lunedì 17 febbraio 2020

Una fulgida chioma al vento sparsa - Ep. 4

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Biglietto aperto invece per Albon, giovanissima promessa Toro Rosso (o "come diavolo si chiama adesso" semicit.) che, senza neanche aver capito da che parte è arrivata, si è trovato in un Top Team a metà della sua prima stagione in formula 1. Tutto questo con il benestare di Kvyat, uno che agli zompetti avanti e indietro per la major league è abituato e, soprattutto, è abituato a vedersi sbattere le porte in faccia dalla Red Bull.
Dopo il trattamento che gli è stato riservato qualche anno fa, quando dopo sole tre gare dall’inizio della stagione, con tanto di traguardo a podio nel proprio bottino, si è trovato ad essere la vittima sacrificale della grande ascesa al potere di Verstappen. Nelle stelle (o il qualche clusolina scritta in piccolo in fondo) era scritto che avrebbe dovuto essere promosso e così è stato. Per non poter confessare tutto quello che si è celato dietro ovviamente si è puntato il dito sui frequenti contatti, le sportellate con Vettel, la missione torpedo e tutto quello che ci è girato intorno. Nessuno ci ha creduto veramente ma abbiamo tutti annuito quando ci hanno raccontato che Kvyat stava tornando nelle retrovie per maturare ancora un po’ di esperienza. Poi è iniziato tutto quel valzer infernale di sedili Toro Rosso andatosi a concludere con il più infamante degli accasamenti.
Quando nessuno stava ancora sperando di rivederlo scendere in pista, qualche santo deve aver rimesso la mano sulla spalla del pilota russo (ma cresciuto in Italia) che, come se non potesse essere la sua massima ambizione, è tornato a sedere in Toro Rosso con un sedile da titolare. Durante la prima metà della stagione è riuscito persino a diventare padre e risalire sul podio. Sul podio con una Toro Rosso: lo vogliamo chiamare un miracolo?
Di certo non lo hanno chiamato “valida ragione per promuoverlo” tanto che, quando è stato necessario trovare un sostituto per la prima squadra, si è puntato su quello, tra i due, che ancora deve provare l’emozione di farsi la barba. Ma in fin dei conti è stato giusto così: dopo tutto quello che è successo, dopo tutta l’acqua che è corsa sotto i ponti, davvero avremmo voluto vedere Verstappen e Kvyat fianco a fianco in squadra insieme?
Ammettiamolo pure: in ambito Toro Rosso / Red Bull per il momento non c'è molto altro da dire.

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Puntate precedenti
Episodio 1 - Vettel, Hamilton, Bottas e i progetti futuri
Episodio 2 - Vettel, Leclerc e le politiche Ferrari
Episodio 3 - Gasly, Verstappen e Red Bull in generale

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