mercoledì 19 febbraio 2020

Previsioni ed aspettative

Con la stagione nuova alle porte hanno già incominciato ad essere pubblicati i primi manifesti, le prime foto e le prime pubblicità del grande spettacolo che andrà a compiersi davanti ai nostri occhi. Davanti ai nostri occhi deve però necessariamente finire anche l'impronta che i piani alti sembrano voler dare alla stagione. 
Prima di tutto quello che era il manifesto pubblicitario di Sky solo 365 giorni fa: Vettel con il dito puntato pronto a dare battaglia al riconfermato campione del mondo. Era chiaro che i due protagonisti della stagione dovessero essere loro. I due pluricampioni a bordo delle loro prestigiose vetture, team rivali pronti a combattere fino all'ultimo istante per la gloria. Con un Vettel in primo piano e un Hamilton, peraltro scurito con photoshop, un passo indietro. Neanche fosse la fidanzata di Valentino Rossi. 
Le aspettative chiaramente non sono state mantenute. Vettel ha mandato in pappa la battaglia molto prima di farla entrare nel vivo, Hamilton non lo ha mai temuto come reale competitor e, a conti fatti, la loro friendship è stato il vero fil rouge dell'anno. Questa frase avrei persino potuto dirla in italiano. 
Che fine ha fatto la battaglia, la rivalità, la competizione? Cosa ne è stato dei nostri cappellini lanciati nel retropodio, delle nostre sportellate in pista e degli impara ad imparare tirati fuori dai denti? Sono spariti, talmente andati che l'uno a Singapore ha addirittura inseguito l'altro nel paddock per complimentarsi per la prima vittoria stagionale, così come l'altro ha raggiunto il neo campione del mondo nel retropodio per essere sicuro di essere il primo a congratularsi con lui. Vettel che difende Hamilton dai fischi del pubblico in Canada, Hamilton che invita i giornalisti ad avere più rispetto per i quattro titoli mondiali di Vettel, Vettel che in Messico si complimenta con il collega per la propria sensibilità sui pneumatici (con tanto di siparietto comico sull'abilità di Hamilton nei far massaggi). 
Insomma. Questi due a litigare non ci pensano nemmeno e tutto questo non può fare a meno di annoiare i pubblicitari che, per punizione, hanno deciso di ripagarlo con la stessa moneta. Quest'anno di Vettel non ce ne importa più niente. Non esiste, non ha più futuro, non è degno della nostra attenzione. Se una storia deve essere scritta che sia quella della grande battaglia generazionale. 35 anni all'anagrafe per Lewis Hamilton, 6 volte campione del mondo, non intenzionato a darla vinta ai radicali liberi, 23 per Verstappen e Leclerc alle sue spalle. Il nuovo che avanza, che fiata sul collo, che attende il proprio momento di gloria ed è convinto che quel momento sia più vicino che mai. Dalla loro parte la forza inarrestabile dei 20 anni, una buona dose di consapevolezza delle proprie capacità ed un ego abbastanza grande per nascondere le debolezze. 
Per loro un duplice ostacolo all'orizzonte: dover dare battaglia al pilota più vincente di questa generazione ma doversi anche dare battaglia tra di loro. La necessità di guardare davanti a sè ma anche al proprio fianco perchè nessuna alleanza contro il nemico comune è ipotizzabile in questo momento. 
Per Hamilton una sola certezza: sai quante pastasciutte (rigorosamente vegane) si devono ancora mangiare prima di poter pensare di essere al suo livello? E nell'attesa di una risposta in pista, recentemente il pilota ci ha fatto sapere di essersi appena rimesso in forma in prospettiva iridata. Dopo aver trascorso la pausa invernale ad allenarsi, quest'anno si dichiara pronto a salire in macchina con ben 5 chili in meno rispetto all'inizio della scorsa stagione: ben 73 kg di morbidezza... di cui due di capelli, credo.

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