domenica 19 maggio 2019

Spagna 2019 - Gara

Quei sei decimi e spicci presi da Bottas devono essere rimbalzati nella testa di Lewis Hamilton tutta la notte. Un po' come quei chiodi fissi a cui non riesci a non pensare quando vai a letto, sai di dover dormire, perchè è necessario, perchè devi riposarti, perchè il giorno successivo dovrà essere altrettanto importante e tutti i problemi potrebbero tranquillamente risolversi da soli senza doversi friggere le meningi per questo. Ma alla fine non è così, perchè siamo esseri umani e siamo fallibili. 
Nel caso in cui, invece, dovesse aver dormito tranquillamente almeno per tutte le 8 ore d'ordinanza, ecco, io vorrei tanto sapere da lui il nome del suo sonnifero anche se, da quando è passato a tutta questa faccenda del plant based diet ho seriamente paura di finire a ciucciare rametti di bambù o altre diavolerie della stessa specie.
Questa stagione è iniziata strana, è iniziata male. Ogni bolla di sapone è già esplosa da tempo e non c'è più spazio per veder innescata un'altra grande battaglia se non all'interno del team Mercedes. Davanti a questo apparente tracollo delle prestazioni Ferrari sono in molti quelli che ormai confidano in un grande duello domestico tra i due piloti d'argento vestiti, un po' nella speranza di non veder morire questa stagione ancor prima del giro di boa, un po' per fermare lo strapotere dimostrato in questi ultimi anni da Hamilton
Non sono in pochi quelli che, non a caso, hanno incominciato a richiamare alla memoria la volta in cui Hamilton si è dimostrato fallibile. La volta in cui il suo compagno di squadra lo ha relegato in seconda posizione. La volta in cui Nico Rosberg ha vinto il titolo mondiale costringendolo ad accettare l'amara sconfitta. 
Statistiche alla mano, Nico non è stato il primo compagno di squadra ad aver avuto la meglio su di lui: c'è stato anche Jenson Button, anno 2011, in una delle mie stagioni preferite anche se sostanzialmente non c'è stata alcuna battaglia per il titolo, portato a casa a mani basse da Sebastian Vettel
Ma Bottas non è Nico. Nico aveva la propria stella marcata a fuoco nel destino. Sostanzialmente tutto quello che si può dire lo ha fatto Hamilton all'esito di quel gran premio ci eravamo detti che saremmo stati campioni, e ora lo siamo entrambi! Era giusto che le cose andassero così, perchè era il loro sogno da sempre e fianco a fianco avevano fatto quel viaggio insieme. Non se le sono risparmiate perchè nessuno di loro avrebbe voluto ricevere in dono nessuna delle loro vittorie, ed è simbolico il fatto che, a tre anni di distanza, siamo proprio in Spagna a riproporre questa discussione, a tre anni da uno dei momenti più alti, o più bassi, dipende dai punti di vista, della loro rivalità. Là dove un eccesso di volontà di dimostrare in pista più di quanto sarebbe stato necessario li ha portati ad uscire di gara entrambi ancor prima di giungere alla prima curva.  
Tre anni dopo siamo qua, con un Bottas che si crede un Rosberg, certo di essere in grado di tenere testa al pilota più titolato dell'era moderna, in prima fila forte di quel netto vantaggio portato a casa il giorno prima. Ma Bottas non è Rosberg, con Bottas nessun giurin giurello è mai stato scoccato a bordo di una qualche pista di kart 15 anni prima. Bottas non è un Rosberg, magari è importante lasciarglielo credere, almeno per un po', giusto per fidelizzarlo al prodotto e sperare che non ti si rivolti contro nel momento del bisogno, ma è anche necessario non lasciarglielo fare per troppo tempo, prima che la cosa sfugga di mano. 
A quasi 24 ore di distanza quei sei decimi e spicci non contano più niente, la prima fila è uguale per tutti e quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare.
BOT - HAM - VET - VER
Allo spegnimento dei semafori rossi Hamilton beffa Bottas. Vettel stava per riuscire ad infilarsi in seconda posizione ma è Verstappen a beffarlo.
HAM - BOT - VER - VET - LEC
Hamilton e Bottas si ammazzano a colpi di giri veloci mentre Leclerc si avvicina minaccioso a Vettel. All'ottavo giro Leclerc è già al tentativo di sorpasso mentre Verstappen vola via. Al 12esimo habemus sorpassum con giusto un filo di ordine di scuderia ai quali quest'anno non riusciamo proprio a fare a meno, anche in situazioni in cui non sarebbero state assolutamente necessarie.
Nel frattempo la faccenda giro veloce diventa un fatto privato tra Hamilton e se stesso, intento a battere e ribattere il suo stesso tempo riuscendoci ancora a venti giri dall'inizio. 
Vettel è chiaramente in subbuglio emotivo: vuole rientrare per cambiare gomme ma rientrare a questo punto significherebbe finire nel mezzo di quel buco nero che è la metà dello schieramento. 
Al 20esimo le sue preghiere sono soddisfatte, forse solo per non sentirlo più lagnare in team radio. Il pit dura un'eternità e torna in 10° piazza tra Sainz e Albon... che non mi sembra un grande affare.
HAM - BOT -  VER - LEC
Verstappen reagisce immediatamente rientrando però solo in quinta posizione. Segue a qualche giro di distanza anche il pit di Leclerc, nuovo giro, nuova sosta infinita! Quest'oggi il team Ferrari sembra davvero in ottima forma. Niente di nuovo sotto al sole: dopo il primo giro di pit Verstappen ha mantenuto la propria terza piazza mentre le Ferrari annaspano.
HAM - BOT - VER - GRO - LEC
Mentre anche gli uomini d'argento rientrano senza particolare clamore, Vettel è probabilmente riuscito a mandare in temperatura le gomme e riesce a farle funzionare facendo registrare giri veloci su giri veloci e a Leclerc iniziano a tremare le ginocchia. Davanti tutto tace, tra Hamilton e Bottas ormai sorge il deserto dei Tartari, così come tra Verstappen e le Ferrari. L'unico flebile sibilo lo si riesce ad udire solo guardando alla strategia di Verstappen, forse votata direttamente al sadomasochismo per la scelta di rimontare la stessa tipologia di gomme già utilizzata per la prima fase di gara, scelta che lo obbligherà a rientrare per cambiare gomme, a differenza di tutti gli altri a quali rimane comunque una possibilità di scelta, con tanto di concreta possibilità per Leclerc di puntare dritto ad una sola sosta per aver montato le gomme più dure in gamma. 
I pro e i contro di una simile scelta sono davanti a tutti: da un lato sono le gomme più resistenti, dall'altro sono quelle meno performanti. La velocità ne risente, Vettel ha modo di riavvicinarsi e i tecnici al muretto hanno modo di impartire un altro bell'ordine di scuderia. Cinque giri dopo lo fermano per un altro cambio gomme e la cosa perde totalmente senso. Anche questa volta Verstappen lo segue a ruota. 
HAM - BOT - LEC - VER - VET
Potendoselo permettere, per prevenire ogni futuro disastro e/o per non far morire di noia i meccanici ai box, anche i Mercedes decidono di cambiare gomme. Anche questa volta, stranamente, entra prima Bottas ma, proprio nel mezzo giro di distanza tra il suo rientro in pista e il pit successivo di Hamilton, Stroll e Norris sfracellano le loro vetture. Safety car in pista a pepare quella che per molti è stata una gara piuttosto piattina. Non la penso esattamente così, ma è una questione che dovrò risolvere tra me e me. 
L'ingresso della safety car ha portato molta confusione nelle menti di tutti gli altri. Hamilton si ferma comunque ma la sua posizione non è mai stata in pericolo. Viene richiamato anche Leclerc, mandando in pappa tutto quel discorso di prima sulla gomma dura/gomma morbida, una sola sosta alla faccia di chi ci vuol male: oltre al danno la beffa. Oltre ad aver avuto una gomma fessa per tutto questo tempo, è costretto a scivolare indietro, ritrovandosi quindi in quinta piazza. 
In Toro Rosso tentano il doppio pit su modello Mercedes e finiscono con le dita annodate tra di loro, facendo capire al mondo che se le Mercedes sono là davanti e gli altri no ci sarà un perchè. 
Al 54esimo la SC si toglie finalmente dai piedi. Hamilton mantiene la prima piazza e, dopo un solo giro, si riprende il giro veloce (con annesso punto in più) e stacca Bottas di quattro secondi, dove rimarrà fino alla fine della gara. Verstappen mantiene dignitosamente la terza piazza, così come Vettel subito dietro. Tutti quelli dietro litigano un po' tra di loro ma niente ingresso della 2° SC come nelle migliori tradizioni. 
HAM - BOT - VER - VET

1 commento:

  1. Giusta oservazione, Bottas non è Rosberg. Che personalmente interpreto come Rosberg nell'anno prima di vincere il mondiale aveva vinto sei gare, il che era un risultato più che rispettabile. Avere poca fiducia in Bottas è normale. XD

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