dato saperlo, perchè la telecamera puntava già altrove.

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Amare vittorie

In tutto questo, si era capito che è stato Verstappen a vincere la gara? Forse no ma... a nessuno frega niente! Con tutto quello che è successo fino a questo momento, con la gara che abbiamo visto, con i pandemonio che è successo dopo grazie all'incoronazione di Hamilton, la prima fila non se la è filata di striscio nessuno. Ma neanche per un minuto dal giro numero 2 in poi. Dietro Verstappen, Bottas in modalità remi in barca più che mai. 

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Ed è subito 2007

 Non si può dire che ogni sorpasso portato a casa da Hamilton non sia stato sudato e lavorato fino alla fine. Pure quelli alle Sauber, sudati per 24 giri o giù di lì. Pure quello ad Alonso, arrivato a pochi giri dalla fine... con un Alonso non rassegnatosi affatto all'idea che, comunque, con la sua strazio di McLaren può anche fare a meno di fare il bullo. Con un Hamilton che poteva tranquillamente evitare di accanirsi per una nona posizione, o giù di lì, ma che voleva  probabilmente fare in modo di dimostrare, pur dagli inferi, di essersi guadagnato questo mondiale. Insomma: non c'era uno che avesse davvero qualcosa da guadagnarci dalla resistenza dura, non c'era uno che avesse qualcosa da perdere a stare dietro. Però c'era Alonso che rosica come i tarli ad essere sorpassato: chiramente perchè non è mai stato in grado di fare altrettanto... e si son dovuti scornare finchè pezzo di carbonio volante non li ha divisi. Era davvero tuto necessario?

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Applausi, applausi, applausi per Lewis


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Clickbaiting

Sempre sul pezzo come uno vero youtuber, Nico Rosberg, campione del mondo uscente, ha battuto il taglio del traguardo di Lewis Hamilton al photofinish per congratularsi con lui. Ovviamente non gli poteva mandare un messaggio, un whatsapp (metti mai sia a corto di credito sul telefono), non gli ha mandato un vocale e non gli ha lasciato neanche una cartolina nella cassetta delle lettere. Niente di tutto questo: ha postato un video su ogni social in suo possesso, stropicciato, spettinato, con un filo di barba di troppo e con il salotto sullo sfondo. Perchè se le cose non le fai pubblicamente non sono mai avvenute.
Non ci è dato sapere come abbia risposto LH, forse facendogli uno scherzo al citofono piena notte dopo il suo ritorno a casa. Chi può dirlo.

2 commenti:

  1. E siamo a tre su tre! La Redbull ha fatto malissimo ad appiedare definitivamente Kvyat.
    Gli sarebbe bastato appiedarlo a gare alternate, l'anno prossimo, per vincere il mondiale o andarci molto vicino, se davvero Verstappen vince ogni volta in cui Kvyat viene appiedato!

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    1. Confidiamo che la Williams colga il segnale e salvi la situazione

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