martedì 26 dicembre 2017

Abu Dhabi - Gara

- Premio di consolazione -

Nella giornata più remi-in-barca della stagione anche a Bottas hanno fatto vincer una gara. Hip Hip urrà anche per lui, immagino che sia una soddisfazione. Soprattutto per quel regalino compiuto dal compagno di squadra - fratello maggiore of the day che, in almeno un paio di occasioni, ha davvero fatto finta di voler andare all'inseguimento. Tipo quando da bambini giocavamo a tombola con tutta la famiglia e, casualmente, eravamo sempre noi a vincere. Casualmente. E loro facevano anche finta di annerire i numeri, o abbassare le caselline, insomma...  davvero sembrava che giocassero seriamente. Ed invece no. Come non hanno giocato seriamente le Ferrari, certo che armai tutte le posizioni in classifica iridata fossero cristallizzate.

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- Tempi moderni -

Vediamo di capire l'entità del problema: Hamilton, come abbiamo detto, regala la vittoria a Bottas, giusto per acchiapparsi ancora un po' la sua amicizia ed essere certo che questa possa essere ripagata nel momento del bisogno, dietro di loro Vettel a 20 secondi, intento a grattarsi la pancia ed elaborare una strategia di fuga da questo team di ciatroni, quindi Raikkonen a 20 secondi da Vettel, che probabilmente stava solo contando gli zeri dal saldo dell'ultimo estratto conto. E poi noi sul divano ad aspettare che succedesse qualcosa.

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- Hulkenberg: l'unico che ha combinato qualcosa di buono -

Tra quelli che hanno iniziato a girare in pista a vuoto aspettando solo la bandiera a scacchi e quelli che (stranamente numerosi in quest'occasione) non hanno avuto neanche la pazienza di aspettare il traguardo e si sono ritirati molto prima, l'unico che in pista ha combinato qualcosa di buono è proprio il povero Hulkenberg che, piano piano e in silenzio, dalle retrovie, si è pure portato a casa il punto decisivo perchè la Renault riuscisse a passare, in griglia iridata, la povera Toro Rosso, alla quale ormai non ne va più bene una. Ovviamente questo è il karma.

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- Vandoorne: "rally car!" -

Colpo di coda anche per il povero Stoffel che, preso dall'enfasi della situazione, pensa addirittura di poter competere al torneo del team radio dell'anno: illuso e fallito. Nessuno può battere il suo compagno di squadra... e soprattutto: no, Stoffel! No! Si dice "GP2! GP2! GP2!".

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- Van Der Garde uno di noi -

Bravo Van Der Garde, sempre più uno della ciurma della domenica pomeriggio dal divano di casa propria. Il caro Giedo, che in fatto di senso dell'umorismo non è mai venuto meno, ha iniziato anche a insultare gente a caso su internet... ma solo se se lo meritano. 
Finalmente qualcuno che combatte insieme a noi i luoghi comuni e le frasi fatte... e soprattutto non finge che sia tutto meraviglioso e affascinante anche, e soprattutto, quando di meraviglioso e affascinante non c'è proprio un bel fico secco.  Strano che Rosberg non abbia risposto...

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- Il casco tamarro di Lewis Hamilton -

Lo sappiamo che Lewis è un tipo che non ama passare inosservato, lo sappiamo e lo amiamo, nel nostro piccolo, anche per questo. Lewis lo amano tutti, grandi e piccini, lo amano i suoi fans ma, soprattutto, lo amano i fan di Vettel, della Ferrari, di Raikkonen, di Alonso, o di chiunque altro... lo amano tutti, anche se a loro insaputa, perchè il mondo perchè tifare per i propri 'idoli' non sarebbe lo stesso se, dall'altro lato della barricata, non ci fosse uno come lui. Amen. 
E' sempre stato un tipo appariscente, ha sempre dato sfoggio di sè, del proprio look, dei propri gielli e dei propri possedimenti vari... figuriamoci se, fresco fresco di quarto titolo mondiale non c'era modo di festeggiare il modo più tamarro che mai, tipo con un casco completamente dorato. Ma solo perchè non può indossare tutti i suoi monili sopra alla tuta. 
L'internet non ha capito più niente, si è riversato sui social ed ha detto tutto quello che avrebbe potuto dire, spesso anche in modo sbagliato, grammaticamente confuso ma l'ha fatto. La gramar nazy che è in me è stata persino costretta a raddrizzare la schiena ad un paio di quelli che, nella foga di criticare, ha confuso dorato con d'orato, come se dovesse essere un casco omega tre, un casco al sapor di branzino o qualcosa di questo genere.  Il vero problema è che, alla mia mente, la prima cosa che è tornata alla mente, è quel casco tutto d'oro di cui Mike Schumacher ha dato sfoggio a Spa nel 2011 per festeggiare il 300esimo GP. Come non ricordarlo: Schumacher che nel sabato di qualifica scende in pista con casco nuovo nuovo, finisce a muretto due curve dopo, Ivan Capelli che lo rimprovera  sostenendo che non porta mai bene ad un pilota cambiare casco, io che non cambio casco dello scooter da quel giorno e un nuovo statisticone infranto: mai gli era capitato di partire oltre la 22esima posizione e, quella domenica, prese il via addirittura dalla 24esima. 
Però Schumache non era tamarro

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- SebastianMaiUnaGioiaVettel fermo a 99 podi -

Mentre Hamilton, questa stagione, ha battuto ogni record che potesse ancora essere a sua disposizione, Vettel ha concluso con la peggiore delle non-gioie. Già di riuscire a vincere non se ne parla così spesso... ma almeno raggiungere il podio? 99 volte in carriera: neanche la brezza di finire la stagione raggiungendo la cifra tonda.

1 commento:

  1. Quello di Bottas era un destino già scritto. I finlandesi hanno una strana affinità con i gran premi dal podio analcolico!

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