venerdì 5 giugno 2020

Canada 2005 – Gara


Sempre alla ricerca della griglia di partenza fantasiosa, non ho potuto trattenere la felicità davanti a quella del Canada, stagione 2005. Se anche Alesì è stato in grado di vincere in Canada, figuriamoci se Button, su BAR Honda, non può prendersi una pole position.
A condividere con lui la griglia di partenza abbiamo Michael Schumacher protagonista di uno di quei giri di ruota cosmici per i quali un giorno prima sei sette volte campione del mondo, quello dopo il primo sbarbato che passa da quelle parti ti mette i piedi in testa.
Il 2005 era anche l’anno delle Renault, l’ascesa al grande pubblico di Fernando Alonso, al fianco del fedelissimo Giancarlo Fisichella, con la seconda Ferrari capitanata da Rubens Barrichello, in partenza dalla pit lane a chiusura dello schieramento.
Jenson Button è talmente abituato a partire dalla prima fila che viene beffato da Schumacher già dal giro di ricognizione.
Tutto molto bene.
BUT MSC ALO FIS
Settanta giri alla bandiera a scacchi e io sono immediatamente tornata a ricordare quale fosse il motivo per cui odiavo tanto la Renault e chi la pilotava. La partenza delle due vetture è qualcosa che lascia ancora oggi a bocca aperta per i tempi di reattività al di fuori della comprensione umana che le due sembrano avere battendo tutti gli altri ancor prima che questi riescano a capire come staccare la frizione e passando all’esterno dei rivali. Fisichella di prende la prima posizione, Alonso segue, Button cerca quantomeno di non perdere terreno mentre Schumacher porta a casa una delle peggiori partenze della propria carriera finendo, in men che non si dica, in sesta posizione beffato anche dalle due McLaren di Montoya e Raikkonen.
FIS ALO BUT MON
Al decimo giro Alonso è ancora dietro a Fisichella a mangiare la polvere e la cosa non lo soddisfa a pieno. Prova a far notare in team radio di essere più veloce di lui ma i tempi non sono ancora maturi per team radio di questo tenore. I team order sono banditi dalla Formula 1 dopo le discusse problematiche della scuderia Ferrari durante le stagioni precedenti. Ovviamente Alonso pretenderebbe di essere al di sopra della legge e dei regolamenti, ma questa è storia passata.
Per tentare di dare un po’ di brio alle loro gare Schumacher e Button scelgono di anticipare le proprie soste rispetto a tutti gli altri. A Button le cose non vanno neanche tanto male atterrando in sesta posizione, decisamente peggio per Schumacher che si ritrova direttamente in decima posizione in mezzo al traffico della vita e alle spalle di una sua vecchia conoscenza di nome David e cognome Coulthard.
FIS ALO MON RAI
Giunto al 20esimo giro Alonso continua ad essere pacificamente piazzato alle spalle di Fisichella. La coppia di testa ha incominciato a compiere i primi doppiaggi ma questi non sono i loro principali problemi. Con la sosta di Button le due McLaren hanno trovato terreno libero per poter tentare l’assalto alla fortezza e la distanza tra i due e la coppia di testa va ad assottigliarsi giro dopo giro. Briatore è preoccupato, al muretto Renault si gratta la pancia con insistenza dimostrando un nervosismo tipico di chi ha capito che non saranno quei cinque secondi di distacco tra Alonso e Montoya a poterli tenere in salvo.
Probabilmente è questo per loro il momento di inventarsi una nuova strategia ma tutto quello che riesce a fare Alonso è gesticolare in direzione dei doppiati.
Al 24esimo giro finalmente iniziano il loro giro di valzer dei pit sto anche le scuderie di testa. I primi ad entrare sono Alonso e Raikkonen, seguiti ad un giro di distanza da Fisichella e Montoya. Il pit stop di Fisichella riesce ad essere ben più veloce di quello di Alonso, forse c’è davvero un cambio di strategia nell’aria, tutto questo mentre Montoya non riesce a stare in pista all’uscita della pit lane, fuoripista che gli costa il sorpasso su Alonso.
FIS ALO MON RAI
Al 30esimo giro, una volta concluso il primo giro di pit per tutti Schumacher fa segnare la propria presenza in sesta piazza con 10 secondi di ritardo su Jenson Button. Decisamente non la migliore delle strategie fino a questo momento, tutto questo mentre Alonso in team radio dimostra di aver perso definitivamente la pazienza sul suo compagno di squadra. Pretende la prima posizione, il tono è decisamente infuriato mentre minaccia di andarselo a prendere… ed una persona intellettualmente onesta inizierebbe a domandarsi come mai, con tutta la sua bravura in tasca, questo momento non sia ancora arrivato prima che si manifestasse un problema tecnico sulla vettura dell’italiano costretto, al 33esimo giro in pista, a rinunciare ai propri sogni iridati per tornare ai box e ritirarsi.
ALO MON RAI BUT
Button e Schumacher concludono il proprio secondo pit senza che nulla cambi circa la loro posizione in pista mentre il karma si prepara ad agire nei modi più misteriosi che ha a disposizione. Alonso rallenta, viene superato da Montoya, sbraita qualcosa in team radio, forse ha solo bucato una gomma ma Briatore che nasconde il viso dietro alle mani non sembra volergli perdonare facilmente l’essersi andato a stampare contro una barriera. Torna ai box, i meccanici provano a sostituirgli il pneumatico bucato ma rinunciano in partenza. Appare evidente che il problema sia ben altro e mentre lo spagnolo è costretto ad abbandonare la vettura l’ordine di arrivo in pista è modificato un’altra volta. MON RAI BUT MSC
In questo momento in cui le cose per cui combattere sembrano voler iniziare a farsi serie, Schumacher sembra ricordare di dover tirare fuori dal cilindro tutti i suoi sette titoli mondiali avvicinandosi minacciosamente a quel povero Jenson Button.
Da osservare attentamente c’è anche il novello duello tra Montoya e Raikkonen, là dove il finlandese ha trovato lo stimolo per mangiarsi quasi un secondo al giro sul compagno di squadra. Dov’è stato sino a questo momento?
L’ingresso in zona podio di Michael Schumacher in ogni caso arriva nel momento in cui Button distrugge la propria vettura contro il muro dei campioni costringendo la SC ad entrare in pista mandando in fumo ogni possibilità di concludere la gara in maniera dignitosa. Prima di dover tornare ai box a farsi tirare le orecchie dal padre si concede anche un bel pic nic sul prato, che non guasta mai.
L’ingresso della Sc porta confusione. Raikkonen e Schumacher si catapultano in pit lane approfittando della situazione per portarsi a casa il loro ultimo pit. Per Montoya le cose vanno diversamente, viene richiamato con almeno un giro di ritardo, è costretto ad accodarsi dietro al compagno di squadra, non prima di dare due sportellate a una Red Bull doppiata in regime di Safety Car, cosa di cui potrebbe tranquillamente pentirsi tra un pochino.
RAI MON MSC TRU
Se c’è una cosa che mi manda definitivamente in confusione a 20 giri dalla conclusione della gara sono le ripartenze al rientro della SC in un mondo in cui non si permetteva prima di tutti ai doppiati di sdoppiarsi e accodarsi per liberare la pista. In questo modo non si capisce assolutamente chi sia in quale posizione e perché, cosa ci faccia lì e soprattutto chi possa superare cosa in quale momento. Le vetture sono tutte compatte tra di loro, ci sono bandiere gialle, rosse, verdi e blu che sventolano incontrollate, tutto questo mentre una nera come la pece viene sventolata davanti al naso di Montoya, escluso dalla gara per essere uscito dalla pit lane con i semafori rossi. E’ andata a finire che la faccenda della sportellata alla Red Bull era la parte meno grave.
RAI MSC TRU BAR
Qui si ride e si scherza ma Barrichello, quatto quatto di soppiatto è riuscito a giungere sino alla quarta posizione partendo dalla pit lane mentre qualcuno sugli spalti inizia timidamente ad aprire un ombrello.
Dodici piloti in pista in questo momento e solo sei risultano a pieni giri. Raikkonen marcia fiero verso la vittoria mentre Schumacher difficilmente riesce a tenergli testa.
Otto giri alla conclusione quando dalla vettura di Trulli inizia a fuoriuscire una densa nuvola nera di disperazione e tristezza. E’ una nuvola metaforica e reale allo stesso momento. Anche Trulli è fuori dai giochi mentre Barrichello sale così, almeno virtualmente per ora, su questo podio maledetto.
RAI MSC BAR MAS
I secondi di differenza tra Raikkonen e Schumacher a cinque giri dalla fine non scesi a 1.3 tutto questo mentre in pista vengono esposte le bandiere gialle per colpa della nuova fumata nera proveniente dalla vettura di Sato, l’altra BAR Honda, costretta a parcheggiare fuori pista.
Giunto finalmente al 70esimo giro Kimi può tirare un sospiro di sollievo: impresa compiuta. La vittoria è la sua e non c’è modo migliore di festeggiare se non togliendosi i guanti per completare l’out lap. Sulla strada per il podio anche i meccanici Ferrari applaudono al suo passaggio, il che mi sembra l’ultimo spiraglio di una sportività che periodicamente sembriamo perderci per strada.

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