lunedì 30 marzo 2020

Una fulgida chioma al vento sparsa - Ep. 19

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In assenza di Formula 1 è lo stesso grande circo della Formula 1 a sentire la necessità di rinnovarsi, cambiare, aggiornarsi, fare tutto ciò che fino ad un mese fa probabilmente avrebbe ritenuto inaudito: pubblicare gare integrali su You Tube! 
Avete mai provato ad pubblicare solo che un fotogramma di una gara su una qualunque piattaforma streaming? Tempo mezzo secondo che interviene la CIA! Non fai in tempo a pentirtene che il video è già disintegrato nell'etere. Avete mai provato a cercare una gara di Formula 1 on line? O vi sentite pronti ad infilarvi nel deep web più oscuro o potete tranquillamente rinunciare in partenza. 
Non è questa la sede per discutere di diritto d'autore, copyright, sulla pirateria on line o su quanta ragione possano avere i detentori dei diritti di tutti i materiali che illecitamente finiscano in rete. E' tuttavia innegabile che, a parità di illiceità della condotta, rintracciare on line un episodio di un telefilm qualsiasi a poche ore dalla sua pubblicazione resti comunque nettamente più semplice, forse tollerato, di quanto sia possibile fare con una partita di calcio. Non posso che essere compiaciuta di questo nuovo portentoso passo in avanti che, volendo o nolendo, ci si è trovati costretti a compiere.
Il primo appuntamento si è celebrato la scorsa settimana con il gran premio del Brasile 2016, una stagione che io ho adorato sino al midollo ma che, sinceramente, non mi sento abbastanza forte emotivamente per volerne rivivere le emozioni. Seconda proposta per questa settimana è ricaduta su Bahrain 2014, altra stagione piuttosto intensa per le mie cuticole ma dalla quale, trattandosi ancora di una gara iniziale al campionato, quando ancora le acque dovevano incominciare ad agitarsi irreparabilmente, ho deciso di lasciarmi tentare... non senza meraviglia per i risultati. 
Tutto appartiene a soli sei anni fa, non un'eternità, ma sembra di essere stati catapultati in un'altra epoca motoristica.
Innanzitutto: anche l'occhio vuole la sua parte. Qua doveva ancora entrare in scena l'halo, diavoleria estetica della quale tanto ci siamo indigrati all'inizio e alla quale sino finiti necessariamente per abituarci. Talmente abiutuati che, a primo achito, rivedere la carambola di Gutierrez fa scendere i brividi lungo la schiena. Solo di primi acchito, perchè ad un secondo ti ricordi che tutto questo non è in diretta e sai già per certo che, non senza imprecazioni nei confronti di Maldonado, il pilota è tranquillamente uscito dall'abitacolo con le sue gambe. 
Nelle ultime posizioni è anche possibile scorgere la presenza di Jules Bianchi, all'epoca ancora pronto a carrambolare tra di noi a bordo di una scalcinata Marussia. Al netto del attimo di tristezza e malinconia è immediato tuttavia rendersi conto quanta acqua sia passata sotto i ponti da quel momento. In Bahrain nel 2014 dovevamo ancora aprire gli occhi e renderci conto di quante cose potevano ancora essere fatte in materia di sicurezza. Così come vediamo commissari a bordopista nascosti soltanto da una striscia di pneumatici, al momento dell'incidente di Gutierrez entra la gru per rimuovere la vettura e in pista, sostanzialmente, si fa finta di niente. Tutto continua a scorrere liscio e sereno, ad un certo punto entra anche la Safety Car ma nessuno sembra davvero turbato: scenari che oggi sarebbero assolutamente impensabili. Quando ripensiamo a Jules Bianchi dovremmo anche riflettere sul fatto che abbia davvero fatto la differenza in questo mondo. 
Ma passiamo agli aspetti più futili. 
In pista si compie uno dei primi scontri tra i due indiscussi protagonisti della loro epoca: Nico Rosberg e Lewis Hamilton, gomma a gomma con una appena riscoperta Mercedes che ancora non aveva messo i brividi alla concorrenza. Negli anni siamo stati abituati a vederli combattere tra di loro anche in maniera piuttosto aggressiva, spesso macchiavellica, si ragionava in termini di psicologici, sono andati a minarsi le certezze a vicenda, a mettersi in difficoltà su ogni piano strategico che si potesse concretamente contemplare, e è davvero una sensazione particolare quella di vederli combattere, seppur ruota a ruota, ma con il massimo fair play consentito. Nessuno ha allargato o stretto più del necessario, ognuno ha sorpassato dove ha potuto e ostacolato l'altro come consentito. Uno dei duelli più corretti di sempre culminato in un abbraccio fraterno una volta scesi dalla vettura che, com'era ampiamente prevedibile, è rimasto nei libri di storia. 
Con il senno del poi, ci sono altri dettagli che possono essere riosservati con piacere: 
  • Verstappen non era ancora entrato nelle nostre vite, avremmo potuto esserne più consapevoli e grati per quello che ancora ci potevamo godere; 
  • Hamilton non aveva ancora montato le treccine, si dannava come un matto per i suoi capelli demmerda e, soprattutto, chiaramente provava ancora quella sana invidia per le fulgide chiome al vento sparse di Rosberg, sorprendentemente in piega anche dopo due ore di casco sulla testa;
  • la McLaren faceva schifo, ma non superschifo come negli anni di Alonso. Al netto della fine ingloriossa dei due piloti, tutti e due ritirati prima della bandiera a scacchi, Jenson Button è partito dalla sesta posizione ed è stato in grado di regalarci anche qualche emozione; 
  • Bottas ci ha spiegato a chiare lettere quella sensazione di amarezza provata nel momento in cui la Mercedes ha deciso di puntare su di lui per il dopo-Rosberg. La sua gara è stata semplicemente indegna e Massa chiaramente gli ha fatto capire quante pastasciutte avrebbe dovuto ancora mangiare prima di poter pensare di contare qualcosa. Peraltro il fatto che la Williams sia fallita un secondo dopo essere passata tra le sue mani dovrebbe essere un segnale d'allarme.

Bahrain 2014 - Gara


to be continued...
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Puntate precedenti
Episodio 1 - Vettel, Hamilton, Bottas e i progetti futuri
Episodio 2 - Vettel, Leclerc e le politiche Ferrari
Episodio 3 - Gasly, Verstappen e Red Bull in generale
Episodio 4 - Toro Rosso, Kvyat, Albon
Episodio 5 - McLaren story
Episodio 6 - Norris e Sainz
Episodio 7 - Raikkonen e Giovinazzi
Episodio 8 - Renault, Ricciardo, Ocon e Rock&Stroll
Episodio 9 - Drive To Survive ep. 1
Episodio 10 - Ferrari's Secret Deal
Episodio 11 - Apocalypse Now
Episodio 12 - Dirve To Survive ep. 2
Episodio 13 - Ricciardo, Sainz, Drive To Survive ep. 3
Episodio 14 - Mercedes, Hamilton e Bottas, Drive To Survive ep. 4
Episodio 15 - Red Bull e affini, Dirve To Survive ep. 5
Episodio 16 - Formula 1 ai tempi del Virus
Episodio 17 - Gasly, Albon, Drive To Survive ep. 6
Episodio 18 - Ferrari, Vettel e Leclerc, Drive To Survive ep. 7

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