lunedì 1 giugno 2020

Italia 1999 - Gara

Correva l’anno 1999 ed Eddie Irvine stava davvero competendo contro Hakkinen per la conquista del titolo mondiale mentre Schumacher si godeva la propria convalescenza nel salotto di casa sua e Mika Salo, sorprendentemente, è stato inserito al suo posto a bordo della Ferrari. In previsione di questo gran premio di casa Irvine si preparava a partire dall’ottava posizione mentre Salo, che peraltro non dev’essere stato preso in considerazione per un posto da titolare neanche nel momento in cui si è deciso di appiedare Irvine, si giullava della propria sesta posizione in qualifica.
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Allo scattare delle vetture Hakkinen mantiene a testa alta la sua prima posizione, mentre alle sue spalle il gioco inizia a farsi duro. Tra tutti i contendenti alla seconda piazza la spunta Alex Zanardi, in realtà raggiunto due curve dopo da Frentzen, mentre Coulthard non riesce a far niente di meglio che arretrare miseramente. Alla prima curva non c’è uno che riesca a tenere per davvero le gomme in pista, soprattutto nelle retrovie vanno tutti a pascolare in lungo e in largo per la campagna selvaggia ma pare che se lo fanno tutti non sia un vero problema, anche se molti da questa situazione ne hanno guadagnato molte posizioni. Tipo Ralf Schumacher che, partendo da chissà dove dopo aver tagliato il tagliabile si ritrova a razzolare nel gruppo di testa. Nel frattempo Mark Gene finisce fuori pista dopo un contatto con De La Rosa ed è costretto al ritiro.
Ancora prima di concludere il primo giro in zona terza/quarta piazza a litigare con Zanardi (e forse con Coulthard) per la posizione ci sono già la Ferrari di Salo e l’altro Schumacher.
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Nel frattempo anche Fisichella finisce a muro e chiude la partita. Coulthard giro dopo giro dimostra di avere delle grosse difficoltà a prendere parte a questa gara. Al 10ecimo giro era riuscito a buscarle già da Sato e da Barrichello volgendo per la settima piazza. Un replay ci ricorda che ci sarebbe ancora l’irrisolta questione di Ralf Schumacher e di tutti quelli che in partenza hanno fatto i furbetti ma dall’alto ancora non pare giungere alcun segnale del fatto che questo sia veramente un problema.
Se Irvine avesse inteso fare qualcosa per salvaguardare le proprie speranze iridate dovrebbe quantomeno fare qualcosa per disincastrarsi da quell’ottava posizione che lo imprigiona dalla parte, mentre là davanti una griglia di marcia più fantasiosa del previsto sta rispettando un distanziamento sociale decisamente esagerato ed ante litteram.
Mentre Ralf Schumacher beffava Zanardi per la quarta piazza e Barricchello prendeva la posizione su Salo siamo giunti al 20esimo giro di una gara che non si sta dimostrando tanto emozionante quanto sarebbe stato legittimo aspettarsi.
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A risollevarci da questo momento di torpore intervengono per fortuna Takagi e Badoer, protagonisti di un incidente con decollo che porta quasi alla decapitazione del povero Badoer. Come nelle peggiori tradizioni di pirateria stradale, una volta riatterrato il caro Takagi riparte per la sua strada e, anche se con un'ala anteriore in meno, arriva fino al box per farsi incerottare le ferite. Ma non è finita qua.
Mentre tutti eravamo distratti da altre quisquilie, Hakkinen perde il controllo della propria vettura, finisce infossato nell’erba e senza che nessuno ci spieghi quale sia il problema sulla sua monoposto, lo vediamo uscire dall’abitacolo lanciando il volante con un gesto di stizza mettendo in scena uno di quelli che, a questo punto, riterrei uno dei suoi soliti teatrini. Gesti rabbiosi, sbatte a terra i guanti, corre via dalla pista facendosi largo con i gomiti e corre via mentre un moto di spontaneo prende il via tra il pubblico. Essere un pilota non Ferrari a Monza non è mai una bella esperienza, essere un pilota che si contende il titolo mondiale contro una Ferrari è ancora peggio, essere un pilota che lotta per il titolo contro una Ferrari che, dopo aver passato metà della gara in testa, a Monza finisce fuori pista deve essere un’esperienza da non voler ripetere. Mentre Hakkinen si allontana a passo spedito viene raggiunto da un boato, il pubblico è il festa, applaude, gioisce, sventola le bandiere rosse del cavallino e si abbraccia per la felicità.
Le telecamere sull’elicottero rintracciano Hakkinen accovacciato nel parco a piangersi tutte le lacrime che ha in corpo. Lo raggiungono in fretta dei fotografi, vigili del fuoco, pompieri e con calma anche il carabiniere addetto alla sicurezza che aveva provato a corrergli dietro fin dalla sua fuga iniziale ma che, a quanto pare, se lo è perso di vista per un pezzo. Commovente vedere degli sconosciuti che, probabilmente, non parlano neanche la sua stessa lingua, farsi largo tra i cespugli per andare a mettergli un braccio intorno alle spalle. Soprattutto perché se la foto di Hakkinen che piange inginocchiato a bordopista dopo più di 20 anni possiamo dire che ha fatto tranquillamente il giro del mondo, è evidente sia stata scattata un secondo prima di andare a confortarlo. Commovente anche il Carabiniere che, allontanati i disturbatori, lo guarda da due passi di distanza perché in cuor suo anche lui tifa Irvine e vorrebbe essere sul prato a festeggiare con gli altri.
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Al 32giro, mentre noi eravamo concentrati sulle crisi isteriche del bel finlandese addormentato nel bosco, ha finalmente iniziato a prendere piede il giro di valzer dei pit stop. All’esito di questa tornata Frentzen mantiene la testa della gara davanti a Schumacher e Salo. L’unico che riesce a farsi beffare è Coulthard rispetto al quale Barrichello ha la meglio quale suggello di questa pessima gara per l’inglese. Ancora una volta di quello che succede in pista non ci interessa per niente anche perché Hakkinen, attraversando la periferia di Monza a piedi, è finalmente tornato ai box ed ignora tutti quelli che provano ad avvicinarlo come fossero trasparenti. In realtà ci sarebbe da andare ad insistere ancora un attimo su Irvine in coda a Coulthard anche se a distanza di sicurezza. Decisamente più incombente è la presenza di Coulthard alle spalle di Barrichello convinto a questo punto di dover dimostrare di essere l’uomo giusto al momento giusto in McLaren. La distanza tra i due è costantemente sotto al secondo ma questo inseguimento è durato fin troppo per sembrare vagamente promettente. Ed infatti si è concluso con un niente di fatto.
Alla fine di questa estenuante gara uno dei podi più stravaganti della stagione era composto da Frentzen, alla sua terza e ultima vittoria in carriera, Ralf Schumacher, Mika Salo e dal Presidente Mattarella. Vista la gara totalmente incolore portata a casa da Irvine, che ha concluso in sesta piazza, la classifica iridata, nonostante le lacrime di coccodrillo vedono ancora Hakkinen e Irvine in testa a pari punti, con vantaggio mantenuto dalla McLaren nel campionato costruttori. Fatto dimenticato dai più: a questo punto del mondale Frentzen in classifica iridata si trovava terzo a soli 10 punti di distacco dai top!

2 commenti:

  1. Mentre Heikki si allontana a passo spedito viene raggiunto da un boato, il pubblico è il festa --> Mhm... Mika, forse? credo che tu abbia fatto un po' di confusione tra finlandesi in tuta grigia. XD

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    1. Sono andata in overdose di K ed ho perso la ragione :)

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