martedì 10 ottobre 2017

Giappone 2017 - Gara

- Vettel -

Partiamo con questa faccenda così ci togliamo subito il dente. Questa davvero non me la sarei mai aspettata questa settimana, il colpo di scena che ammazza lo spirito e rafforza l'ego. Lo rafforza perchè è dall'inizio dell'anno che sospettavo che questo strapotere Ferrari non avrebbe mai potuto reggere fino alla fine dell'anno e che sarebbero finiti a fare la figura dei cioccolatari, però mi dispiace, perchè non è così che doveva finire questa storia. 
Ho incominciato ad avere la mosca al naso di come sarebbero potute tracollare le cose dalla Malesia, quando nel bel mezzo del delirio totale causato da un Vettel in rimonta che, in ogni caso, non supera la quarta piazza, Verstappen che arriva al termine di una gara su due e, casualmente in quella gara che riesce a concludere, capita che tutti quelli davanti a sè si sgretolino e arriva anche a vincere, c'era il solito uccellaccio del malaugurio che sosteneva imperterrito che fosse evidente che le migliorie portate dalla Mercedes fossero inferiori a quelle portate dalla Ferrari, perchè la Ferrari ha fatto certamente un lavoro migliore, mica come quelle porcate di alettoni che non hanno convinto nessuno in Mercedes. A parte al fatto che partendo in prima fila era piuttosto chiaro che Hamilton non avrebbe mai potuto compiere tanti sorpassi quanti Vettel partito in coda, ma io concentrerei l'attenzione su Raikkonen che per ben due gare di fila si è presentato in pista, è sceso alla prima fermata e si è andato a cambiare senza neanche la necessità di rilavare la tuta. Neanche ci ha sudato dientro: l'ha ripiegata, rimessa in valigia e portata alla gara dopo. Davvero interessante avere la vettura migliore se, pur mettendo insieme due gare, non arrivi a percorrere 100 metri. 
Tra i motivi per cui non immaginavo che sarebbe potuta andare così, inoltre, c'era il complotto più complotto che il web si sia inventato negli ultimi anni. Più delle scie chimiche, più della blue whale. Più dell'allunaggio con la bandiera che va contro ogni legge della mancanza di gravità. 
Tutto pare essere nato ancora in Malesia, quando al sabato la vettura di Vettel ha urlato il no power della vita. Partenza garantita in ultima posizione ma Raikkonen era in seconda: almeno una delle due andava alla grande. Non riuscendo ad intervenire sulla vettura di Vettel in tempo, stando al grande complotto, nella notte qualcuno ha grattato i numeretti dalla carrozzeria e ha fatto partire Seb con la vettura di Kimi e Kimi con la vettura di Seb. Come evitare i controlli? Kimi non lo fanno neanche schierare per il giro di ricognizione, Vettel distrugge (ma non era tutta colpa di Stroll?) la macchina subito dopo aver tagliato il traguado ed il gioco è fatto. Le vetture possono tranquillamente essere rimesse nella giusta posizione prima che qualcuno se ne accorge. E fin qua il piano sembra combaciare alla perfezione. 
Si aggiunga: rimettendo nell'ordine giusto le vetture appare chiaro che Raikkonen si sarebbe trovato sotto il sedere la vettura, in un modo o nell'altro da aggiustare, incidentata con Stroll. Come fare il modo che nessuno si accorgesse della pesante manodopera necessaria? Mandando Raikkonen a distruggere la vettura contro un muro e lì partendo a lavorarci dietro con la mano pesante. Tutto questo mentre Vettel se la godeva a bordo di una vettura perfetta, tanto perfetta da permettergli un signor secondo tempo in qualifica.
Come è potuto accadere che Vettel, domenica in Giappone, sia tornato ad urlare il no power della vita, dopo che la sua vettura andava perfettamente fino a 24 ore prima, mentre Raikkonen non ha avuto alcun problema (tranne il fatto che si deve essere appisolato un paio di volte durante la gara, ma non so come dargli torto) dopo che i meccanici gli hanno ricostruito la macchina in tempo record?
Poi mi vengono a dire che la vettura va alla grande, che è stato un problema "banale", una candiela, che la superiorità delle migliorie apportate è ancora presente... ma la storia non vi ha appena insegnato che non esistono problemi "da niente"? Non è "da niente" essersi appena giocati un mondiale per un problema "da niente". Se deve essere che almeno sia per un problema vero!

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- Ricciardo -

Il fatto che abbia passato 3/4 dell'introduzione al GP del Giappone a parlare di ingapore la dice lunga su quanto sia stato interessante. Il grosso della questione è successa al primo giro, poi no power, Vettel che torna a casa con la coda tra le gambe, Toto Wolff che va a stringere la mano ad Arrivabene, Hamilton che vince senza neanche dover chiedere permesso a qualcuno ed arriviamo al podio. Che è la parte divertente... che è la parte che il meraviglioso servizio pubblico RAI non ci trasmette perchè troppo impegnata a dover passare la linea ad uno che parla di Formula 1 come se stesse discutendo delle morti di Kabul, con Ivan Capelli che fa la telecronaca da Milano perchè non ci sono neanche più i soldi per pagargli il biglietto aereo. 
Podio dominato dai RedBull boyz, con Ricciardo anima della festa, che complotta con il suo miglior nemico, the kid, Max Verstappen per tirare un brutto scherzo al Re dei social. Mai dimenticare un telefono appoggiato sul podio, mai perdere di vista, senza un pin di sblocco adeguato, uno smartphone nei dintorni di Daniel Ricciardo. Tutto il resto è storia.

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- Bottas sacrificato per la causa -

E venne il giorno. Venne il momento in cui Bottas si è dovuto sacroficare per la causa, sono venuti meno tutti quei giochini da rispetto reciproco, di posizioni offerte, posizioni rese, posizioni confuse nella speranza che non fossero quei tre punti quelli decisivi alla fine dei giochi, ed Hamilton ha chiesto pulito pulito che Bottas si facesse da parte. 
Tanto più che questa settimana Bottas è parso particolarmente pippa? Cosa gli succede? Cosa lo affligge? 
Non che ci sia qualcosa di male, di questi tempi. Dopo tutto quello che abbiamo visto dall'inizio della stagione, il fatto che Hamilton abbia chiesto di non esser rallentato dal compagno di squadra troppo lento che stava per farlo finire tra gli artigli di Verstappen, a questo punto della stagione e con la ghiotta occasione che si era appena presentata dell'autoeliminazione dell'unico altro pretendente al titolo, forse non ci dovrebbe offendere più di tanto. O forse sì? Nel dubbio Bottas un po' si è offeso ed ha Rosberg dalla sua. Ma come, non era messo a contratto tutto ciò? Allora è vero che hanno ancora un mucchio di cose da imparare dalla Ferrari.

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- l'ultima di Sainz -

Carlos Sainz, uno che ci tiene particolarmente al suo sedile in Toro Rosso. E' dall'inizio della stagione che punta ad andarsene, è riuscito a farlo pur non interessando a nessuno e che pur di non portarselo veramente a casa lo prendono in affitto, a tempo determinato, una sorta di contratto a progetto, e solo perchè c'è un Palmer da mandare via. Finalmente arriva l'occasione ghiotta, finalmente vede la luce all'orizzonte e... pur di non disputare neanche una gara in Toro Rosso si schianta alla prima curva e abbandona baracca e burattini senza neanche farsi il mazzo. Ottimo.

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- Pensavo fossi una persona migliore p.2 -

Alonso continua a litigare con le bandiere blu. Tutto è iniziato una settimana fa, in Malesia e questa volta siamo da capo. Con l'aggravante che stavamo all'ultimo giro e che ha rotto le balle ad un Verstappen che si trovava dentro ai tubi di scappamento di Hamilton e che, giocata questa possibilità se le è giocate definitivamente. 
Io devo avere qualche problema con sta regola della bandiere blu perchè, anche questa volta, riguardando come sono andate le cose, non ho avuto veramente l'impressione che ci fosse una vera intenzione di ostacolare nessuno. Tra l'altro negli stessi istanti anche lui stava lottando con Massa per la decima posizione e questa volte non c'è stato alcun fernando is faster than you che potesse essere buttato in tavola. Solo che questa volta è stato punito. 
Fermi tutti, azzerate le polemiche. Non è che questa volta è stato punito perchè non c'erano Ferrari che ne avrebbero potuto trarre vantaggio: non è sempre una cosa contro di voi! Il fatto è che tra replay e movioloni in campo qua ci hanno mandato a ripetizione il momento sbagliato. La vera violazione della banidera blu si è verificata poco prima, quando dietro ad Alonso c'era Hamilton che, rallentato dall'amicone di sempre, si è ritrovato con Verstappen nello scappamento. Quanto successo con Verstappen non è niente di più e niente di meno di quanto successo con Vettel una settimana fa: esistono pur sempre delle differenze tra "impedire il passaggio" e il "non posso mica sparire"!

3 commenti:

  1. Il complotto delle vetture scambiate pare essere nato dopo che su Sky Sport inglese è stata mostrata una ripresa dell'incidente dal camera-car di Stroll che, stando alle affermazioni dei commentatori, assolverebbe totalmente Stroll perché "tiene il volante dritto" fino al momento dell'impatto con Vettel. Stavano per prendere una curva, ma questi sono dettagli.

    Come si sia arrivati al fatto che Vettel abbia innescato l'incidente apposta non mi è chiaro, specie considerando che secondo questa teoria del complotto Vettel avrebbe dovuto sapere in anticipo che Stroll non avrebbe fatto nulla per evitarlo.

    Però come teoria del complotto è molto fantasiosa. :D

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    1. Io adoro sti super-complotti! Fosse per me farei una spy story all'anno :D

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    2. Sarebbe bello. :D
      Comunque in questo specifico complotto c'è una cosa che mi sfugge: se il motore rotto era sulla vettura di Raikkonen in Malesia ed è stato montato sulla vettura di Vettel a Suzuka impedendogli di fare più di cinque giri di gara... nelle prove libere e nelle qualifiche Vettel guidava una vettura a pedali? :D

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