sabato 30 settembre 2017

I dieci fatti buffi di Singapore 2017

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- Rivisitazioni storiche -

Ci tengo a precisare che il nagazionismo è reato. Certo, qua ci occupiamo di tematiche francamente più leggere ma certe rivisitazioni storiche non fanno bene alla nostra intelligenza. Soprattutto quando i fatti non si sono svolti così tanti anni fa da esserci già sfuggiti dalla mente. Ciò a cui mi riferisco è "l'incidente truccato di Piquet", o perlomeno quello che è stato in questo modo classificato, testualmente, dalla telecronaca RAI. No, perchè certe volte le parole sono importanti e, certamente, da quando la verità di quella gara è venuta a galla Piquet non ha più avuto modo di avvicinarsi, neanche per sbaglio, ad una vettura di formula 1. Per qualche tempo non abbiamo visto neanche Briatore, anche se non gli è servito così tanto tempo per riprendere la via della beatificazione e, oggi, ha persino voce in capitolo. Per non parlare di Alonso al quale... beh! capitano tutte a sua insaputa. 
Ed è un attimo che quel che è successo in pista quella domenica sia diventato "l'incidente di Piquet". Mica "l'incidente voluto da Briatore" o quello "che ha permesso ad Alonso di vincere un gran premio". Piquet è il reietto, l'artefice, l'escluso, il capro espiatorio. Mentre quegli altri due...

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- Cosa avete fatto alle mie gomme? -

Dai team radio del sabato è apparso un Perez ancora un po' scettico circa l'operato del team. Ci sono cose che è difficile superare? Ci sono attimi di fiducia persi per sempre? Rapporti che hanno bisogno di essere risaldati? 
Non lo so. Però questa faccenda dei conflitti interni sta prendendo la mano a molti. E' evidente. Qualcuno l'anno scorso deve aver capito - guardando Hamilton e Rosberg - che queste diatribe attirano views e hanno deciso di replicare. Mentre Hamilton e Bottas si abbracciano in allegria e Vettel e Raikkonen ispirano tormentate ship tra gli utenti di tumblr, i due Toro Rosso hanno iniziato a prendersi a pizzicotti da inizio stagione, i Red Bull sono appesi al filo del rasoio, in attesa della prossima cavolata di Verstappen che non favorisca il compagno di squadra, ma i Force India sono passati alle maniere forti prendendosi a sportellate pesanti! I'm lovin' it!

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- Alonso: "succedono sempre tutte a lui" -

Questa è una citazione colta, una delle perle di Ivan Capelli che così si era rivolto ad Alonso raccontandoci di quello che gli era successo durante le prove libere: un pedale del freno rotto, una di quelle cose che in Formula 1, a suo dire, succede una volta ogni 10 anni. Ecco, ad Alonso è successo. Lui non si è schiantato contro un muro e non è successo in gara: venitemi a parlare di sfortuna che vi appendo al muro. 
Il problema è che in quel momento Ivan capelli non aveva la più pallida idea di quello che ancora stava aspettando Fernando Alonso... insomma. Anche per lui una partenza col botto. 
Insomma, come diavolo ci è riuscito ad entrare nel bel mezzo di un parapiglia tra i piloti di testa uno che in testa non è ormai da anni? Ecco... forse qua un po' il fattore sfortuna permetto di chiamarlo. O forse è semplicemente Karma, già che lui continua a prendersela con quello degli altri. Ed è così che è riuscito a farsi prendere in pieno dalla vettura di Verstappen di rimbarzo, spiccare il volo dell'anno atterrare con quattro gomme sul terreno, riuscire a riprendere la marcia... e collassare poco dopo davanti alla consapevolezza espressa dagli uomini al muretto di non poterci fare più niente. La vettura gli era completamente sfuggita di mano, Alonso si sarebbe dovuto arrangiare, da solo in pista contro tutti. Potrebbe essere l'emblema dell'intera stagione eppure era solo il dato di fatto di questa precisa gara.

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- Hamilton: non capisco le vostre strategie -

Hamilton certe volte non pare brillare particolarmente per arguzia, i detti-nondetti, quelle cose che non ci sarebbe neanche il caso di dover spiegare. Oppure: facciamo che è così perchè te lo dico io e quando avremo tempo te lo spiego? 
Eppure no, Hamilton è uno che ama ancora provare la brezza di voler capire ciò che lo circonda, non farsi dar ordine dall'alto e fingere di dare il suo contributo al suo risultato in pista. 
Vabbè... era solo un team radio che mi ha fatto sorridere. 
Anche se alla fine non mi è dispiaciuto che in fondo sia un po' tontolone... vedere Ricciardo perdere anche la seconda piazza mi avrebbe tolto un po' la frizzantezza del GP.

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 - Le #piccolecose di Max Verstappen -

Mentre il mondo, o almeno la parte con la quale condivido la lingua parlata, era ancora impegnato a svarionare contro Max Verstappen, io stavo apprezzando una piccola cosa a suo riguardo. Sia chiaro: per quanta repulsione io possa avere nei confronti degli atteggiamenti del cavallino rampante è, generalmente, ancora maggiore quella che provo nei confronti di Verstappen. Sono certa che sia ancora una versione certa, pre-adolescenziale dell'Alonso di domani, e comunque è già sulla buona strada per essere un Alonso fatto e formato anzitempo. Però una cosa glielo devo riconoscere, certe volte. Per esempio a Singapore ho apprezzato il fatto che sia rimasto "tra di noi", al box, a seguire la gara. Mazzoni&C. si sono innervositi parecchio perchè non si sia apprestato ad andare a parlare con la stampa per dire quello che aveva da dire... e poi chissà mai cosa ci sarà stato da dire? Io, personalmente, ho apprezzato molto più questo di quanto fatto dai due men in red che, dette quattro parole in croce (anche qua chissà mai cosa ci sarà stato da dire?) sono spariti nel buio delle loro camerette per riemergere solo a gara finita, perchè convocati in presidenza. Questo per dire che in zona c'erano... e dove vuoi che fossero? Come lo anticipi di due ore un volo da Singapore?

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- 50 - 50 -

Nel tentativo di vincere un altro gran premio prima che la gente si dimentichi del suo essere un grande fenomeno e lo etichetti come un piccolo combinaguai senza speranza, Max Verstappen ha pensato di dover ricorrere ad un aiuto. Su quello del pubblico, certe volte, non ci si può proprio fare affidamento. L'aiuto da casa non sarebbe neanche una cattiva idea, peccato che il padre è più piccolo combinaguai di lui e, come è andata, cosa è successo, chi lo poteva prevedere: è scivolato sul 50-50. Ma qui qualcuno ha capito male come funziona. Ci dev'essere stato uno sbaglio alla base, o un malfunzionamento del meccanismo... perchè siamo arrivati al punto in cui 50% sono le gare dove vede la bandiera a scacchi e 50% sono quelle per cui va a finire miseramente male. Alzata leggermente la percentuale di quelle andate a buon fine? Ecco arrivare Singapore: settimo ritiro in 14 gare. Fate voi la percentuale.

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La predizione maledetta

C'è chi sostiene che io porti un po' sfortuna. Per me è solo una questione di intuito. Di consapevolezza di quello a cui sto assistendo e una certa familiarità con il mezzo. Potrei essere ormai confidente con un mucchio di altre meccaniche che nella vita mi renderebbero certamente maggiore soddisfazione o mi aiuterebbero a livello personale o professionale. ma così sono andate le cose. 
Io non la gufo a nessuno, io constato. E con Verstappen in prima fila non si sarebbe potuto certamente giungere ad esito differente: era palese. Ma soprattutto è stato confermato dalla realtà dei fatti. Pacche sulle spalle alle mie doti.

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Perez confermato altro anno

Incomincio ad avere il sospetto che la carriera di Sergio Perez potrebbe terminare da un giorno all'altro come quella di un Heildfeld qualunque. Se gli andrà bene come un Coulthard, ma per questo si deve giocare bene le sue carte nei prossimi anni. Mille anni di formula 1, non una vera chance di combinare qualcosa di buono, sempre sul punto di passare ad un top team... ricordiamo che questo 5 o 6 anni fa pareva pronto per la Ferrari, la McLaren ha tentato il colpaccio ma lo ha masticato e rigettato nella mischia senza il minimo rispetto. Si è dovuto ricostruire da capo. Tutti lo amano e tutti lo stimano: da ormai un paio d'anni termina regolarmente le gare a punti, qualche podio... ma nessuno prospettiva di dare una svolta alla sua carriera in vista. Nel frattempo altro anno di rinnovo in Force India. Sarà il quinto con il team, l'ottavo di carriera in F1.

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Il destino beffardo di Palmer

Più passa il tempo meno sono le gioie di Palmer, ormai entrato nel mirino delle sfighe catartiche di Alonso. Dopo aver scoperto di esser stato rimpiazzato da twitter, la beffa nella beffa. In Renault sarebbero persino disposti a pagare pur di allontanarlo prima della fine della stagione per anticipare l'ingresso di Sainz. A quanto pare in questo momento starebbero trattando sulla cifra... ma è qui che arriva il bello. Perchè proprio nel bel mezzo delle trattative, dopo non aver cavato un ragno dal buco per due anni, ecco che Palmer ti tira fuori dal nulla una sesta piazza che disarma tutti. E mo?

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Abbatteteli!

Il gran premio di singapore non ha mai brillato per dinamicità. E' sempre stato piuttosto smortino e deludente. Quest'anno hanno provato a ravvivarlo un po' in partenza ma, quello che è successo dopo è da latte alle ginocchia. Due ore di gran premio a velocità controllata per colpa della pioggia e dagli ingressoni della Safety car che... ma seriamente? 
A parte che mi tocca ripetere anche quest'anno che non ha senso fare un gran premio di notte per illuminare la pista a giorno. Fatela di giorno e togliamoci il pensiero!
Sacrosanto il cronometro: la super regola che permette al pubblico a casa di sparare nel mucchio dopo due ore dall'inizio dei giochi. Sparate alle ginocchia e abbatteteli tutti, non li voglio più vedere, fateli sparire dalla mia vista... mai come questa volta sono stati duri a morire: il tempo che scade, la bandiera a scacchi che non viene esposta, Hamilton che non sa se festeggiare o meno. Hamilton che se ne frega perchè la vera gloria è arrivata 1 ora e 59 minuti prima. 
Davvero davvero davvero è stato rinnovato l'accordo per continuare a disputare questo gran premio del terrore?

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