sabato 9 settembre 2017

Italia 2017 - Gara

- Raikkonen sull'isola che non c'è -

Togliamoci subito il dente e parliamo di lui che, in questa gara, duole ammetterlo ma non c'è stato più di tanto. Insomma, avrebbe potuto fare di più, così come avrebbe potuto fare qualcosa. La griglia di partenza era piuttosto anomala, si diceva. Statistica vuole che l'unico pilota ad essere partito da dove si è qualificato sia stato Hamilton, partito dalla pole. Dal secondo in poi è stata tutta una questione di arretramenti, depistaggi, sanzioni, gente più sanzionata di gente già sanzionata. Pure Alonso che pareva dover partire dal fondo non ha goduto di questa gioia perchè a qualcun'altro è andata peggio che a lui. Le Ferrari sull'acqua non hanno dato il loro meglio... all'asciutto hanno capito che il loro meglio non è che sia sto granchè rispetto a quello che stavano dimostrando di valere qualcun'altro. Tra le due Ferrari però la differenza è stata davvero abbissale: a pochi giri dalla partenza Vettel è riuscito a disincagliarsi dalla situazione anomala dalla quale era partito per andare in testa, o la cosa più vicina alla testa che si potesse immaginare per lui. Raikkonen ha faticato almeno 26 giri dietro alla Force India di Perez lamentando qua e là i soliti problemi al retrotreno di cui inizio a sospettare la natura un po' fantomatica... tipo unicorni che volano e fatine dei denti. I problemi al retrotreno sono un qualcosa che ai piloti piace sempre tirare in mezzo quando le prestazioni non sono esattamente quelle che si aspetterebbero, giusto per salvare la faccia ecco lì che ti spunta un problema al retrotreno dal nulla.

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- Massa vs Verstappen -

Di tutti quelli che avrebbero fatto carte false pur di approfittare della situazione di partenza anomala sono spiccati dal nulla Massa e Verstappen. Da un lato c'è Felipe Massa che nel ruolo della vecchia gloria, della quasi leggenda ma non ancora perchè non ti sei ancora ritirato, definitivamente intendo, continua a rimanerci un po' male tutta le volte che Stroll combina qualcosa di buono. Semplicemente perchè non ha mezze misure, o capotta in partenza o ti piazza una prima fila sotto l'acqua. A lui, che è vecchia gloria, una gioia del genere non è ancora capitata ed è un peccato, perchè ha davvero ancora in disparte una compilation di "sono ancora niente male, merito di restare in F1 ancora un po'" che fa spavento. Dall'altro lato, come dicevo, c'è Verstappen, uno che si porta dietro un bel 50% di ritiri in stagione, mentre Ricciardo fa il fenomeno e beve champagne dalla scarpetta di cristallo, mentre papà Jos va a parlare con i Mercedes per capire se c'è un posto libero per il figlio e mentre, da ultimo, in Red Bull gli ricordano di quel contrattino firmato con il sangue poco più di un anno fa ai danni di Kvyat, ancora intento a leccarsi le ferite. 
Insomma, ci sono questi due farabutti, ognuno vorrebbe avere la meglio sull'altro e tutti e due finiscono sul prato a raccogliere violette. Verstappen smarmella una gomma e, tempo di recuperarne una nuova, si piazza ultimo tra gli ultimi, a Massa va decisamente meglio, soprattutto perchè non gli rifilano alcuna penalità.

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- Vettel a 36 secondi -

Siamo al twist del mondiale che non ha sorpreso nessuno. Siamo al twist del mondiale in cui le Ferrari la smettono lasciarsi inseguire dalle Mercedes ancora prive di un leader apparente e lasciano andare avanti gli altri, almeno per un po'. Giusto per non far finire il mondiale a settembre... o che diavolo facciamo negli ultimi due mesi? Le Ferrari quindi arrancano, stanno in scia ma prendono le distanze... 36 secondi di distacco dal primo possono lasciar pensare che non sia esattamente una cosa voluta, soprattutto a Monza. Ma a Monza li amano tutti comunque, fischiano il vincitore comunque. Questo paio di vittorie di Hamilton fanno bene allo spirito del campionato e, alla fin  fine, non è che sia andato molto lontano: tre punti.

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- Alonso che urla come un matto -

FerMando Alonso sta alla frutta, lo dimostra il suo atteggiamento, gara dopo gara. Ha smesso persino di essere maleducato e strafottente con il team. Ormai ha saturno contro e non c'è nulla che lo riporti in carreggiata. Ciò che ha caratterizzato la sua gara è stato l'aver urlato come un matto dall'inizio alla fine, la sua fine, ovviamente, perchè la bandiera a scacchi, tanto per cambiare, non l'ha vista. Ma è strategico, dicono. Un ritiro volontario a due giri dalla fine per evitare sanzioni a Singapore dove dovranno sostituire ancora un bel po' di pezzetti, perchè a sto giro è andata bene. La strategia, infatti, io la vedo nel voler competere seriamente con Verstappen per il maggior numero di ritiri in stagione. Al momento Verstappen è, clamorosamente, in testa. A rovinare la media di Alonso quel "NP" russo (non partito!) e quel "ero in vacanza" monegasco. 
Ma si diceva, Alonso ha urlato come un matto per tutto il tempo, perchè non parli normalmente come gli altri non è chiaro, soprattutto perchè ad un certo punto, vista la fluidità con la quale si esprime in inglese, inizia persino a mangiarsi le parole... ma il colmo dei colmi arriva nel momento in cui decide di accanirsi contro Palmer. Palmer, reo di avergli quasi impedito un quasi sorpasso che, miracolosamente era pure riuscito a tentare... quando questo allarga la traiettoria e gli ripassa davanti. E' tutto un complotto, restituitemi la posizione, tagliategli la testa al rogo!! Urla, urla, urla. Poi finalmente dall'alto decidono di dare 5 secondi di penalità a Palmer, ma giusto per far tacere Alonso, di quello che accadeva nelle retrovie, in realtà, non fregava niente a nessuno. Ma Alonso ancora non ci sta, e urla, urla, urla. Chiamate Charlie, dove sono i suoi angeli! Scagliateli tutti contro Palmer... e fu lì che il muretto staccò le cuffie e lo lasciò da solo a sfogarsi. 
Quando le cose sembravano essere superate, quando Palmer sarebbe potuto non essere più nei suoi pensieri e la vita essere andata avanti per il suo corso naturale, eccolo lì che dal nulla urla: "dov'è Palmer?". Chiaramente ancora meditava vendetta. 
"Si è ritirato"
"Karma"
Peccato solo che il karma sia un boomerang.

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- Ricciardo driver of the day -

Faccia poco lo spesso Hamilton con le sue 69 pole position e faccia poco lo spesso Vettel con il suo cavallino rampante sotto al sedere e con tutti i suoi aneddoti strappalacrime sulle macchinine rosse che aveva quando era un bambino... il futuro della Formula 1 si chiama Daniel Ricciardo e, se ancora fosse necessario, lo ha dimostrato proprio in quest'occasione, arrivando quarto, partendo dalla pollesima posizione, superando senza rispetto cani e porci e rischiando persino di agguantare il podio. Chissà perchè il tanto vituperato "giro in più" che sarebbe stato necessario questa volta non è stato messo in ballo da nessuno. Ricciardo sarà il futuro della Formula 1. Oppure sparirà in una bolla da un momento all'altro come Montoya.

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- Vandoorne quasi a punti -

Anche la gara di Vandoorne a tratti non è stata da buttare via. In qualifica è entrato in Q3 senza troppa fatica... ma le inevitabili 25 posizioni di arretramento in griglia hanno quasi rischiato di rovinare tutto. Poi per fortuna le cose sono andate ad agitarsi per molti... e lui ha davvero davvero seriamente rischiato di entrare in zona punti. Solo che in quel momento c'era Alonso sull'altra linea che urlava come un matto e, nel tentativo di staccargli la radio hanno spento per sbaglio la vettura di Vandoorne, accasciatosi al suolo senza possibilità d'appello. 
Spero che Verstappen e Alonso non lo sottovalutino perchè rischia seriamente di soffiare il posto a tutti e due.

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- Fischi ad Hamilton -

Poi c'è Hamilton, che ti batte tutti i record del mondo, mondialmente mondiali in fatto di pole position: sono 69 e se le è portate a casa tutte. Parte dalla pole e porta a casa una vittoria, beffando tutt gli altri a 10 giri dalla fine quando millanta del problemi di potenza che chiaramente non sono sussistiti. Scende dalla vettura ed è felicione: è felicione perchè è zompato in testa al mondiale, non è traumatizzato come in Belgio e non ha i capelli ossigenati come ha stupito il pubblico italiano qualche hanno fa. Questa volta è solo felicione, senza colpi di testa. Però il pubblico lo fischia. Ma abbiamo detto che è normale, perchè a Monza, quello che si sul definire il miglior pubblico del mondo, ma al quale mancano davvero tante carte in tavola perchè lo sia veramente, se non sei un pilota Ferrari vieni fischiato. Dopo la grande orgia collettiva del 2010, Hamilton è già stato fischiato altre volte, hanno fischiato Rosberg, anche se questo ha tentato di rabbonirli parlando in italiano, così come hanno fischiato Vettel, quando ancora non ci era simpatico. 
Il fatto è che a questo giro Hamilton ha avuto lo spirito di giocare al loro stesso gioco e tutta la scenetta del podio è stata davvero davvero divertente.

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- Force IndiaS a punti -

State calmi e nessuno si farà del male, mi avete capito? State calmi!
Ed è così che le Force India hanno smesso di cozzare miseramente tra di loro e tornare a fare il loro lavoro come ci hanno dimostrato di saper fare: due su due piazzate a punti. Well done!

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