giovedì 19 luglio 2018

Silverstone 2018 - Gara

Questo mondiale sta influendo moltissimo sullo stato di salute delle mie unghie, in male. Malissimo. Tutto questo mi piace ma mi fa soffrire.
Un primo pensiero sul week end di silverstone deve essere necessariamente rivolto alla mente geniale che ha pensato potesse essere una bella idea infilare tre gare una dopo l’altra: amico, se fossimo tanto folli da apprezzarlo seguiremmo il calcio come tutti gli altri!
In queste tre settimane ne abbiamo viste di tutti i colori: siamo partiti con un vantaggio di Lewis, abbiamo visto le Mercedes implodere e Vettel recuperare il ritardo alla grande. Silverstone sarebbe dovuto essere il momento della controscoccata di Lewis ma, a controscoccarsi sulla sua fiancata ci ha pensato molto prima Kimi Raikkonen, in arte provate a licenziarmi adesso.
Al netto di tutte le polemiche una gara come quella di Silverstone è ciò che tutti avremmo voglia di vedere tutti i week end. Poi ci sono le polemiche, ma questo è un altro discorso.
Partenza interessante per i Mercedes Boyz, Ham in prima posizione in prima fila, Bot in quarta piazza come la più inutile delle seconde guide ma collegialmente decisi a dare il peggio di loro stessi. Insomma: sarebbero potuti essere un filo più reattivi ma le cose non sarebbero davvero andate così male se Raikkonen non fosse atterrato come un missile impazzito contro la ruota di Hamilton. Colpo di fortuna (per entrambi) vuole che le vetture siano rimaste illese, Raikkonen ha proseguito la sua corsa mentre Hamilton… ha ripreso la sua corsa ma dall’ultima posizione. Che la vettura non avesse grossi problemi lo si è capito subito: sorpasso dopo sorpasso prima di arrivare al 10° giro era già in zona punti ed entro metà gara stava già lottando per le prime posizioni, là dove anche i RedBull boyz sembravano avere qualcosa di interessante da dire.
Per l’epica impresa Raikkonen si è preso 10 secondi di penalità sui quali non sono ancora riuscita a decidere lucidamente se siano troppi, troppo pochi o la giusta misura. Sarà per questo che io guardo la gara dal divano mentre altri sono incaricati di prendere simili decisioni ma chi potrebbe dirlo mai? Di certo non l’abominevole quantità di tifosi ferrari che da quel momento hanno iniziato a urlare al complotto ed ancora non sembrano volersene fare una ragione.
Ancora memori dell’epic fail della strategia gomme in Austria, i primi sudori freddi sono arrivati nel momento in cui, circa a metà gara, Ericsson dimostra di essersi guadagnato meritatamente lo stipendio finendo male fuori pista. C’è chi da la colpa al DRS (rimasto aperto), c’è chi da la colpa al pilota che dovrebbe comandare la chiusura del DRS. In ogni caso, senza andare troppo ad investigare troppo, c’è da dire che Ercsson anche questa volta se l’è vista brutta ma è uscito dalla vettura con le sue gambe… stessa cosa che potremmo dire su James che, dal muretto Mercedes, all’ingresso della SC ordina ai piloti di restare in pista.
L’incidente è avvenuto più o meno a metà gara, tutti i piloti avevano già cambiato gomme, chi prima chi dopo. Nello specifico le Ferrari e RedBull un po’ prima, Hamilton, che stava recuperando dall’ultima posizione, un po’ dopo. Poi c’era Bottas, che più o meno aveva cambiato insieme alle Ferrari e a quel gruppo lì, ma che viene lasciato comunque in pista trovandosi così, sorprendentemente, in prima posizione.
Al rientro della safety car avrei anche potuto mangiarmi due unghie intere per l’ansia ma Bottas regge bene. Hamilton, che si trovava in terza piazza, prova a fare polemica chiedendo come stavano pensando di sopravvivere a quel punto della gara, tutti combatti come salami, in mezzo ad un gruppo di gommati freschi. Prima ancora di preparare lo scatolone e sgomberare la scrivania, James dimostra al mondo di aver avuto ragione, i boyz riescono effettivamente a tener testa a quelli che li circondano e sarebbe stato davvero un successone se, a due giri di distanza, Grosjean e Sainz non avessero dato il meglio di loro stessi spiaccicandosi tra di loro e finendo violentemente a muro. Safety car un’altra volta. Safety car ancora più pericolosa della precedente.
Tutti i distacchi sono ridotti al minimo e nessuna possibilità di correggere il tiro con quella faccenda delle gomme usate. Il disastro era dietro l’angolo e lo stato delle mie unghie ne erano la rappresentazione grafica… eppure, ancora una volta, ripartenza andata alla grande pur continuando a nutrire qualche dubbio circa le capacità di Bottas di reggere una situazione di questo genere. Forse in suo obiettivo era farsi prendere in pieno da Vettel modello Baku 2017, ma apprezzo molto il fatto che SebVettel sembri aver imparato dai propri errori.
Se fino a questo momento le teorie del complotto si erano limitate a criticare la scelta di sanzionare Raikkonen o, nello specifico, i ben 10 secondi di penalità inflitti… da questo momento in poi si fanno semplicemente esilaranti. Esilaranti in considerazione del fatto che Bottas, ripartenze a parte, sembrava davvero dar segnale di meritarsi di essere lì, tra i primi dello schieramento, a combattere per la prima piazza. Ha lottato con Vettel, ha tenuto botta(S), questa è brutta lo so, non ha commesso pivellate alla Verstappen e ha lasciato davvero credere di essere pronto alla vittoria… ma c’è quel discorso del cambio gomme di cui sopra, ricordate? Tutti hanno cambiato tranne loro, tranne loro, tranne loro.
Se per Hamilton la situazione era ancora gestibile, per Bottas ad un certo punto non lo è più stata proprio a pochi giri dalla fine.
Vettel lo ha sorpassato di arroganza, poi anche Hamilton e Raikkonen. Ci stava arrivando vicino persino Ricciardo, poi per fortuna la gara è finita e i danni sono stati limitati. Una rapida successione di eventi che, all’occhio dello spettatore, è stato interpretato in modi e maniere completamente differenti. Il sorpasso di SebVettel è stato sorprendentemente spettacolare, ha meritato giorni e giorni di meme, replay a rallentatore e musichette epiche di sottofondo. Il sorpasso di Hamilton è stato il “solito” ordine di scuderia. Vorrei precisare che quelli con i “soliti” ordini di scuderia sono quelli vestiti di rosso ma non entrerei troppo nella polemica. Giudizi neutri sul sorpasso di Raikkonen ed è questa, forse, la cosa più normale che si potesse dire davanti all’evidenza che ormai Bottas avesse le gomme esauste. Pare chiaro che nella sua posizione non abbia posto più di tanto resistenza al sorpasso del compagno di squadra ma con la stesso facilità è stato sorpassato anche dalla vettura dopo: altro ordine di scuderia?
Ed è così che Bottas è andato a perdere la seconda o terza gara della stagione, in un susseguirsi di colpi di sfiga che sembrano volerlo portare direttamente alla candidatura per il domani è un altro giorno di quest’anno. In lotta strettissima con Grosjean, ovviamente, di cui abbiamo già parlato e con Verstappen che anche questa volta non è riuscito ad arrivare al traguardo.

2 commenti:

  1. e con Verstappen che anche questa volta è riuscito ad arrivare al traguardo. ---> Scusa per l'intromissione, ma non c'è arrivato. XD Anche se per una volta si è ritirato nell'anonimato, grazie al fatto che in quel momento Vettel stava superando Bottas. XD

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    1. :S mi è rimasto un "non" incastrato tra i tasti ...
      che lotta dura sarebbe se vedesse tutte le bandiere a scacchi? :D

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