lunedì 4 giugno 2018

#RandomFacts prima del giro di ricognizione

Li ho lasciati sfogarsi per almeno una settimana ma credo sia arrivato il momento di analizzare, senza falsi perbenismi e riponendo il dito accusatorio, che tende a svolazzare un po' troppo facilmente in queste occasioni, tutto quello che non va assolutamente bene nel modo in cui è stato trattato dai media di mezzo mondo il primo "scandalo sessuale" della Formula 1 moderna. 
Partiamo dal presupposto che, sinceramente, il fatto che siamo qui a parlare di uno scandalo di questo genere non mi stupisce affatto. Sinceramente sono molto più stupita dal fatto che non sia mai successo e avrei persino pensato che avrebbero potuto essere coinvolti ben altri nomi... ma non è questo il punto. E' una questione di statistiche, di percentuali, di probabilità se vogliamo chiamarla così. Tutta questa faccenda che sono sempre apparsi in griglia 20-22-24 maschi, bianchi, etero, per dirla alla John Niven, è una costruzione utopica che non sta né in cielo né in terra. Tutti padri di famiglia, tutti mariti modello o eternamente fidanzati con la ragazza del liceo... è un qualcosa che statisticamente non ha ragion d'essere. Poi ti spunta un Hamilton che va a ballare al Carnevale di Rio con Rihanna ed appare come il più debosciato della compagnia. 
Provocatoriamente qualche giorno fa ho sostenuto che in questa faccenda stessero sbagliando tutti. Era una provocazione, certo, ma partiva da una semplice reazione a tutto quello davanti al quale mi sono più o meno volontariamente trovata ad assistere.
In questa faccenda sta sbagliando chi lo difende. Sta sbagliando chi lo accusa. Sta sbagliando pure chi intende ignorare la questione perchè bisogna distinguere l'uomo dal pilota. Forse, un'unica cosa giusta l'ha fatta proprio Raikkonen.
Per capire il perchè bisogna fare un passo indietro ed individuare quali sono i fatti certi della vicenda. Per capire quali sono i fatti certi della vicenda bisogna prendere tutta la stampa nostrana e buttarla nel secchio dell'immondizia. Poi prendere la stampa estera, farsi un'idea più o meno vaga di quello che stanno dicendo e buttare nel secchio dell'immondizia pure quella. 
Se c'è una cosa che ho capito sin dal primo momento in cui ho iniziato a cercare di approfondire la vicenda è che, a spasso per i media in lingua italiana, quei pochi che stanno trattando la notizia in realtà stanno malamente traducendo quel che si dice all'estero. Sul malamente devo ancora capire se per ignoranza o malafede, in ogni caso non ci siamo per niente. Non ci siamo per niente se per fare quello che fanno (male) si pappano pure i contributi statali. 
Dicevamo: Canada 2016, Raikkonen è in un locale, entra con i suoi piedi, quando esce una ragazza lo accusa di molestie. Anno 2018, lei lo denuncia per molestie, lui la denuncia per estorsione. Punto. Basta. Non sappiamo altro. 
Quindi sbaglia chi accusa Raikkonen: nessuno può sapere quel che è successo in quel locale quel giorno. Non tutti i maschi, bianchi, etero passano le proprie giornate a palpare il culo alle ragazze in discoteca. 
Ma sbaglia anche chi difende Raikkonen. Siamo nel 2018, vediamo di accettare e prendere per buono, anche se non vi piace, che palpare il culo alle ragazze in discoteca sia una cosa normale. Non è normale, eticamente è una merda, legalmente è reato. Punto. Anche se in discoteca non ci si va per discutere della profondità del pensiero epicureo. Anche se lei indossava una gonna, tanto se lui è ricco è potente, quanto se lui è un disgraziato qualsiasi uscito a bere una cosa con gli amici. Ogni accenno di discorso orientato nella direzione del ma lei se la è cercata è sessista, maschilista e retrogrado, per non dire profondamente disturbante... ma su questo punto ne è piena la letteratura, non mi ci metto io di principio a riassumervi i fondamentali dei diritti civili. 
Sbaglia chi difende Raikkonen sulla sola base delle notizie che circolano in rete. Ho letto articoli che sentenziavano cose del tipo: "una giovane ragazza che accuserebbe Raikkonen di averle toccato il seno durante il weekend del gran premio del Canada del 2016, cosa che non è mai avvenuta". Quindi: Lei accuserebbe, condizionale, la cosa non è mai avvenuta, indicativo. E sulla base di cosa nascerebbero tutte queste certezze? Su quel sentito dire, sulle notizie che continuano, senza un' apparente fonte, a rimbalzare da un angolo all'altro della rete, della carta stampata. Tutti continuano a scrivere e riscrivere le stesse cose rielaborando quanto letto altrove senza che siano state rese delle vere e proprie dichiarazioni e senza che siano emersi fatti certi in materia. 
Ma facciamo attenzione: la mancanza di fonte qua è solo apparente. Da un lato c'è una ragazza, anonima, la sua identità parrebbe infatti non essere ancora stata svelata, pur non avendo esitato un attimo a nominare il locale per il quale lavorava al momento del fattaccio, ma che di fatto non ha volto, non ha voce in capitolo, si parla di un blog che probabilmente non legge neanche sua madre. Dall'altro lato c'è personaggio di fama mondiale, conosciuto e riconoscibile in almeno il 75% delle terre emerse, pieno di soldi e di mezzi, con almeno due team (quello personale e quello della Ferrari) a curarne le pubbliche relazioni e un'impatto mediatico neanche minimamente paragonabile. Per farla semplice: ogni ok che può postare su instagram dal buio della sua cameretta riesce ad arrivare, nel momento in cui scrivo, senza bisogno di alcun intermediario, a 736k followers. 736k che è solo la base dalla quale ogni ok inizia a rimbalzare e si moltiplica tendenzialmente all'infinito. Quello che credete di sapere, in realtà, non lo sapete...è che qualcuno ve lo ha fatto credere. 
Sbagliano, tra gli altri, pure i sostenitori incalliti della non validità della denuncia in ritardo. E' arrivata due anni dopo la denuncia di lei, così come è arrivata due anni dopo quella di lui. In questa storia, comunque vorrà andare, c'è qualcosa che non va. E comunque sbagliano ancor più gli utenti, i commentatori, i nickname simpaticoni e i vari napalm51 dalla verità in tasca, che confidano sul fatto che sia tutta una moda quella di denunciare, ricattare, puntare sulla molestia vera, falsa o presunta per fare un po' di soldi, perchè oggi le molestie vanno di moda e se le subisci è solo una tua responsabilità. Come se esser molestati fosse divertente, come se una violenza fosse una passeggiata... ma soprattutto come se di "violenza" si potessero avere due significati diversi. Qualcuno confonde violenza con stupro, lì spesso siamo tutti d'accordo che sia reato. Qualche volta se la è andata a cercare oppure in fondo le è piaciuto ma diciamo che, in questi casi, in buona percentuale si riconosce il reato. 
Tra l'altro, se proprio vogliamo entrare nel merito della vicenda, la ragazza in quel locale non c'era andata per diversirsi, ballare, rimorchiare, mettetela come volete: stava lavorando. Donna che lavora - emancipazione - se la è andata a cercare: fermate immediatamente questo ragionamento, fatelo per voi stessi, per la vostra intelligenza, per la vostra autostima. Non può esistere al mondo che se ad una donna viene toccato il culo la colpa sia di lei che glielo ha messo in mano. 
Sbaglia, infine, chi pretende di ignorare tutto e andare avanti. Come se stessimo parlando di un furto di noccioline dal frigo bar. Come se essere accusati di molestie fosse solo un inconveniente che ti può capitare nella vita, poi però compili il CID e ci pensa l'assicurazione a far tutto. Pur tenendo sempre chiaro e stampato davanti a noi il principio per cui tutti sono innocenti fino a prova contraria e che le condanne le devono emettere i tribunali non i giornali, secondo quale principio davanti ad una donna che parla di molestie, nel dubbio, si da maggior e credibilità all'accusato che nega? Il peso delle dichiarazioni delle due parti hanno necessariamente un diverso peso specifico, perchè davanti all'opinione pubblica i due pesi automaticamente vanno ad invertirsi? Io posso capire un nel dubbio, aspetto di vedere come va a finire, non un nel dubbio, lei è una poco di buono approfittatrice, perchè lui è ricco, famoso, padre di famiglia, marito modello e, soprattutto, è il mio idoloh vestito di rosso.
Forse, e dico forse, l'unica cosa giusta della situazione l'ha fatta lui, non dicendo neanche una parola pubblicamente su tutto questo e andando a denunciare a sua volta la ragazza. Se di estorsione si tratta, quantomeno siamo sulla strada giusta. Non affollare l'etere di dichiarazioni che non stanno in piedi ma rimettere tutto nelle mani delle autorità competenti. Ovviamente quel forse sta lì solo per potermi rimangiare tutto nel momento dovesse uscir fuori che le molestie ci son state per davvero.

4 commenti:

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  2. Pur tenendo sempre chiaro e stampato davanti a noi il principio per cui tutti sono innocenti fino a prova contraria e che le condanne le devono emettere i tribunali non i giornali, secondo quale principio davanti ad una donna che parla di molestie, nel dubbio, si da maggior e credibilità all'accusato che nega? ---> Mai detto nulla di tutto ciò, personalmente, ma dal momento che ho fatto un post in proposito su Twitter mi sento un po' presa in mezzo.

    Per come ho inteso io la notizia (forse da fonti errate), e di conseguenza l'ho commentata, ci ho capito che questa tizia, invece di denunciare Raikkonen per il presunto abuso subito, avrebbe scritto su un blog tutto ciò e l'avrebbe ricattato. Da lì sarebbe scattata la denuncia di Raikkonen per ricatto. Da come l'ho capita io, è stato lui a denunciare lei e lei l'ha controdenunciato di conseguenza.
    Nel mio caso, nel post in cui dicevo che era il contrario del titolo che commentavo, non si è trattato certo di dare maggiore credibilità all'uomo-che-ha-sempre-ragione contro la donna-che-se-l'è-cercata.
    Se Raikkonen ha commesso un reato merita di pagarne le conseguenze. Però non vedo perché si debba, così per partito preso, dare del sessista a chi osa insinuare che una persona che è stata denunciata per ricatto ed estorsione possa non avere una grande credibilità.

    Ci tengo a precisare che il mio unico post in proposito è riferito alla notizia iniziale, ovvero che Raikkonen ha denunciato la donna. Solo in seguito ho letto della controdenuncia.

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    1. Ciao Cara,
      in realtà tutto il mio ragionamento parte da quell'articolo che ho più o meno citato nel post, linkato qualche giorno fa su twitter e commentando con un "ecco come non dare una notizia".
      Credo che il mio tweet fosse fosse precedente al tuo... ma non ci metto la mano sul fuoco, come puoi vedere in questo periodo non posto più così spesso perchè non ho molto tempo libero. Tutto quello che circola lo recupero sempre in ritardo e tutto insieme... quindi se sono arrivata dopo ti prego di considerare che non l'ho fatto in risposta a quello che hai detto te.
      Non è nato neanche come una risposta a qualcuno di specifico quello che trovi scritto nel post qua sopra, nato dopo un giro in rete per andare un po' a fondo della notizia. Oggi si parla di Formula 1, ieri di Cinema, domani si parlerà di altro... lo sfogo nasce dall'argomento in sè, non dal protagonista coinvolto e, soprattutto, da come le testate giornalistiche, più o meno autorevoli, lo trattano. Credo sia un'analisi interessante dei tempi in cui viviamo.

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  3. Ho capito. Visto che anch'io ne avevo parlato, anche se limitatamente (di solito preferisco concentrarmi su altri aspetti del motorsport, piuttosto che sugli scandali sessuali - posizione che ho sempre tenuto fin dall'epoca dell'orgia di Mosley XD), ci ho tenuto comunque a mettere in chiaro quale fosse il mio pensiero, per evitare equivoci. :D

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