Sarebbe potuta essere una gara molto molto noiosa alla quale assistere se non fossimo rimasti tutti imbambolati alle mille e una strategia folle della Ferrari per mandare in pappa la gara dei propri piloti. Credo che dietro a tutto ciò ci sia una certa tecnica, uno studio approfondito: insomma, certe cose non si improvvisano mica!
BOT - HAM - VET - LEC - VER
La prima fila Mercedes era piuttosto chiara che si sarebbe risolta in fretta. Hamilton sembra aver imparato da tempo come non autoeliminarsi in coppia alla prima curva quindi, tutto sommato, da quelle parti le cose non destavano più di tanto l'interesse della massa.
Dalla seconda fila in poi lo scenario si è fatto decisamente molto più interessante. Vettel avrebbe dovuto risollevare le sorti della sua stagione dopo le gare d'esordio, Leclerc era alla ricerca della sua rivincita, Verstappen era ancora incavolato con Vettel dallo sgarbo del giorno prima... e certe cose non le si possono lasciar andare così facilmente.
In realtà Verstappen incomincia a piroettare su se stesso ancora prima di concludere il giro di ricognizione e il padre, dal box, ha iniziato a quel punto ad annotarsi le ragioni per le quali il figlio sarebbe dovuto andare a letto senza cena anche quella sera.
In partenza Hamilton scuote in poco le treccine e fa la magia: conquista la prima posizione e non la molla più fino alla bandiera a scacchi.
Hamilton meglio di Bottas. Leclerc meglio di Vettel.
Ed è subito VSC grazie a Kviat che sbatte fuori pista prima Sainz e poi Norris. Un giro per togliere di mezzo tutti i detriti e drive throught per lui, giusto per ricordargli da dove viene e dove è destinato a ritornare.
All'undicesimo giro team radio di Leclerc: deve far passare Vettel, che dall'inizio lo tampona senza riuscire a superarlo, per tentare l'assalto alle Mercedes. I toni non sono affatto dei più distesi che si possano immaginare.
HAM - BOT - VET - LEC - VER
All'improvviso la strategia rivoluzionaria made in RedBull: Verstappen tenta il tutto e per tutto giocandosi l'undercut sulle Ferrari. Rientra ai box per un cambio gomme anticipato ma in Ferrari giocano di misura.
Un giro dopo Verstappen viene chiamato anche Vettel: l'undercut non funziona anche se i due giocheranno un po' al sorpasso e controsorpasso. Tra l'altro, un minuto di applausi per Verstappen che riesce a non combinare guai... e neanche Vettel. Di 'sti tempi è proprio il caso di dirlo.
Due giri dopo Verstappen viene richiamato anche Bottas.
Tre giri dopo Verstappen viene richiamato anche Hamilton peraltro uscendone un filo indispettito dall'essere stato chiamato dopo il compagno di squadra.
Alla fine, senza fretta, dopo aver preso un caffettino, anche Leclerc viene richiamato a cambiar gomme finendo per perdere anche la posizione su Verstappen.
HAM - BOT - VET - VER (deserto dei Tartari) LEC
La ragione che provano a dare a Leclerc per giustificare quella che stava incominciando a prendere la forma di una gara disastrosa è la nuova rivoluzionaria strategia su una sola sosta. Una sola sosta alla quale sarebbe dovuto arrivare facendo la stessa identica gara degli altri (salvo aver cambiato le gomme 4 giri dopo) ma andare in fondo fino alla fine senza più fermarsi. Come se tutti gli altri si fermassero per dare qualcosa da fare anche ai meccanici che altrimenti si annoiano.
In effetti dopo il secondo giro di pit le cose non vanno male per niente.
HAM - LEC - BOT - VET - VER
Non sarebbero andate male per niente se solo la gara fosse finita un secondo dopo.
E mentre in Ferrari sono tutti impegnati a lanciare il dado per far decidere alla sorte le prossime mosse da prendere in pista, in Mercedes improvvisano una danza dei pit stop da essere quasi poetica per quanto è stata ad un passo dalla perfezione.
L'idea di base è molto semplice: come scegliere chi fare entrare per primo senza che l'altro si offenda? Come non rischiare la posizione di Bottas senza che Hamilton possa veder lesa la propria immagine di prima donna della squadra? Facendoli entrare insieme. In pista sono a cinque secondi di differenza, per un cambio gomme non ce ne vogliono più di tre... un giro di Valzer in pit lane. Via uno arriva l'altro. Una magia. Un numero di prestigiazione.
Il dado è tratto.
La strategia di Leclerc in pochissimo tempo si rivela fallimentare, da prima un gioco di sorpassi e controsorpassi con Bottas, poi una perdita definitiva, con Vettel praticamente accosta per farlo passare, ma solo a quel punto dal box lo chiamano per cambiare gomme.
HAM - BOT - VET - VER - LEC
Les jeux sont faits
deve far passare Vettel, che dall'inizio ***lo tampona*** senza riuscire a superarlo ---> non in senso lettale, immagino. ;-)
RispondiEliminasempre metaforcamente parlando :)
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