Oggi voliamo altissimo e lo facciamo partendo, niente di meno che, Luigi Pirandello che, nel 1911 raccontò, in una delle sue novelle, la vicenda surreale di (Rosario) Chiarchiaro. Chiarchiaro aveva una sola ma ineludibile peculiarità, un'etichetta che gli stava dannando l'esistenza. Un titolo che fino a quel momento gli aveva amareggiato lo spirito e l'anima ma che, con un grande colpo di genio, e grazie alla collaborazione del Giudice istruttore D'Andrea, avrebbe potuto far girare a proprio favore. Chiarchiaro era infatti uno iettatore o, quantomeno, così era visto ed additato da tutti quelli che lo incontravano sul suo percorso. Per colpa di questa nomea aveva perso il lavoro, come si muoveva qualcuno faceva gesti scaramantici e neanche le figlie riuscivano a trovar marito!
L'idea geniale fu proprio quella dell'accettazione del proprio destino, non essendone più vittima ma artefice, iniziando ad esercitare la professione di iettatore perchè chiunque fosse disposto a pagare per i propri servigi... o per fare in modo che i propri servigi fossero serviti lontano da lì.
Non vi preoccupate: non ho perso completamente la bussola, l'ho solo presa un po' più larga del solito per arrivare a parlare dei fatti di sabato. Le cose incominceranno ad avere ancora più senso nel momento in cui vi chiarirò il titolo di questa novella: la patente!
Sono passati ormai più di 100 anni da quanto questa novella è stata pubblicata per la prima volta eppure siamo ancora tutti qua a domandarci quale fosse il vero intento del ritiro dalle scene di Nico Rosberg. Certo: in questi giorni la stiamo vedendo un po' tutti alla TV la pubblicità della birra, 30 intensissimi secondi di intrattenimento, dei quali almeno la metà sono coperte da immagini di repertorio e negli altri 15 spiccica tre parole in croce, in un silenziosissimo gioco di sguardi con la Filippa Lagerback della situazione, la moglie Vivian, ingaggiata anche lei per la simpatica pagliacciata di famiglia.
Insomma, l'abbiamo vista tutti la pubblicità, così come l'abbiamo visto pagliacciare anche in giro per YouTube, ma può questo mai essere un progetto a lungo termine? Per un attimo ha provato a fare l'agente sportivo ed è finito un po' come Jerry Maguire, brandendo i suoi pesci rossi per aria, senza un cane che lo seguisse veramente. Il progetto era evidentemente più articolato e lungimirante e, se devo dirla tutta, mi sento anche un po' frodata nello spirito e nell'animo perchè tutto questo ricalca con una somiglianza imbarazzante, l'impengno che riponevo nei bei tempi in cui gurare contro Alonso era la mia attività principale. E guardate com'è finito.
Ora, invece, c'è Nico che se la prende con Lewis Hamilton ed anche lui sembra riuscirci sorprendentemente bene, anche in questa occasione, dove si dovrebbe celebrare il GP di casa per la Mercedes e prima ancora che scendessero a terra tutti i coriandoli lanciati per festeggiare il grande rinnovo contrattuale per entrambi i piloti. Sì, anche di Bottas. Scelta discutibile ma... ok.
Quello che è successo sabato è davanti agli occhi di tutti. Una Mercedes in difficoltà tali che non si sono mai visti, quantomeno nella nuova gererazione di Mercedes. Sono donna e sono bionda quindi non so assolutamente cosa voglia dire ma c'è chi parla di problemi idraulici che lo hanno portato prima a rimbalzare un po' fuori traiettoria e poi ad accasciarsi al suolo poco più in là.
Ciò a cui abbiamo assistito sarebbe potuta essere una scena epica, anche se sono intervenuti i soliti commenti disfattisti. Hamilton sembrava non volersi dare per vinto, zompa fuori dalla vettura e inizia a spingerla. Le telecamere non ci mostrano effettivamente a che punto del circuito si trovasse ma se fosse riuscito solo che ad avvicinarsi alla pit lane sarebbe stato epico. I tecnici di pista intervengono ad aiutarlo, dai piani alti mettono bandiera gialla per segnalare la sua presenza in pista... finchè non vediamo il pilota inglese arrendersi, allargare le braccia e ammettere la sconfitta. Poco dopo, spostata la vettura in zona di sicurezza, lo vediamo ancora accasciarsi accanto alla vettura prima di essere caricato sullo solito scooter che lo riporta a casa.
Dalla pit lane Nico prende la parola ai microfoni di SkyUK per commentare l'anomalia della gestualità di Lewis in quel momento, tutto questo ghignando sotto ai baffi come un dannato.
Negli stessi momenti, tra l'altro, anche Ricciardo stava vivendo momenti poco simpatici per le proprie qualifiche, ritirandosi anzitempo e vedendosi quindi condannato anche lui ad una partenza dalle retrovie. Non posso sapere quando verrà organizzata la prossima assemblea di condominio ma sono quasi certa che verrà finalmente rivelata l'identità del vicino simpatico che imbratta l'ascensore con le scarpe sporche di fango.
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