Benvenuti ad Abu Dhabi.
Là dove Ricciardo corre la sua ultima gara in Reb Bull.
Là dove Raikkonen corre la sua ultima in Ferrari.
Là dove Leclerc corre la sua ultima in Sauber.
Là dove Alonso, Ocon, Ericsson, Sirotkin, Hartley e Vandoorne corrono la loro ultima e basta.
Insomma: eccoci alla summa delle summe dei remi tirati in barca e io non intendo essere da meno cimentandomi nella pubblicazione del resoconto della gara con quasi un mese di ritardo. Non male. Livelli di epicità che non avevo mai toccato prima.
Tra l'altro, là dove l'unico che si sarebbe dovuto veramente impegnare a portare a casa qualcosa di buono era Bottas, uno che tra una botta di sfiga e un ordine di scuderia non ha portato a casa neanche una vittoria ed è sul punto di perdere definitivamente il terzo posto in classifica iridata. SPOILER: lo perderà. C'è chi è convinto del fatto che Hamilton vorrà aiutare il compagno a conquistarsi questa vittoria per ringraziarlo dei sacrifici in stagione, c'è chi è convinto che Hamilton, quando gli hanno proposto l'idea, abbia risposto "Bottas chi?". In ogni caso: lasciate ogni speranza o voi che entrate. Hamilton non avrebbe potuto aiutare Bottas davanti alla sua incapacità di aiutare sè stesso.
Ma partiamo dalle basi: sabato in qualifica, sorprendentemente, Hamilton si porta a casa la pole position davanti a Bottas e Vettel. Se per tutto l'anno la gioia per la conquista della pole position è andata a coincidere con il disappunto per un trofeo tanto brutto e ingombrante, con questo nuovo traguardo Hamilton ha dovuto affrontare una sfida ancora più difficile: lo stesso orrido trofeo...ma più grande. Una gomma in scala 1:1 a celebrare il maggior numero di pole in stagione. No, ma... seriamente? Un pneumatico vero e proprio in scala reale uno dove dovrebbe metterselo, in salotto per far accomodare gli amici?
Venne quindi la gara ma, anzi, ancor prima, quel gran genietto di Hamilton, come se volesse accontentare Vanzini e tutti i suoi urletti holliwood!! disseminati nel corso della stagione, un po' di cinema l'ha fatto veramente grazie Will Smith, ospite VIP al box Mercedes. Peccato per quella scocciatura del dover scendere in pista ad un certo punto perchè avrebbero potuto metter su un lungometraggio completo. Tra l'altro par di capire che Hamilton reciti molto meglio della maggior parte degli attori da fiction italiani.
Gara: allo spegnimento dei semafori Hamilton ipoteca la prima piazza e la porta a casa indisturbato fino alla fine, nonostante sporadici episodi di leading da parte di altri piloti, nulla in cui, purtroppo, si possa credere veramente. Gli altri seguono senza troppi sbattimenti, Verstappen parte male ma riuscirà a recuperare tutto per tempo, Hulkemberg - dopo aver impattato con Grosjean - inizia a capriolettare e finisce appeso a testa in giù attaccato al muro. Prego inserire qua considerazioni a casaccio sull'halo.
A quanto pare in situazioni di questo genere non c'è nulla di meglio da fare che catapultare l'auto nella giusta posizione per permettere al pilota, fortunatamente uscito illeso da tutta questa manovra, con le sue gambe. Auto rimossa in men che non si dica e la gara può tranquillamente riprendere ... giusto in tempo per permettere ad Raikkonen di accostare la propria vettura al muro, casualmente proprio in coincidenza dell'ingresso del suo box in pit lane, e abbandonare la gara al giro 7. E nonostante il ritiro di Raikkonen, Bottas in pista non riuscirà a portare a casa abbastanza punti per batterlo. Bene.
Non poteva mancare nella sua gara d'addio il definitivo canto del cigno di Alonso, il team radio supremo con cui salutare il team, il pubblico, i fan, le hater (moi, modestement). Davanti all'incoraggiamento portato avanti dal suo tecnico, convinto che ci possa essere ancora qualcosa da fare per entrare in zona punti, la risposta non si lascia attendere: "io di punti ne ho già 1800!!". Remi in barca. Remi in barca.
Molti (troppi?) giri dopo, la gara finalmente giunge al termine e finalmente siamo nuovamente tutti amici. Finalmente è tempo dei grandi cerimoniali, delle parole di cirstanza, holliwood! come direbbe Vanzini. Hamilton e Vettel improvvisano una parata d'onore per Alonso, finalmente libero da questa schiavitù, lo accompagnano durante tutto il giro di pista finale e lo invitano a piroettare insieme a loro davanti agli spalti. Poche parle di circostanza davanti al microfono di David Coulthard che quasi vorrebbe tirare una cartellata sulla testa di Hamilton per averlo costretto a questa intervista estemporanea e siamo tutti pronti a tornarcene a casa.
Ovviamente non prima della conferenza stampa, regina incontrastata dei remi in barca stagionale, là dove abbiamo toccato punto che neanche nelle peggior fanfiction di whatpad, e della nuova passeggiatina di Vettel per i box Mercedes. Questa faccenda sta diventando un'abitudine: deve dirci qualcosa?
Statisticoni a casaccio di fine mondiale:
- Hamilton tocca 408 punti in stagione, nuovo record per un pilota nella storia del mondiale;
- per la prima volta, tutti i piloti che hanno iniziato la stagione l'hanno portata a termine correttamente. La maggior parte di loro per l'ultima volta, ma questa è un'altra questione
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