Correva l'anno 1996 e dal cielo ne veniva giù a più non posso. Hill e Villeneuve sono pronti a partire dalla prima fila, Schumacher e Alesì subito dietro di loro, quindi Berger e Irvine in terza fila. Mika Salo si ferma ancor prima del giro di ricognizione: il team spinge via la vettura dalla griglia di partenza a braccia per lasciar spazio ai bimbi grandi.
HIL VIL MSC ALE
Allo spegnimento dei semafori rossi sembra quasi che Hill si sa dimenticato di partire. Villeneuve ha la meglio e anche Alesì, Hill si deve accodare e finisce in una nuvola d'acqua sollevata dalle precedenti vetture. L'acqua che si solleva da terra di fatto annulla la visibilità, oggi ci si lamenterebbe moltissimo in team radio, all'epoca si andava avanti a testa bassa cercando di lottare per la vittoria. O forse ci si lamentava comunque ma i team radio non erano pubblici e ci si risparmiavano molte più figuracce. In ogni caso i piani alti evidentemente non ritengono questa una situazione di pericolo e tra tutti quelli che navigano a vista c'è anche Michael Schumacher che, se solo fosse possibile, sarebbe partito anche peggio di Hill e finisce persino dietro al suo compagno di squadra.
Nel frattempo una Minardi si schianta al muro, Coulthard segue senza remore e nei giri successivi molti sono quelli che, in un epoca in cui era ancora concesso avere erba nelle vie di fuga, finiscono fuori strada. Tra questi anche Irvine, ristabilendo così l'ordine naturale delle cose in Ferrari, e Hill che, a differenza, riesce a restare in gara pur perdendo la posizione su Schumacher.
VILL ALE BER MSC
La grafica è impietosa nel farci notare quanti piloti nei primi sette giri hanno preso il largo e non sono più tra di noi. Giusto per salutarne alcuni in rappresentanza farei un cenno a Panis, che una settimana prima stava vincendo il gran premio di Monaco, e a Fisichella.
Schumacher si mette all'inseguimento della sua prima vittoria in rosso e la rincorsa parte dal sorpasso di Berger al giro numero 5 per poi andare all'inseguimento di Alesì. Hill torna sull'erba a piroettare e raccogliere margherite mentre persino Barrichello gli prende la posizione.
All'ottavo giro Schumacher è già in seconda posizione ad un passo da Villeneuve ma a tenere la scena è sempre Hill con scarsissima padronanza della pista. Finisce nuovamente fuoripista, scivola per le valli incontaminate, sfracella la vettura contro il muro e pone finalmente una conclusione alla sofferenza derivante da questa situazione: al 12esimo giro il ritiro diventa definitivo, proprio negli stessi istanti in cui Schumacher otteneva la testa della gara. Schumacher prende subito il largo ma alla fine della gara mancano ancora 50 giri.
MSC VIL ALE BER
Dieci giri dopo è proprio Schumacher a dare il via al valzer dei pit stop. Ha talmente vantaggio che può permettersi di entrare, fare "solo" 7 secondi di sosta, che per la media dell'epoca in realtà significano una sosta piuttosto breve e leggera dal punto di vista del carico di benzina, ma la cosa più interessante da osservare è che in pista, nel frattempo, sono sopravvissute solo 9 vetture.
Altro momento degno di nota per Alesì nel momento in cui, a 35 giri dalla fine, si ricorda di essere in pista e decide di dare battaglia a Villeneuve... ovviamente non andrà da nessuna parte ma è bello ricordarcelo così. Negli stessi istanti Schumacher li stava ridoppiando tutti per la sesta o settima volta, forse aveva perso il conto anche lui, ed è emozionante sentire quell'entusiasmo nella voce dei cronisti genuinamente sorpresi per una simile prestazione delle Ferrari.
Seguono con molta calma i pit stop di tutti gli altri e, con sprezzo del pericolo, anche il secondo pit di Schumacher. Col senno del poi è divertente vedere Barrichello avanzare fino alla seconda posizione e seguire tenacemente la Ferrari. Chi glielo avrebbe detto che avrebbe anche lui guidato presto una Ferrari e chi glielo avrebbe detto che seguire pedissequamente la Ferrari di Schumacher sarebbe diventato il suo segno distintivo.
MSC ALE VIL BAR
A 18 giri dalla conclusione all'improvviso Barrichello viene richiamato ai box, la sua vettura ha dei problemi, i meccanici la smanettano un po', la collegano un cavo ma non resta che arrendersi: la vettura non riparte. Il pilota è costretto a rimuovere il volante e a scendere dalla vettura: ne rimasero solo sette.
Se le vostre aspettative sembrano deluse, se il fatto che Verstappen sia ancora tra quei sette che girano indisturbati è qualcosa che disturba i vostri equilibri non vi preoccupate: è arrivano anche in questa occasione il momento in cui può dare sfoggio della sua pesante eredità andando a fare i fanghi in una via di fuga. Il ritiro è inevitabile e noi abbiamo riacquistato la pace dei sensi.
In pista ne restano solo sei. O meglio, in pista ne resterebbero solo sei se Barrichello si desse per vinto...
In pista ne restano solo 7.
Barrichello viene rimandato in pista nella speranza di recuperare qualche punticino iridato anche se con sei giri di ritardo dal gruppo... ma non è destino che vada a finire così. La vettura lo abbandona definitivamente due giri dopo.
MSC ALE VIL FRN
Ad un passo dalla conclusione Alesì e Villeneuve tentano di recuperare la loro rivalità ma tutto questo ha smesso di essere interessante almeno 50 giri fa. Peraltro i tempi di distacco tra i due sono sempre uguali, la telecamera fissa sulle loro gesta è del tutto ingiustificata e lo stess discorso può tranquillamente valere per i primi piani di tensione di Frank Williams e Flavio Briatore. La gara inizia così ad avvicinarsi alla sua seconda ora e gli animi del pubblico da casa sono sempre più seppelliti sotto ai cuscni del divano. La pioggia scende sempre più incessantemente e Michael Schumacher proprio allo scoccare della seconda ora supera la linea del traguardo per l'ultima volta: una coincidenza tanto fortuita da non poter che sembrare un segno del destino. Il momento storico è assicurato: questa è stata la sua prima vittoria in Ferrari, la prima di una lunga scia ormai entrata nella tradizione...
... ma col senno del poi, questa gara meritava veramente di entrare in questo progetto F1rewind? Può essere che nel frattempo ci siamo talmente assuefatti alle vittorie di Schumacher in Ferrari che vederne una non ci fa più ne caldo ne freddo o veramente la gara ha smesso di essere interessante al decimo giro?
Divertente sarebbe potuto essere l'arrivo al traguardo di sole sei vetture se questa gara non fosse arrivata a 15 giorni di distanza, per fatalità sia oggi che nel 1996, da quel gran premio di Monaco in cui solo in tre superarono la bandiera a scacchi. Diciamo che non siamo esattamente impressionati, se non per la scarsa affidabilità delle vetture e dei piloti che venivano mandati in pista a quell'epoca.
... ma col senno del poi, questa gara meritava veramente di entrare in questo progetto F1rewind? Può essere che nel frattempo ci siamo talmente assuefatti alle vittorie di Schumacher in Ferrari che vederne una non ci fa più ne caldo ne freddo o veramente la gara ha smesso di essere interessante al decimo giro?
Divertente sarebbe potuto essere l'arrivo al traguardo di sole sei vetture se questa gara non fosse arrivata a 15 giorni di distanza, per fatalità sia oggi che nel 1996, da quel gran premio di Monaco in cui solo in tre superarono la bandiera a scacchi. Diciamo che non siamo esattamente impressionati, se non per la scarsa affidabilità delle vetture e dei piloti che venivano mandati in pista a quell'epoca.
Nessun commento:
Posta un commento