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Nuovo anno, nuovo campionato. Prima gara della stagione, moltissime novità portate in pista. Una gara che ha lasciato tutti con la bocca aperta per la sua imprevedibilità e, a qualcuno, a lasciato anche un po' di male di vivere, ma di questo magari parleremo in un altro momento.
Una gara che, certamente, non ci saremmo aspettati e che mi permette finalmente di dire a tutti i cari amici analizzatori di prove libere e test invernali che tutto il loro lavoro non serve a niente. Prove libere e test invernali non servono a niente. O meglio: prove libere e test invernali servono ai team a agli addetti ai lavori ma è inutile cercare di trarre informazioni da quello a cui si assiste in quelle occasioni perchè non è quello che i team e i piloti cercano di dimostrare.
Ed è così che siamo arrivati in Australia: con una Ferrari andata fin troppo bene durante i test di Barcellona e con l'impressione che la Mercedes si stesse solo nascondendo.
Ed è così che siamo arrivati alle qualifiche australiane: con una Mercedes andata fin troppo bene durante le prove libere e con l'impressione che la Ferrari si stesse solo nascondendo.
Ed è così che dal nulla esce un Bottas che prende e porta a casa l'intero bottino.Lo stesso intero bottino che in molti avrebbero attribuito a Vettel, solo perchè ha portato a casa la vittoria negli ultimi due anni. O a Leclerc solo perchè è il nuovo grande genio della lampada destinato a conquistare il mondo. O a Hamilton che ieri, anche se all'ultimo istante, si è portato a casa la pole position, sottraendola proprio a Bottas autore di un colpo di teatro magistrale in Q3.
In partenza le posizioni erano piuttosto chiare: Hamilton - Bottas, Vettel - Leclerc con un Verstappen a caso piazzato tra una Ferrari e l'altra. Al box è comparso anche papà Verstappen: meglio che si comporti bene o rischia di andare a letto senza cena. Allo spegnimento dei semafori (ed inserirò qui l'unico pensiero rispettoso a Charlie Whiting che vedrete comparire su questo blog) il mondo è imploso.
Da un lato Bottas che beffa in partenza Hamilton e scappa via. Scappa, scappa, scappa e si ferma solo alla bandiera a scacchi andando così a conquistare finalmente quella vittoria tanto agognata durante la precedente stagione. Dall'altro lato c'è Ricciardo che parte con il botto, in tutti i sensi: sfracella la propria ala contro Perez, è costretto a rientrare ai box e di fatto la sua gara finisce in quel momento. O meglio: la sua sarà finita 31 giri dopo ma dalla penultima posizione, incapace persino di superare entrambe le Williams, non è che faccia molta differenza.
Altro reietto della giornata il caro Sainz, uno che stava probabilmente ancora rosicando per la propria esclusione in Q1, nella stessa qualifica in cui il suo compagno di squadra esordiente entrava tranquillamente in Q3, qualificatosi definitivamente come l'erede di Alonso, al quale esploderà il motore all'11 giro.
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Il colpo di scena al 15esimo: Vettel, paralizzato in terza piazza dietro alle due Mercedes, con +7 secondi di ritardo, decide di dare una svolta alla propria gara: rientra con un netto anticipo sulla strategia ai box per cambiare gomme. Hamilton non ci pensa due volte e rientra anche lui: mai scelta fu più sbagliata.
Bottas e Leclerc vanno decisamente meglio di loro, conquistano il mondo, recuperano posizioni e, dello stesso avviso sarà persino Verstappen, pronto a tutto per fare bella figura con il padre al box. Quindici giri più tardi, quando tutti i pit stop saranno stati compiuti nel momento in dovevano essere fatti, Vettel si ritrova tampinato da Verstappen che non ci pensa due volte per prendergli la posizione e salire così virtualmente sul podio. Si metterà così all'inseguimento di Hamilton ma, pur arrivandoci anche molto vicino, quel sorpasso probabilmente non s'era da farsi.
Hamilton riuscirà a portarsi a casa la seconda piazza nonostante la strategia box chiaramente cannata dal muretto, scenario che ci potrebbe far ricordare la scorsa stagione, davanti ad un Verstappen piuttosto soddisfatto e due Ferrari decisamente allibite dallo spettacolo appena andato in scena.
Team radio della giornata:
- Hamilton che domanda al proprio muretto: perchè siamo rientrati tanto in anticipo?
- Vettel che si domanda: perchè vado così piano? Risposta: non lo sappiamo. A posto!
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