mercoledì 4 marzo 2020

Una fulgida chioma al vento sparsa - Ep. 8

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Sentimenti contrastanti alla vigilia di questo mondiale 2020 guardando la formazione Renault. Da un lato potrebbero seriamente avere il potenziale per essere il mio team preferito, quello degno di vincere il premio simpatia perchè comunque non c'è verso che possano vincere altro, quello a cui rivolgere un occhio di riguardo in mezzo al marasma di tutti gli altri team di serie B... però. C'è un però. Quel però si chiama Nico Hulkenberg
Nico Hulkenberg quest'anno non sarà tra di noi e io questa storia ancora non la posso tollerare. Non ci sono ancora passata sopra. So che biognerebbe iniziare ad accettare le delusioni con un po' più di sportività ma io, per superare questa, ho bisogno di ancora un po' di tempo. Perchè IO in Nico Hulk ho creduto, IO ho davvero creduto che sarebbe potuta arrivare anche per lui quell'occasione fortuita che ha, per esempio, trasformato JB da quello sfigato pilota BAR in un campione del mondo. Oggi lo chiamano leggend ma com'è che tutto questo è potuto accadere? Un minuto prima stava per perdere il sedile in Formula 1 per essere dimenticato per sempre, un secondo dopo è stato ingaggiato dalla Brawn GP, è diventato Campione del Mondo, in UK hanno stampato il suo volto sui francobolli e, anche se dopo non ha più raccolto un granchè, oggi ancora si rivolgono a lui come un grande protagonista dei suoi tempi. 
Questa botta di fortuna ad Hulk è mancata ed oggi siamo qui, guardiamo la nuovo formazione Renault, ci domandiamo quali garanzie di successo offrano per essere stati considerati idonei per sostituirlo. C'è chi ha parlato per anni di una terza vettura in pista, io a questo punto la pretendo. Non ci sono alternative. 
Ci sono quelle persone tendenzialmente attratte dai paperini della situazione. E' la sindrome della crocerossina, c'è chi proprio non può farne a meno dei casi umani che devono assere amati, coccolati, vezzeggiati, capiti e adorati. Il team Renaul di quest'anno è la massima ambizione per chi ha tendenze di questo genere. Andrebbero tutti quanti abbracciati forte forte e rassicurati sul fatto che per loro andrà tutto bene. Io probabilmente sono irrimediabilmente affetta da questa sindrome perchè non posso fare altro che volergli bene. A tutti quanti. Anche a Hulk che non c'è più, che non ce l'ha fatta, che ha lottato con tutte le sue forze, ma che quel maledetto podio in vita sua non è mai riuscito a salirlo. 
A proposito di casi umani, qui c'è Ricciardo. Promosso caso umano leader di questa formula 1 moderna. Uno che è partito con la stoffa per vincere tutto e tutti, che si è conquistato con le sue forze un posto in Toro Rosso, dimostrando di essere meritevole di maggiori attenzioni... ed è stato mandato in Red Bull al fianco del neo quattrovolte campione del mondo. 
Il fato ha dimostrato sin da quel momento di non essergli amico. Il team più vincente del quadriennio precedente improvvisamente non è riuscito a reggere il colpo, improvvisamente non è stato in grado di concludere senza incidenti neanche la prima sessione di test inFermali. Ma Ricciardo ci ha messo del suo, non si è fatto abbattere, si è portato a casa le uniche vittorie stagionali che il team è riuscito a racimolare ed il suo ego ne ha goduto. Negli anni è diventato un vero e proprio personaggio, con la sua risata contagiosa, con la sua personalità dirompente, la positività caratteriale e lo shoey. Un influencer al volante... ovviamente, tutto questo finchè Verstappen non è entrato pesantemente nella sua vita mandando a monte ogni equilibrio che gli fosse ancora concesso. Ha perso certezze, ha perso sicurezze, ha perso il sostegno necessario per raggiungere il proprio obiettivo e, prima di perdere definitivamente la bussola, ha fatto l'unica scelta che era concretamente possibile fare: girarsi, chiudere la porta ed andare a cercare fortuna altrove. 
Da un lato non si può negare che, se parliamo di fortuna, non può essere tralasciato il nome di Alonso... e dov'è che Alonso ha trovato la sua miglior fortuna in carriera? Proprio in Renault, ma era utopistico sperare di trovarne ancora un po' dimenticata in sala riunioni. 
Tutto questo lo ha portato in un limbo senza via d'uscita. E' evidente che, almeno per i prossimi anni imminenti, non ci sia neanche la possibilità che la Renault torni ad essere un TOP team, gli anni avanzano i trenta maledetti sono giunti senza chiedere il permesso. Quali prospettive di carriera per non marcire lentamente dall'interno come un Coulthard qualsiasi? 
In fondo in fondo non credo perdonerò mai abbastanza la Mercedes per non aver pensato a lui quando c'era da sostituire Rosberg. 
Al suo fianco Esteban Ocon, uno al quale non è possibile non volere bene solo per il fatto che, nella sua precedente vita, ha combattuto e perso la battaglia contro il figlio viziato di papà Stroll.
Per i più smemorati, la sua carriera in Formula 1 ufficialmente è iniziata nel 2016, quando a metà stagione diventò titolare di un seggiolino Manor, un team di talmente bassa lega che, a soli 4 anni di distanza, sono veramente in pochi quelli che ancora se ne ricordano il nome. In ogni caso, da lì non cavò un ragno dal buco ma ottenne una magnifica promozione in Force India per i due anni successivi, là dove le sgomitate e le rivalità con il compagno di squadra divennero subito leggenda, dove dimostrò che in fondo in fondo di qualcosa era capace pure lui, dove portò a casa 136 punti in due anni prima di rendersi conto che papà Stroll aveva appena rilevato la parte di team che ancora non era di proprietà di Perez. E fu così che, nel 2019, di tutti quei 136 punti in due anni non ci potè fare altro che un bel quadro da appendere in salotto, perchè, mentre Perez si tenne ben saldo il suo seggiolino, l'altro fu insospettabilmente dato a Stroll figlio che concluse la stagione ben a quota 21. 
Un anno di quarantena in Mercedes, forse ad aspettare il fallimento di Bottas, ed una seconda chance in Renault dove debutterà quest'anno... forse sperando ancora nel fallimento di Bottas, ma chi può dirlo. 
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Puntate precedenti
Episodio 1 - Vettel, Hamilton, Bottas e i progetti futuri
Episodio 2 - Vettel, Leclerc e le politiche Ferrari
Episodio 3 - Gasly, Verstappen e Red Bull in generale
Episodio 4 - Toro Rosso, Kvyat, Albon
Episodio 5 - McLaren story
Episodio 6 - Norris e Sainz
Episodio 7 - Raikkonen e Giovinazzi

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