Torniamo indietro nel tempo, ma non troppo. Molti volti ci sono familiari, ma doveva ancora succedere molto di quello che ha caratterizzato le loro esistenze. Correva l'anno 2009, Hamilton si era appena diplomato campione del mondo per colpa di Glock, Felipe Massa aveva appena smesso di asciugarsi le lacrime, Vettel era ancora un giovane sbarbato, la sua era doveva ancora iniziare ma evitentemente era già alle porte, Kubika giocava ancora nella major league, le Mercedes dovevano ancora scendere in campo e Jenson Button e Barrichello debuttavano proprio in quel momento a bordo delle loro Brawn GP.
Siamo in Australia, siamo alla prima gara della stagione: Jenson Button e Rubens Barrichello sono in prima fila di fronte allo sbigottimento generale.
Il padre di Hamilton è in pista, giusto per non stare col fiato sul collo del figlio pronto a partire dall'ultima posizione. Alonso, tornato in Renault con le pive nel sacco, guarda lo schieramento dalla sua decima posizione, mentre il futuro è già pronto a compiersi davanti ai suoi occhi.
BUT BAR VET KUB
Allo spegnimento dei semafori rossi, Barrichello non parte, Vettel beffa tutti gli altri contendenti alla posizione mentre Button prende il largo. Non male anche la partenza delle due Ferrari, con Felipe superstar quando la speranza di essere anche lui, prima o dopo, campione del mondo ancora non lo aveva abbandonato.
BUT VET MAS KUB
A metà dello schieramento assistiamo ad una discreta accozzaglia tra Webber su RedBull, Rosberg su Williams, Barrichello (che nel frattempo è riuscito a partire) e tutti quelli che gli sono purtroppo capitati sotto tiro. Inizia così anche la rimonta di Hamilton, per sua fortuna partito abbastanza indietro da essere schivato dalla pioggia di carbonio, mentre il suo compagno di squadra (Kovalainen) è costretto al ritiro. All'ottavo giro è già in nona posizione, giusto per ricordarci chi è a comandare, mentre Barrichello lamenta danni alla vettura.
Al nono giro Rosberg dalla sesta piazza è indiavolato dietro alla Ferrari di Raikkonen che fa da tappo. Impiega un paio di giri di troppo per sorpassare ma ad un certo punto diventa inevitabile. Barrichello, che gli stava alle spalle, tenta di imitarlo ma riesce solo a distruggere un altro pezzo di vettura.
Kimi, non capendo più niente di quello che lo circonda, giusto per togliersi dall'impiccio, da il via al primo giro di valzer dei pit stop. Stessa strategia un giro dopo per Massa confermando che alla base di tutto c'è veramente un piano malefico della squadra che, tuttavia, non sembra essere stato congegnato a modino dal momento in cui tutti e due si ritrovano nel traffico e nelle retrovie senza immediate probabilità di tornare a bazzicare in posizioni dignitose.
Il pit di Rosberg dura un'eternità per problemi di fissaggio di un pneumatico: riesce comunque ad entrare davanti a Raikkonen ma il vantaggio dura circa una curva visto che il finlandese, a caldo, riesce a prendergli la scia e sorpassarlo prima ancora di essere giunto alla curva successiva. In ogni caso, è una lotta per la 12esima posizione che non rende onore a nessuno dei due.
Al 18esimo giro Nakajima sfonda la propria vettura contro il muro: in giro per la pista vagano i suoi resti tra i quali gli altri piloti devono fare lo slalom mentre vengono esposte le bandiere gialle. Barrichello ne approfotta per andare a cambiare il musetto e molti altri sono quelli che colgono l'occasione per farmarsi per la loro sosta, compreso JB, tutto questo mentre la Safety Car, con una certa calma, viene mandata in pista.
Fisichella sbaglia persino a posizionarsi sulla piazzola, il team lo deve spingere a braccia per metterlo in traiettoria prima di chiedergli cortesemente di riprovare a parcheggiare, mentre in pista la safety car crea un discreto parapiglia rallentando e accostando quando nessun'altro capiva quale fosse il da farsi.
Al muretto Ferrari Michael Schumacher finge interesse per quello che lo circonda mentre Domenicali sentenzia "quindi siamo fuori? Siamo fuori!".
BUT VET MAS KUB
Mentre la safety car compie il suo ultimo giro prima del rientro io noto con una certa ammirazione che Piquet sta dignitosamente portando avanti la propria gara dalla settima posizione mentre il suo compagno di squadra, Alonso, veleggia intorno alla quattordicesima: la soddisfazione dura comunque quanto un battito di ciglia o, più o meno, quanto la sua permanenza in pista: una curva, prima di iniziare a piroettare in totale autonomia e finire completamente insabbiato. Jenson Button sente sul collo il fiato di SebVettel mentre Hamilton ci regala delle gioie mettendosi a battagliare con Alonso. Altre bandiere gialle in pista al 25esimo giro menre qualcuno cerca di capire che fine abbia fatto Piquet.
Dai box papà Button guarda a bocca aperta la gara del figlio che riprende il largo davanti a Vettel... e neanche lui sembra credere veramente a quello che sta accadendo.
Per smorzare la tensione la Ferrari mette in scena una nuova strategia peperina: Massa viene richiamato per il suo secondo pit stop. Rientra in 14esima posizione dietro a tutto il traffico del mondo. Evidentemente c'è stato un errore ma cercano di giustificarsi facendogli credere che sia tutta una strategia per reagire alle mosse di Kubica. Sarà la storia a raccontarci che nulla di tutto questo era vero.
A 14 giri dalla fine Raikkonen, che di voglia di vivere ne sta dimostrando meno che mai, piroetta in pista e per poco non sfracella la vettura a muro. In qualche modo non conosciuto ai terreni la salva, la gara puo proseguire ma non nei migliore dei modi. Di fatto è a questo punto che ce lo perdiamo di vista anche perchè, nel frattempo, lo scenario che si sta delineando è piuttosto interessante: quasi tutti i team stanno portando a compimento il loro secondo pit... ma tutti tranne le Brawn, circostanza che porta Barrichello a scivolare in relativamente pochi giri da una decima posizione infamante ad una terza di tutto rispetto.
L'unico che sembra riuscire a tener botta al leader della gara è Vettel, rientrato davanti a Barrichello anche dopo il suo secondo pit... ma la gara è ben lontana dal potersi definire conclusa.
Mentre tutti i piloti compiono la seconda sosta, Massa è costretto al ritiro dopo una gita fuori porta. Il pizzetto sfoggiato dopo essersi tolto il casco ci rende felici della fausta conclusione di quel decennio infernale... ma torniamo a noi.
BUT VET KUB BAR
Il muretto Brawn finge che Vettel sia una minaccia, anche se i tempi fanno chiaramente capire che non sia davvero così. Piuttosto, alle spalle di Seb è Kubica a trasformarsi in breve tempo in una minaccia e, giusto a tre giri dalla conclusione, in un maldestro tentativo di sorpasso, i due arrivano al contatto. Kubica piroetta, rompe l'alettone a Vettel che non riesce a tenere l'auto i strada fino alla curva successiva. Dopo il contatto contro il muro, Vettel rimane su tre ruote ma non si da per vinto: con la quarta a penzoloni continua ad andare avanti per la sua strada mentre Kubica finisce di demolire la sua vettura contro le barriere sparpagliando detriti in pista.
Due diverse Safety Car entrano in pista e la disperazione prende possesso del mio corpo per aver davvero creduto in quella seconda posizione di Vettel. Peraltro mi sento di concordare con la sua severa valutazione sull'azione del collega polacco "un idiota!".
Solo dopo almeno un altro giro in quelle condizioni, Vettel si arrende e parcheggia la vettura a bordo pista: non gli rimane altro da fare che osservare con incredulità il podio di Jarno Trulli, giunto sorprendentemente terzo, ma mai altrettando sorpreso di Barrichello, secondo. Cercando di passareinosservato, tra l'altro, è proprio in questi istanti che Raikkonen si ritira dalla gara tornando semplicemente al box con la vettura: week end infausto per la Ferrari.
BUT BAR TRU HAM
BUT BAR TRU HAM
Sceso dalla vettura Jarno sembra più amareggiato che felice, Button e Barrichello oggettivamente lo ignorano ma lui ha quel tipico atteggiamento di chi ha appena subito un torto. Un secondo prima di salire sul podio di rivolge al suo collaboratore con un "se ero fortunato oggi vincevo" e giuro che, oltre ad inorridire per il maltrattamento della consecutio temporum, non ho assolutamente idea di cosa stia parlando. Ho appena concluso la visione della gara e non so a cosa si stia riferendo.
Nessun commento:
Posta un commento