giovedì 23 aprile 2020

Italia 2008 - Gara

Con Raikkonen in quattordicesima posizione, Massa dalla sesta, Hamilton dalla quindicesima, questa è una di quelle che io affettuosamente chiamo griglie di partenza fantasiose. 
Vettel è in pole position per la prima volta della sua vita a bordo di una Toro Rosso (anche in questo caso, per la prima volta della sua vita) e fuori piove. Al suo fianco c'è Kovalainen su McLaren e dalla seconda fila anche Webber e Bourdais (a.k.a. l'altra Toro Rosso) sono pronti a scattare dietro alla Safety Car anche se, in fin dei conti, forse la vettura di Bourdais non era della stessa opinione perchè, al momento giusto, neanche si muove.
Partendo dietro alla Safety car c'è ben poco margine da lasciare alla fantasia: i piloti semplicemente si accodano in attesa di tempi migliori.
VET KOV WEB ROS 
La safety car lascia spazio alla gara dopo due giri: Kovalainen tenta subito di andare all'attacco della prima piazza ma Vettel regge bene il colpo e si difende bene. 
Le cose davvero interessanti accadono però a metà dello schieramento dove si trovano tutti quelli che avrebbero voluto essere davanti a dar battaglia al nano. Raikkonen fatica persino a superare Fisichella, dietro di loro Hamilton scalpita, Glock piroetta ma il mio miglior momento della stagione è ancora lontano. Raikkonen è Hamilton impiegano circa dieci giri a passare Fisichella su Force India, restando comunque abbondantemente fuori dalla zona punti. Hamilton trova così lo spunto per liberarsi anche del finlandese e inizia la sua rimonta per cercare di fare la propria gara in ottica iridata.
Nel frattempo Vettel è volato via. Per la verità anche lui ha qualche problemino, un piccolo fuoripista che tuttavia, visto l'abbondante vantaggio, non crea alcun problema.
Massa, sempre parlando di quell'ottica iridata di cui sopra, si trova sicuramente più avanti rispetto al rivale ma ha impiegato almeno 12 giri prima di riuscire almeno ad impensierire un pochino Rosberg davanti a sé (a bordo di una Williams di dubbio valore). Massa tenta un sorpasso ma Rosberg lo riprende dando vita ad un duello senza esclusione di colpi interrotto solo nel momento in cui Fisichella si schianta contro un muro dopo aver danneggiato la propria vettura in un maldestro tentativo di soprasso. 
Massa e Rosberg continuano a darci dentro, la stoffa del caro Nico era già evidente anche in tempi non sospetti, tutto questo mentre Hamilton recupera posizione dopo posizione e qualcuno in cuffia avvisa SebVettel dell'arrivo di un nuovo acquazzone. 
VET KOV WEB MAS
Al muretto Ferrari fa capolino il simpatico musetto di Michael Schumacher il cui fondamentale ruolo di esperto della pioggia, per la verità, era già stato messo il discussione illo tempore senza bisogno del senno del poi. 
Al 18esimo giro è proprio SebVettel a rientrare per primo per il proprio pit stop evidentemente intenzionato a precorrere in tutto e per tutto i tempi perchè nessuno è intenzionato ad imitarlo e per qualche giro si ritrova affossato in quarta piazza. 
Kovalainen e Massa rientrano molti giri dopo, occasionalmente tutti insieme finendo in mezzo al traffico più nero di tutti quelli che ancora devono compiere la loro sosta solo per il piacere di dare ragione a Vettel tornato primo senza alcun problema.
VET HAM ROS TRU
Al 27ettesimo giro Hamilton, giunto ad un baffo di distanza da Vettel, rientra per il proprio pit stop per poi ritrovarsi in decima piazza, anche lui nel traffico più nero. 
La vettura di Rosberg prende fuoco ma nessuno se ne preoccupa e lui semplicemente continua la sua gara. Viene anche fermato per un pit stop, rallentato da alcune difficoltà nelle operazioni di rifornimento benzina ma nulla di particolarmente preoccupante se non per il fatto che la sua gara, condotta in modo eccellente fino a quel momento, è definitiviamente compromessa per andare a poltrire fuori dalla zona punti. 
VET KOV KUB MAS
La pioggia tanto allarmisticamente prevista arriva solo a 20 giri dalla conclusione quando Webber inizia a piroettare e ad uno ad uno tornano tutti ai box per cambiare gomme. Chi non era ancora entrato per il primo pit, tipo Kubica, ma anche tipo Button che da ultimo si ritrova in 11esima posizione, ne trova inevitabile vantaggio. 
VET KOV KUB ALO
A 15 giri dalla conclusione lotta dura senza paura tra Alonso (anch'egli casualmente miracolato da quella vicenda dei pit stop randomici), Heidfeld e Massa per la quarta posizione. Hamilton è spettatore dietro di loro intenzionato ad andarli a prendere ad uno ad uno ma inevitabilmente arresosi alla settima piazza, forse danneggiato da una tardiva chiamata per il suo cambio gomme. 
La pioggia sembra essere durata solo un battito di ciglia e, col senno del poi, il fatto che abbiano montato tutti le gomme da bagnato non è stata proprio una grande genialata. Nessuno riesce più a star dietro a nessun altro ma tutti litigano con tutti. Seb vola verso la vittoria della gara bagnata più asciutta della storia mentre Raikkonen nelle retrovie ingaggia duelli con Nakajima, Webber si prende a sportellate con Hamilton, Coulthard con Button che, per la cronaca, decide di rientrare per un ultimo sfizioso pit a otto giri dalla fine. 
A tre giri dalla bandiera a scacchi Nakajima e Coulthard arrivano al contatto spargendo detriti in pista che nessuno si occupa di raccogliere e sui quali solo Massa riesce a metterci le gomme sopra sparpagliandoli ancora un po. 
Dulcis in fundo,
VET KOV KUB ALO
con un Vettel che ci ha messo del suo giusto quel poco che è potuto bastare ad approfittarsi della totale incapacità di chiunque altro di dargli battaglia, con un Kovalainen che neanche ci ha provato ad andarlo a prendere ed assolutamente indegno della vettura che aveva sotto al sedere, un Kubica graziato dagli eventi, un Alonso che stava ancora finendo di leccarsi le ferite dopo la brusca dipartita dalla McLaren alla conclusione della stagione precedente ma occasionalmente sempre pronto a ricevere i regali offerti dal destino, un Hamilton cazziato dalle strategie di squadra e due Ferrari da andare a cercare con la lente di ingrandimento tanta è stata l'incapacità di dare prova di sè. Forse anche Vettel, nel suo piccolo e più di 10 anni prima, a suo modo è stato un predestinato. Forse tutta questa è stata solo una congiunzione astrale per mostrarci il suo destino, forse tutto questo doveva semplicemente accadere.

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