domenica 1 ottobre 2017

Malesia 2017 - Gara

Benvenuti in Malesia, là dove una volta ha vinto persino Fisichella.
Prima di partire con l'analisi di questa gara, vediamo di rievocare le mie doti di preveggenza.

 -  La predizione maledetta -

Dicevo, meno di 24 ore fa: 
Nel tentativo di vincere un altro gran premio prima che la gente si dimentichi del suo essere un grande fenomeno e lo etichetti come un piccolo combina guai senza speranza, Max Verstappen ha pensato di dover ricorrere ad un aiuto. Su quello del pubblico, certe volte, non ci si può proprio fare affidamento. L'aiuto da casa non sarebbe neanche una cattiva idea, peccato che il padre è più piccolo combina guai di lui e, come è andata, cosa è successo, chi lo poteva prevedere: è scivolato sul 50-50. Ma qui qualcuno ha capito male come funziona. Ci dev'essere stato uno sbaglio alla base, o un malfunzionamento del meccanismo... perchè siamo arrivati al punto in cui 50% sono le gare dove vede la bandiera a scacchi e 50% sono quelle per cui va a finire miseramente male. Alzata leggermente la percentuale di quelle andate a buon fine? Ecco arrivare Singapore: settimo ritiro in 14 gare. Fate voi la percentuale.
Sette ritiri su 14 gare: 50 e 50. Ed ecco la vittoria di un altro gran premio.
Prego di volervi inginocchiare a baciarmi i piedi e invocare la mia benevolenza. Non vi conviene mettervi contro di me.

- Questione di scelte -

Durante le qualifiche dal sabato, o, almeno, per meglio dire, dopo le qualifiche del sabato, avevano provato a scherzarci su: Verstappen non voleva finire a sandwich, Raikkonen non voleva essere colpito da nessuno. Però scherzare non è esattamente ciò che a Raikkonen viene meglio, ride a malapena, figuriamoci fare battute! Giusto per non essere costretto a tornare a fare il simpatico umorista, ecco che, in apertura di gran premio Raikkonen fa la sua scelta: non partire nelle vicinanze di Verstappen. Vettel ha provato a fare il furbo: fingere problemi al motore per partire dall'ultima posizione, neanche fosse Alonso. Che alla fine, ce lo ha insegnato Rosberg un anno fa, non è che finire in coda da queste parti sia un gran problema: il recupero è fattibile... se si supera la prima curva. 
Raikkonen non ha voluto essere da meno: ha preso le distanze da Verstappen, facendosi prendere in braccio fino al box. E rimanendoci... perchè non partire certe volte è meglio che partire accanto a Verstappen.

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- Verstappen piccolo serial killer -

Momento decisivo del gran premio, oltre a quello in cui Raikkonen si è tolto dai piedi, sia chiaro, è stato il sorpasso di Verstappen ai danni di Hamilton. 
Sia chiaro: nel momento in cui i tecnici di Raikknen hanno preso la vettura in spalla e se la sono portata via io ho iniziato ad avere un po' i sudori freddi: Verstappen in questo modo era de facto in prima fila: una cosa per la quale avere serio timore, a meno che non si abbia una insana passione per le catastrofi della prima curva. I semafori si sono spenti, le vetture sono partite, nessun ferito, nessun colluso, ero seriamente colpita dagli avvenimenti. Poi Hamilton non ha preso il volo, nessuno lo ha difeso dall'arrivo di Verstappen... e questo lo ha raggiunto con una velocità sorprendente. Ricciardo arrancava, Bottas sperava di poterci essere anche lui tra quelli che contano qualcosa. 
Verstappen raggiunge Hamilton il quale non si danna troppo per impedire il sorpasso. Avrebbe potuto farlo ma ... si sa... con Verstappen non si sa mai. E comunque da giro successivo inizia a perdere secondi come fossero capelli. Non avrebbe avuto neanche senso dannarsi per evitare l'inevitabile. A fine gara Hamilton gli dice: avei potuto chiuderti la strada. Ed è così che Verstappen dimostra tutta la consapevolezza dei suoi gesti: ma te sei in lotta per il titolo! 
Ed è così che chiudiamo finalmente il cerchio del grande torrone partito 15 giorni fa a Singapore. Tutti avrebbero dovuto e potuto frenare. Vettel, Verstappen e Raikkonen... ma solo Verstappen non aveva nulla da perdere e sperava che gli altri reagissero prima di lui. Nessuno ha reagito e quello che è successo ormai è storia.

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- Alonso contro tutti -

Destinatari delle odierne invettive sono stati, nell'ordine: Kevin Magnussen, perchè sì. Forse perchè reo di avergli reso difficile un sorpasso o aver tentato di sorpassarlo. O perchè è giovane e biondo e tutti i vecchi se la devono prendere con i giovani per regolamento. E Vettel, portatore sano di divisa rosso-ferrari. Vettel avrebbe voluto doppiarlo, proprio in un momento in cui stava lottando per il podio, Alonso deve aver creduto che le bandiere blu che gli sventolavano davanti al naso fossero le sue bandiere asturiane perchè anche tutti i tecnici di pista son lì solo per tifare per lui... però è giunto al traguardo. Mi pare già un mirabile miglioramento.

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- Vice-Alonso meglio dell'Alonso ufficiale? -

Come si permette quel piccolo impenitente del Vice-Alonso di far meglio dell'Alonso ufficiale? Qualificato meglio, partito meglio, arrivato a punti... a differenza del compagno di squadra. Senza sbraitare in team radio, senza prendersela con chi voleva superarlo, senza falsi allarmi alla GP2! GP2! GP2! Va a finire che se accasano Alonso e confermano Vandoorne in McLaren rischiano pure di combinar qualcosa di buono il prossimo anno.
Aggiungo che con questo traguardo Vandoorne ha pure superato di Alonso in classifica iridata.

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- Quel testa a testa tra Ricciardo e Bottas -

Cinque minuti di applausi. Questa è la F1 che vogliamo vedere. Sorpassi, controsorpassi, testa a testa - o meglio - gomma a gomma e nessun contatto. Nessun colpo di testa, nessuno che finisce a testa in giù o piroettante altrove. Bravi, bravi, bravi! Non appena le vecchie mummie sgombrano l'area magari arriva anche il vostro turno.

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- Il momento esatto in cui Vettel ha perso ogni possibilità di salire sul podio  -

Ci sono stati diversi momenti chiave della gara di Vettel. Tipo quando la vettura è venuta meno ed è stato costretto a partire ultimo. Ma non credo. Tipo quando Alonso non gli ha permesso di agguantare Ricciardo. Ma non credo. 
Il vero momento è arrivato nel momento in cui ha ritenuto priorità assoluta l'undercut su Bottas, che è riuscito, ma a quale prezzo? A metò gara lui, o chi per lui, devono aver ben pensato che anticipare il pit per riuscire a superare Bottas fosse una bella idea: mica tanto per una strategia a una sosta che ti obbliga a concludere la gara con le Super-super-ultra-mega Soft. 
Ma è più soft una super-soft o una ultra-soft? 
E perchè un tempo le super-soft duravano 10 giri ed oggi ti permettono di concludere dignitosamente una gara?
Ma torniamo a noi: metà gara con super soft. Io guardo le gare dal divano e non capisco niente ma qualcuno dai piani alti con qualche laurea ad hoc deve sicuramente aver pensato che fosse una bella idea. Infatti a 10 giri dalla fine le gomme hanno ceduto e non c'è stato più verso di raggiungere Ricciardo neanche per sbaglio. Forse, e dico forse, tentare un sorpasso alla vecchia maniera su Bottas e campare con le gomme giuste al momento giusto per tutto il termine della gara non solo avrebbe permesso di superare Bottas ma anche Ricciardo e toccare il podio. Sempre che quello fosse l'obiettivo. Se poi non lo era... ok!

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- Stroll e Vettel -

Il codice civile sostiene che, in caso di scontro tra veicoli - che non seguono la guida di rotaie -  ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicol. Sia chiaro: è solo una presunzione. Però Vettel è finito con una gomma sul bauletto, ed è tornato a casa a cavalcioni di Wehrlein che, potendo scegliere, io avrei chiesto un passaggio a qualcun'altro. Ma questo è solo perchè io sono un tipo prudente e non accetto passaggi dagli sconosciuti.

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- Mazzoni con la calcolatrice in mano -

Se Vettel vince tutte le prossime gare, Hamilton può anche arrivare sempre secondo ma non vincerebbe il mondiale.

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