domenica 6 giugno 2021

Monaco 2021 - Gara

Benvenuti a Montecarlo, là dove dobbiamo fingere di essere davanti all'evento più glamour della stagione pretendendo di non avere mezzo secolo di gare fallimentari alle nostre spalle. 

LEC VER BOT SAI

Oppure no. Perchè la pole di Leclerc riesce a durare più o meno quanto un gatto in tagenziale. Grazie al suo tonfo contro al muro, bandiere rosse ancor prima dello scadere del tempo della Q3... e non per festeggiare la pole del ferrarista. 22 ore e 30 minuti di autoincensamenti circa le ottime condizioni della vettura del monegasco in vista della gara e l'assenza di danni che avrebbero comportato l'arretramento in griglia... e 30 minuti di disperazione prima dello spegnimento dei semafori rossi nel momento in cui ci si è resi conto che ciò che avrebbe impedito a Leclerc prendere il via alla gara è un qualcosa che non gli è passato neanche per la mente di controllare dopo l'impatto. "Modificheremo i protocolli" rassicura binotto mentre il popolo in rosso si strugge dal dolore davanti all'opportunità mancata. Che poi, parliamone, non è che Leclerc, pur trovandoci a Monaco, avesse davvero la chance di stare là davanti e passare inosservato fino alla bandiera a scacchi ma almeno una piccola gioia avrebbe potuto tranquillamente essere a portata di mano. Ed invece no. Così imparano a tifare Ferrari

VER BOT SAI NOR 

Tutto questo mentre Hamilton e Vettel condividevano una quarta fila di ben poco rispetto e Verstappen manteneva l'esclusivo possesso della prima fila. 

Monaco è pur sempre Monaco e chi dice il contrario mente. C'è chi si esalta per il solo fatto che dopo 30 giri Hamilton fosse ancora piantato nella sua sesta posizione di partenza ma, la verità, è che per i primi 30 giri di gara non è successo assolutamente niente... e probabilmente non è questo ciò a cui dovrebbero ambire neanche i peggiori detrattori dell'inglese. 

Al 30esimo giro, il colpo di scena Mercedes che tutti stavamo aspettando: Hamilton stravolge le strategie, rientra per un cambio gomme anticipato confidando ancora una volta in quello spirito di squadra per cui "chi non ha gambe ha testa" ... ma Monaco è anche questo: strategia fallita in pieno.  A completare l'albo delle belle figure Bottas segue a ruota il pit stop del compagno di squadra... e circa 3 giorni dopo giunge la notizia secondo la qule finalmente i meccanici Mercedes siano riusciti a svitare il bullone che tiene ferma la ruota. Una seconda posizione gettata al vento a conferma di quella regola per cui quando le cose in Mercedes devono andare male vanno male per davvero, in maniera totalizzante e catastrofica. In tutto e per tutto. Forse c'è Netflix che gira da quelle parti. 

In tutto questo Hamilton pare essere entrato ai box in sesta posizione ed uscito in ottava. Dopo di lui un treno di pit pronto a reagire alla situazione. Vettel, che fino ad un secondo prima si trovava alle sue spalle, improvvisamente è due posizioni più avanti. 

Ed è così che di fatto non succede più nulla fino alla fine della gara. Verstappen solo e incontrastato va dritto verso la vittoria, Perez insegue Norris per la terza posizione... ma inevitabilmente non succede neanche questo. 

VER SAI NOR PER

lunedì 24 maggio 2021

Spagna 2021 - Gara

Benvenuti a Barcellona, là dove Hamilton si porta a casa la 100esima pole della stagione senza che Verstappen ci si impegnasse più di tanto ad impedire il destino. 

HAM VER BOT LEC

Gli equilibri cambiano decisamente in gara, là dove allo spegnimento dei semafori rossi Verstappen batte Hamilton e Leclerc batte Bottas. Il commento tecnico della manovra ce lo offre direttamente Marc Genè: "qua Verstappen lo spinge fuori ma è giusto". 

Al decimo gioro Tsunoda ferma la propria vettura in piena curva, la sua Alpha Tauri si spegne all'improvviso e non c'è modo di toglierlo dai piedi senza una Safety Car. Potrebbe essere un gran primo stravolgimento di strategie ma è ancora troppo presto, siamo solo nelle fasi iniziali e nessuno coglie veramente l'occasione. In realtà nessuno tranne Giovinazzi che rientra, gli perdono una gomma, la vanno ricercare tra gli scaffali, si limano un'unghia spezzata nell'operazione e solo a quel punto, dopo un caffè di mezzo pomeriggio, lo rimandano in pista giusto in tempo per andarsi a prendere l'ultima posizione. 

In ripartenza non succede nulla di particolare

VER HAM LEC BOT 

Hamilton si mette all'inseguimento di Verstappen ma, proprio sul più bello, la RedBull si lancia in pit lane per la propria prima sosta prima che fosse troppo tardi. Hamiton avrebbe potuto approfittare del leggerissimo ritardo nel fissaggio di una delle gomme dell'olandese ma non lo fa. Resta in pista ed allunga... ma non troppo. Quattro giri dopo è il suo turno e e la strategia lascia negli astanti un filo di scetticismo. 

Tra l'altro, è solo in questa fase di pit stop che Bottas riesce a superare Leclerc prima che la situazione iniziasse a farsi decisamente imbarazzante. 

VER HAM BOT LEC

Al 43esimo giro il colpo di scena definitivo. Resosi conto di non riuscire a superare Verstappen con le sue sole forze, a casa Mercedes si inventano la strategia dell'anno. Richiamano Hamilton ai box per un secondo cambio gomme estemporaneo. Mancano 22 giri alla fine e Bottas, a questo punto, è scivolato in seconda posizione. 

Cambio gomme e Hammer Time: un giro dopo l'altro deve recuperare tutto il distacco. Bottas non gliene lascia passare una, neanche quando gli viene detto di non ostacolare il compagno di squadra. 

Tutto questo condanna Verstappen alla strategia ad una sola sosta se vuole sperare di restare in prima piazza fino alla fine...

qualcuno per la verità tenta persino di dire a Verstappen di spingere ancora un po' per guadagnare maggior terreno su Hamilton ma questo risponde piccato! Per tenere la posizione dopo il pit ha già dato fondo alle gomme ed è quantomeno improbabile che con quel che rimane si possa fare più di così. 

A sette giri dalla fine Hamilton ha raggiunto Verstappen e, giusto per rendere più entusiasmanti le fasi finali, proba a bluffare un po' in team radio. Lamenta di non avere più gomme ma a questo giro neanche il muretto Mercedes riesce a reggergli il gioco "lui ne ha sicuramente meno" e sorpasso fu!

HAM VER BOT LEC

A Verstappen non resta da fare altro che cambiar gomme per prendersi il giro veloce... alla faccia di Bottas che quest'anno archivia anzitempo le proprie prospettive iridate. 

domenica 9 maggio 2021

Portogallo 2021 - Gara

Benvenuti in Portogallo, là dove molto del tempo è trascorso a parlare di traiettorie, sensori e tempi cancellati. Là dove sono comparse delle traiettorie obbligatorie, dove sono stati imposti limiti alla pista, dove sono stati posti dei sensori, dove si è data una sola semplice regola: non superare la linea gialla. Chi vuolerà la regola sarà punito. Verrà punito chi il sensore rileverà essere al di là del limite di pista. 

Il sistema pareva essere il più semplice e democratico possibile. Nessuna opinione tecnica, nessun guardalinee imparziale, nessuna moviola in campo: nessuna possibilità di appello. Sul limite di pista sono stati posti dei sensori, chi viene beccato dal sensore viene sanzionato senza guardare in faccia nessuno. Senza che il colore della tuta possa influire sulla decisione, senza che qualcuno abbia la possibilità di fare la voce grossa al tavolo del bar. 

Sarebbe potuta essere la decisione più pulita e democratica del mondo... ma ancora una volta si è riusciti a fare polemica sul punto. Soprattutto quando quei tempi sul giro sono stati tolti alla Red Bull. Soprattutto quando ancora una volta tutto questo gioca a favore  delle Mercedes. Chi può dirlo. 

Insomma: benvenuti a Portimão per il secondo ed impareggiabile GP di Portogallo, là dove Bottas ha pensato seriamente di poter dimostrare di avere anche lui un ruolo in questo campionato... fallendo miseramente. 

BOT HAM VER PER

Alla partenza fila tutto incredibilmente liscio nelle prime tre posizioni. Questi continuano ad andare semplicemente per la loro strada senza che intervenga nulla a distrarli: sia Hamilton che Verstappen ha ormai imparato da tempo che la gara è lunga e non ha senso tentare di giocarsela in partenza. Bottas poverino ci crede di esser strato bravo a reggere la testa della corsa, ma di questo torneremo a parlare tra un pochino. 

In partenza Sainz ha la meglio su Perez per la quarta posizione ma la vera battaglia di combatte alle loro spalle. Ad avere la peggio tra tutti è il povero Raikkonen, andato a schiantarsi contro il suo compagno di squadra. Ammetterà tutte le sue colpe senza colpo ferire e nessun problema sorge in casa Alfa Romeo: tutto bene quel che neanche inizia bene. 

BOT HAM VET SAI

Per Hamilton le cose vanno decisamente altrettanto bene al momento della ripartenza dopo la Safety Car resasi necessaria per la dipartita di Raikkonen. Viene incalzato da Verstappen che gli ruba la posizione. Un duro colpo che però riesce ad essere in grado di ribaltare le sorti della gara. 

Mentre Verstappen si mette all'inseguimento di Bottas, anche lui convinto che sia questa la gara in cui poter dimostrare di avere un ruolo in questo campionato, Hamilton si prende un paio di giri per concentrarsi, ragionare sul proprio obiettivo e poi dare il via alle danze: HAMMER TIME. Giro veloce dopo giro veloce raggiunge prima l'uno e poi l'altro, giusto per far capire chi è che ancora comanda in quella casa. Si mette in testa alla gara e siamo solo al 20esimo giro. 

HAM BOT VER PER

Bottas obiettivamente avrebbe persino potuto impegnarsi di più per proteggere la sua posizione dall'attacco della Red Bull ma, triste ammetterlo, non ci aspettavamo assolutamente niente di più di quanto è realmente accaduto. Per tentare di dare un po' di dignità alla gara di Bottas è costretto ad intervenire anche Toto Wolff di persona personalmente con la sua viva voce per incoraggiare il sorpasso. Non che questo porti qualche beneficio.

Gara decisamente meritevole di attenzione è quella di Ricciardo, autore di una qualifica assolutamente deludente, uscito fuori dai giochi direttamente in Q1, oggi pronto a dimostrare di non essersi ancora trasformato in una seconda guida qualunque. 

HAM VER BOT PER

A cinque giri dalla fine pare evidente il segno di resa in casa Mercedes nel momento in cui propongono a Bottas di rientrare al box per un cambio di gomme estemporaeo che gli permetta di portarsi a casa il giro veloce. In Red Bull ovviamente non restano a guardare e anche, un giro dopo, fermano Verstappen per tentare lo stesso colpo. Bottas fa segnare il tempo, Verstappen glielo porta via, i sensori stracciano il tempo di Verstappen, il Red Bull si infericiscono, Bottas gongola per quattro secondi... almeno fino a quando qualcuno spiega ad Hamilton cosa sta accadendo alle sue spalle. 

La voce di Hamilton in replica sembra preoccupata: dovremmo fare altrettanto?

Lo vuoi fare?

Nope!

Ok, la risposta è giusta: dritto verso la seconda vittoria stagionale.

lunedì 29 marzo 2021

Bahrain 2021 - Gara

Benvenuti in Bahrain, là dove il mondiale 2021 è pronto a scattare dalla linea di partenza mentre noi ancora ci interroghiamo se tutte queste carte che sono state cambiate in tavola aiuteranno ad una modifica degli equilibri generali o se, veramente, tutto è cambiato perchè nulla cambi. 

Con le due Williams di Russel e Latifi pronte a scendere in pista, anche gli indugi del primo sabato di qualifiche sono stati rotti. Subito dietro di loro Mazepin a bordo della sua Haas, uno che appena sceso in pista non ha potuto far altro che andare immediatamente in testacoda, giusto per farsi vedere e per ricordarci che mesi e mesi di #Mazepout in realtà non sono serviti a niente. 

"Money is the king" è il motto con il quale 12 mesi fa stava pretendendo di prendere il via in Australia il mondiale 2020. La frase, pronunciata da Lewis Hamilton durante la conferenza stampa inaugurale, diventata talmente iconica da dare il nome al primo episodio della terza stagione di Drive To Survive. Sono passati 12 mesi, prendiamo atto della presenza in pista di Marzepin e constatiamo che nulla effettivamente sia cambiato. 

Piroetta oggi, piroetta domani, le qualifiche del neo pilota Haas (e del suo prestigioso compagno di squadra, in tutta onestà) comunque non durano molto. I tempi in pista non gli danno modo di andare molto lontano dalle ultime posizioni, con grande gioia e soddisfazione della Williams che, almeno per quest'anno, sembrano non aver già prenotato la posizione. A salvare il team americano dalle retrovie il ritorno di uno dei grandi classici della passata stagione, quell'irresistibile frenesia di prendere Vettel e sanzionarlo a morte, per quello che ha fatto o per quello che ha pensato di fare. O per quello che avrebbe potuto fare se solo gli fosse stato dato modo di farlo. Forse avrebbe potuto e dovuto frenare, forse no, le bandiere gialle non erano esposta ma avrebbe comunque dovuto rispettarle, anche se c'erano più o meno tutti dietro al russo pronti a scattare per il loro miglior giro. 

C'è chi canta al miracolo e chi non si fascia la testa, chi si loda e chi si imbroda. In qualifica molti sono quelli che ci stupiscono con effetti speciali, molti altri quelli dai quali ci si sarebbe aspettati di più. Le Alpha Tauri a combattere tra le prima posizioni sono una piacevole sorpresa, ad un Alonso nuovamente in mezzo ai piedi a rompere le uova nel paniera forse non ero veramente pronta, ma in ogni caso nelle prime tre posizioni ci siamo nuovamente trovati Verstappen e le due Mercdes. Unica nota di meraviglia il fatto che in pole ci sia KidMax, al quale nel frattempo ha iniziato a crescere la barba. Altra nota di colore il fatto che Leclerc sia riuscito con un ultimo colpo di reni ad aggiudicarsi la quarta piazza. 

VER HAM BOT LEC

Giusto perchè sia evidente a tutti quali siano le posizioni da rispettare in pista, dopo aver già visto in qualifica la vettura di Sainz spegnersi improvvisamente e senza una ragione, ecco anche Perez a bordo della sua novella RedBull arrancare durante il giro di ricognizione. La vettura si spegne, gli è concesso andare in pit lane e partire da lì mentre gli altri compiono un secondo giro di ricognizione ed il compagno di squadra si appresta a scattare dalla pole. Tra l'altro da qua a breve assisteremo anche ad un pit stop fallito a casa Mercedes ai danni di Bottas, sempre per rimanere a tema.

Già il primo giro di questa nuova stagione riesce a fornirci grandi emozioni. Se da un lato abbiamo le due vetture in prima fila che riescono a mantenere le proprie posizioni, senza impattare tra di loro e senza eccessiva competizione, subito dietro di loro parte la battaglia Bottas / Leclerc che, per la cronaca, riesce clamorosamente ad essere vinta da Leclerc anche se il bel gioco dura poco. 

Degno di nota la gara di Mazepin, iniziata esattamente nel momento in cui si è andata a concludere, ovvero alla prima curva contro un muro. Perchè non tutto nella vita può essere acquistato con i soldi del papi, papi che sarà al settimo cielo per l'ottimo investimento. Safety car in pista e genuino sconcerto per la bellezza inaspettata per la nuova Safety Car Aston Martin verde smeraldo. E pensare che c'è ancora chi ha provato ad emozionarsi per la SC rosso-ferrari sfoggiata in Italia durante la passata stagione.

Le Mercedes intanto non restano ferme a guardare questo neo-strapotere RedBull e tentano il colpaccio sulla strategia. Sanno che chi non ha gambe deve avere testa e sanno anche di avere il pilota giusto al momento giusto. Hamilton vede così anticipare di molto il primo pit stop rispetto al rivale e, in una manciata di giri, riesce a guadagnare abbastanza da impensierire il muretto RedBull. Questo sembra essere costretto a forzare il rientro di Verstappen già al 17esimo per limitare il ritardo sul leader della gara che a questo punto è Lewis Hamilton

La RedBull marcia dignitosamente, giro dopo giro Verstappen non ne sbaglia una, si avvicina, lentamente ma inesorabilmente. Hamilton sa di non avere molte speranze in serbo nel momento in cui si avvicinerà troppo... ma c'è ancora un pit stop a disposizione per giocarsi la gara. Stessa strategia anche per la seconda sosta.

Le Red Bull non sembrano impressionate. Verstappen regge clamorosamente bene la pressione, la gara è lunga e l'affidabilità della sua monoposto non lo impensieriscono. Chiaramente la sua vettura è più veloce della Mercedes e, pur fermandosi dopo Hamilton, pur rientrando in seconda posizione, è certo che le cose potranno volgere a proprio vantaggio grazie alla prestazioni della vettura e alla differente strategia gomme. Hard per Hamilton, Medie per Verstappen, gomme medie con le quali dare il tutto e per tutto negli ultimi 15 giri. 15 giri per andare a recuperare tutto il distacco da Hamilton, che nel frattempo monterà delle Hard spremute al massimo per guadagnare il maggior vantaggio possibile nei primi giri della loro vita, raggiungerlo e superarlo.  

Sulla carta il piano sembra perfetto. A cinque giri dalla fine effettivamente l'olandese arriva nel tubo di scarico dell'inglese e la tentazione di chiudere gli occhi è fin troppo forte. Lewis entrà in modalità "Hammer Time", in team radio tuona "Leave me to it Bono", metaforicamente abbassa la visiera del casco ed ingaggia la battaglia. Un settevolte campione del mondo vs un bambino prodigio un po' troppo cresciutello. Gli animi si tendono, la pressione aumenta, i rispettivi muretti trattengono il fiato, Verstappen si appresta a sorpassare ma, fra i tanti, sono i suoi i primi nervi che cedono. Riesce a superare ma tagliando la pista. Per indole personale non lo farebbe mai ma il muretto gli intima di restituire la posizione e ripetere l'operazione. Facendo un bel lavoro, possibilmente. Hamilton non ci vede più dalla fame, si galvanizza, riprende il proprio posto in prima posizione ed anche qualcosa in più. Riporta Verstappen fuori dalla zona DRS, giusto un giro per raffreddare gli animi e le vetture prima di rimettersi all'attacco. Versteppen vuole quella vittoria, vuole quel primo posto, ma i metri che lo separano dalla bandiera a scacchi sono sempre meno. Dal punto di vista di Hamilton l'ultima curva sembra non arrivare mai, poi finalmente eccola all'orizzonte e dopo di lei il rettilineo. Poi finalmente i fuochi d'artificio in cielo decretano la fine. E' finita! E' fatta!

HAM VER BOT NOR

Una prima posizione portata a casa battendo un altro record, uno dei pochi che ancora non si era portato a casa, quello del maggior numero di giri conclusi in testa ad una gara. Tutto questo mentre Verstappen si mangiava il cappello per quello che sarebbe potuto essere, mentre a Bottas veniva dato il contentino del pit stop estemporaneo all'ultimo giro per portarsi a casa il punto del giro veloce e Vettel tornava ad essere sanzionato per l'ennesima piroetta, questa volta portata a casa ai danni di Ocon. 

Tra le cose belle della giornata la vera battaglia condotta in pista tra Vettel, Alonso e Raikkonen. I primi due soprattutto, mio malgrado, hanno dato grandi gioie dimostrando al pubblico di che pasta sono fatti i veri campioni del mondo. Un lungo inseguimento, una serie di sorpassi e controsorpassi da far venire e brividi e sciogliesi dalla nostalgia per i tempi passati. Un duello nel quale per un breve momento è stato coinvolto anche Raikkonen e per il quale tutti metteremmo quattro firme se solo ci promettessero di ripetere lo spettacolo da qua alle fine della stagione. Una tenerezza infinita se solo ci si ferma a riflettere sul fatto che stavano veramente lottanto con le unghie e con i denti per l'ottava posizione. Sette titoli mondiali aggrappati alla sola speranza di riuscire ad entrare in zona punti e... SPOILER: quello arrivato più vicino all'obiettivo è proprio Vettel che i punti li ha presi sì, ma di penalità. 

Altra cosa positiva della giornata: la conferma che, nonostante l'inattività, il mio amuleto anti-Alonso ancora funziona alla grande. Si era probabilmente galvanizzato un po' troppo in fase di qualifica, entrando in Q3 e piazzandosi nono ma, per fortuna, gli equilibri del mondo si sono ristabiliti nel momento in cui al 32esimo giro è stato costretto al ritiro per problemi tecnici.

martedì 23 marzo 2021

2021 - Calendario

28 Marzo Gp Bahrain, Sakhir - 17:00 Sky (19:00 TV8)
18 Aprile Gp Emilia Romagna, Imola - 15:00 Sky e TV8
02 Maggio Gp Portogallo, Portimao - 16:00 Sky (18:00 TV8)
09 Maggio Gp Spagna, Barcellona - 15:00 Sky e TV8
23 Maggio Gp Monaco, Monte Carlo - 15:00 Sky e TV8
06 Giugno Gp Azerbaijan, Baku - 13:00 Sky (18:00 TV8)
13 Giugno Gp Canada, Montreal - 19:00 Sky (21:00 TV8)
27 Giugno Gp Francia, Le Castellet - 15:00 Sky (18:00 TV8)
04 Luglio Gp Austria, Spielberg - 15:00 Sky (18:00 TV8)
18 Luglio Gp Gran Bretagna, Silverstone - 15:00 Sky (18:00 TV8)
01 Agosto Gp Ungheria, Budapest - 15:00 Sky (18:00 TV8)
29 Agosto Gp Belgio, Spa - 15:00 Sky (18:00 TV8)
05 Settembre Gp Olanda, Zandvoort - 15:00 Sky (18:00 TV8)
12 Settembre Gp Italia, Monza - 15:00 Sky e TV8
26 Settembre Gp Russia, Sochi - 15:00 Sky (18:00 TV8)
03 Ottobre Gp Singapore, Singapore - 13:00 Sky (18:00 TV8)
10 Ottobre Gp Giappone, Suzuka - 06:00 Sky (14:00 TV8)
24 Ottobre Gp USA, Austin 20:00 Sky (21:00 TV8)
31 Ottobre Gp Messico, Città del Messico - 20:00 Sky (21:00 TV8)
07 Novembre Gp Brasile, Interlagos - 18:00 Sky (21:00 TV8)
21 Novembre Gp Australia, Melbourne - 07:00 Sky (15:00 TV8)
05 Dicembre Gp Arabia Saudita - 07:00 Sky (15:00 TV8)
12 Dicembre Gp Abu Dhabi, Abu Dhabi - 14:00 Sky e TV8

domenica 11 ottobre 2020

Russia 2020 - Gara

Benvenuti in Russia, là dove anche gli insospettabili hanno modo di prendersi qualche soddisfazione. Là dove per insospettabili ovviamente faccio riferimento a Bottas che, se vincesse una gara con un po' più di frequenza di una al trimestre avrebbe un po' meno da dover insultare i propri detrattori, ma queste sono cose che magari approfondiremo un po' più avanti. 

Il calendario di gara sembra incominciare ad avere un po' più il senso di un tempo, dalla precedente tornata Toscana sono passati 15 giorni e c'è stato tutto il tempo di montarsi nuovamente la testa, pensare al futuro, digerire la deblacle ferrarista, il passaggio in Aston Martin di Vettel e addirittura anche la vittoria di Gasly sembra essere preistoria. 

Tutto sembra andare nell'ordine giusto ed Hamilton si stata appestando a portare a casa la 91esima vittoria della sua carriera battendo così una volta per tutte il record di Schumacher. Ovviamente questo ha scatenato nei piani alti la voglia di riprendere lo sport più amato della stagione, ovvero il lancio con la mazzafionda di sanzioni nei confronti di Hamilton. Perchè se conclude la stagione continuando semplicemente a vincere tutto quello che ha a portata di mano è una noia fotonica per tutti, forse anche per lo stesso interessato. 

HAM VER BOT PER 

Tra l'altro Bottas partiva già con l'umiliazione di essersi fatto beffare da Verstappen in qualifica. In ogni caso, buona partenza per Hamilton, discreta per Bottas che beffa senza remore il povero Verstappen e si mette subito all'inseguimento del compagno di squadra. Verstappen si fa fregare anche dalla Renault di Ocon alle sue spalle ma nulla a confronto di quello che nel frattempo stava accadendo alle loro spalle. Un tripudio di bandiere gialle e una SC per sublimare l'euforia generale. 

Alla terza curva o giù di lì sono le McLaren a dare il loro meglio. Sainz inizia ad abituarsi ai fallimenti della propria vita finendo a muro e ritirandosi subito tra i detriti della propria vettura. Due curva dopo stessa sorte anche per Stroll. 

HAM BOT VER OCO

Il momento apice della gara peraltro non accade neanche durante la gara stessa ma poco prima. Nell'andare a piazzarsi sulla griglia di partenza Hamilton si ferma un paio di volte per delle simulazioni di partenza, come se ne avesse bisogno. Prima di fare tutto questo chiede persino il permesso in team radio che, a quanto pare, gli hanno confermato che non ci fosse nulla in contrario. Al decimo giro di gara la comunicazione: i piani alti lo hanno messo nel mirino e hanno fatto fuoco. Non una ma due sanzioni da cinque secondi, oltre a due punti sulla patente. Il pilota si interroga su quale fosse la regola violata ma a nessuno frega niente di tutte queste formalità. Lewis deve rientrare ai box, si mangia un panino, va a fare la pipì, si lava le mani, rimette i guanti e, scontata la penalità, riparte. Rientra in gara in decima piazza prima della bandiera a scacchi si ritroverà in terza posizione godendo anche del fatto che molti di quelli davanti a sè prima o dopo si sono dovuti fermare. 

Bandiera a scacchi. 

BOT VER HAM PER

Tra l'altro, anche l'altro fatto interessante della gara è in realtà successo una volta che le luci su Soci erano già spente da un pezzo. Ovvero il momento stesso in cui qualcuno si deve esser reso conto che forse con Hamilton stavano incominciando ad avere la mano un po' pesante e hanno cambiato idea. Ovviamente per i due millenni di penalità scontati in pista non c'è più niente da fare, se non far finta di gioire della vittoria di Bottas e fargli credere che certamente sarebbe riuscito a vincere anche senza penalità del compagno di squadra. La punti sulla patente sono stati tramutati in una sanzione pecuniaria per il team che, in fondo, ha autorizzato la manovra. Un qualcosa tipo 25mila euro, che è più o meno quello che guadagna Toto Wolff al minuto ma che, da un certo punto di vita, allegeriscono un po' le spalle del povero Hamilton che, andando avanti di due in due, sarebbe riuscito ad arrivare ad un solo passo dal livello di punti di sanzione che ti obbligano al ban per una gara.

lunedì 28 settembre 2020

Toscana 2020 - Gara

Benvenuti in Italia, again. Benvenuti al Mugello, là dove nessuna Formula 1 era mai giunta prima, dove nessun record è mai stato conquistato, dove la Ferrari si stava apprestando a festerggiare i suoi mille gran premi in grande stile e dove Vettel ha deciso di mettere in ombra tutta la faccenda rivelando al mondo di aver firmato con Force India, ora Racing Point, prossima Aston Martin, per la stagione 2021 salutando de facto Sergio Perez con la manina.

Sul vittimismo di Sergio Perez io inizierei a scrivere un libro, ma forse non ne varrebbe neanche la pena. Tanto si è detto in questi giorni circa il modo in cui è stato trattato, come nessuno gli abbia comunicato tempestivamente la notizia, anche se mezzo mondo ne parlava ormai da due mesi, come anni ed anni di rapporto con il team siano andati improvvisamente in fumo per colpa di Stroll padre, che ha comprato il team per assicurare un posto in Formula 1 a Stroll figlio, andando tuttavia ad omettere come per anni, fino al fallimento di due anni fa, il posto in squadra se lo sia sempre garantito in qualità di socio e sponsor principale del team. Ma va bene così.

 HAM BOT VER ALB

Pessima partenza per Hamilton che non pare proprio partire e lascia sfilare Bottas. Peggio di lui solo Verstappen che scivola in men che non si dica dalla seconda fila alle retrovie ancor prima di essere arrivato alla prima curva. Ad onor del vero il rettilineo è molto lungo. Finisce in un parapiglia con Gasly e Sainz e sia lui che l'uomo del giorno, Pierre Gasly, finiscono affogati nella lettiera della via di fuga e li restano per sempre. Non la prendono bene, ma ce ne faremo una ragione. Sainz finisce in testacoda e per festeggiare degnamente questo 1000 Gp Vettel se lo ritrova davanti sul piu bello. Tenta di scartarlo, fortunatamente lo prende solo con un alettone, cambio di musetto al box mentre in pista viene mandata la SC per ristabilire l'ordine perduto. Questo ovviamente significa che Vettel finisce in ultima posizione.

Dopo sette giri di SC finalmente viene annunciata la ripartenza della gara ma le cose non sono destinate ad andare per il verso giusto. La confusione generale è papabile, Bottas è in testa e vorrebbe rimanerci, Hamilton sente il brividino di quello che potrebbe ottenere la prima (unica?) vittoria su una pista nuova e che forse non verrà utilizzata mai più, nelle retrovie gli animi fremono, la SC li lascia giocare da soli forse troppo in fretta ed il caos è garantito. Giovinazzi tampona Magnussen che colpisce Latifi che colpisce Sainz. Gli unici che escono indenni da tutta questa caciara sono quelli di testa, che sono andati dritti per la loro strada, e quelli in fondo, Vettel e Raikkonen che, dall'alto della loro esperienza hanno avuto il buon senso di lasciar sfogare la gioventù, rallentando visibilmente, ed uscendo indenni dallo scontro. Par capire che di questa SC non se ne possa fare a meno: non le danno neanche il tempo di spegnere il motore che è il momento per tornare in pista. 

Il danno tuttavia è così massiccio da obbligare l'esposizione della bandiera rossa e io, fondo, lo apprezzo. Sempre meglio che assistere ad altri 10 giri di SC senza che di gara vera e propria si sia concluso neanche un giro. 

I sopravvissuti si guardano in faccia, nessuno ha capito da che parte sia iniziato tutto quel parapiglia ma molti sono quelli che puntano il dito su Bottas, reo di aver rallentato troppo prima della ripartenza. Hamilton punta il dito sulla SC che ha spento le luci troppo tardi, il mondo punta il dito su quelli dietro che hanno accelerato prima di esser certi di avere della pista davanti a sè. All'esito della giornata, in ogni caso, gli unici che verranno ammoniti sono proprio i piloti coinvolti nell'incidente, lasciando perdere Bottas, che poverino è l'unico che si è comportato secondo regolamento, e lasciando perdere la SC che, anche lei, si è comportata secondo regolamento, anche se il regolamento è una merda. Tralascio tutto quel ginapraio in cui ho visto molti andarsi ad infilare distinguendo la linea di Safety Car dalla linea di ripartenza, mal dislocate in relazione alle caratteristiche della pista, perchè fortunatamente ho altre perversioni della vita. 

I sopravvissuti si guardano in faccia, ma tutti tranne Bottas che segregato dentro alla sua vettura non da segno di voler uscire da lì. Vuole quella vittoria, ma sa che qualcuno alle sue spalle lo vuole più di lui. Alla ripartenza le vetture vengono schierate sulla griglia di partenza, Hamilton non intende farsi beffare per due volte di fila e si prende quella prima posizione senza colpo ferire. 

La gara viene sospesa un'altra volta con bandiera rossa nel momento in cui Stroll va a sfondare nuovamente le barriere con la propria vettura. Tutto bene per il pilota, tutto male al muretto Mercedes dove le cose iniziano a farsi tese. Bottas vuole un cambio gomme, vuole delle gomme che non siano quelle di Hamilton, ma Hamilton si ferma al pit dopo di lui e gli vengono montate le stesse identiche mescole. Tutto male anche per la commissione gara più confusa che mai. Poche idee e anche ben confuse per gente che si ritrova a decidere, come se non potesse esserci una regola che decida queste cose d'ufficio, le modalità della ripartenza. I piloti in pista ormai sono così pochi che potrebbe farsi largo l'idea di riprovare una partenza in movimento, ma forse l'esperimento è già andato male una volta e potrebbe non essere il caso di ritentare ancora ed ancora. E poi Bottas vuole una partenza dalla griglia per provare a riprendersi la posizione su Hamilton. E poi il volere di Bottas non ha mai contato molto per nessuno. E poi le vetture sono state rimandate in pista e nessuno ancora aveva ben chiaro cosa ne sarebbe stato di loro, nessuna comunicazione, nessuna decisione. Ma griglia di partenza fu. E nuova partenza fu. 

HAM BOT RIC ALB

E io giuro che per un solo brevissimo istante a quel podio di Ricciardo sono tornata a credere. Ho pregato perchè arrivasse, perchè Albon si dimenticasse che in assenza di Verstappen in pista avrebbe dovuto far finta di contare qualcosa anche lui... ma così non è stato. L'unica gara dall'inizio della stagione in cui Albon si ricorda di guidare una RedBull con gli attributi è arrivata proprio ora: Ricciardo dall'alto della sua Renault è costretto a desistere, non c'è alternativa. E così...

HAM BOT ALB RIC

In sintesi, per vedere due Ferrari arrivae a punti contemporaneamente sono serviti otto ritiri, tre maxi incidenti, due bandiere rosse e svariate safety car, però rosso Ferrari.

domenica 13 settembre 2020

Italia 2020 - Gara

Qualcuno potrebbe dire che le anomalie del gran premio di Monza 2020 siano iniziate già dal sabato pomeriggio ma, sinceramente, io non sono essattamente di quest'idea. Il sabato di qualifica al quale abbiamo assistito quest'anno non è stato altro che una brutta copia di quello visto lo scorso anno, nulla di nuovo sotto al sole al netto dello stupore di aver visto tutti i team (tranne uno, rendiamogliene merito) compiere gli stessi identici errori di un anno fa come se dalle lezioni della vita non fosse mai possibile imparare qualcosa. 

Un anno fa, lo ricorderete tutti, ci siamo trovati davanti ad uno spettacolo indegno, un trenino di vetture andate ad ingolfarsi all'uscita della pit lane, nessuna realmente intenzionata a rompere il ghiaccio certa di avere solo da guadagnare dalla scia che si potrebbe rubare alla vettura davanti, nessuna che sia riuscita a portare a casa nulla di buono non essendo andati di fatto a disputare le qualifiche. Minuti di attesa in vista del nulla, come da quella maledetta scia fosse dovuto colare oro fuso, come se da quello dovesse dipendere la sorte dell'intero gran premio, dell'intera stagione, della storia del mondo della formula 1 moderna. 

Quest'anno ci siamo andati molto molto vicini ad assistere allo stesso identico patetico scenario con la sola differenza che il grosso della cialtronata ce la siamo giocata in Q1, abbiamo così dovuto salutare SebVettel in 17esima posizione per poi riprendere un filo di normalità nelle fasi successive dove, per la cronaca, il lavoro sporco di rompere gli indugi, scendere in pista per primi e lasciare gli altri all'inseguimento se quella fosse stata la loro volontà, lo hanno compiuto le Mercedes

Anche perchè, oggettivamente, della scia di chi avrebbero dovuto aver bisogno?

Ed il problema in fondo in fondo è anche un po' quello perchè in teoria in questo gran premio avremmo dovuto perdere il beneficio del party mode.... se non fosse che le due Mercedes hanno dimostrato di essere su un altro pianeta. Venuta un po' a mancare la componente umana... ma questa la vedremo tra un attimo. 

HAM BOT SAI PER

Là dove Sainz ha deciso di dare sfoggio dell'intera lezione offertagli dal suo indimenticato maestro, il sommo Fernando Alonso che ha sembre avuto modo di erigersi al di sopra dei poveri mortali che lo circondavano e, come se non fosse la prima volta in duecento stagioni di formula 1 che ha già avuto modo di portare a casa, non solo si è vantato moltissimo di questa sua terza piazza ma ha avuto anche l'artire di sentirsi un filo defraudato del vero prestigio sottattogli dalla prima fila conquistata dalle due Mercedes e da tutte le prime file negate fino a questo punto della sua vita. Insomma, questo sembrava già convinto di avere un titolo mondiale in tasca per il solo fatto di essersi qualificato in seconda fila... e non gli era ancora capitato di vedere come sarebbe andata la domenica di gara. 

Tra i fatti salienti del gran premio ci possiamo, prima di tutto, infilare la partenza, là dove Bottas è riuscito a perdere 6 posizioni ancora prima di aver chiuso il primo giro, lamentare una foratura che si  rivelata immaginaria e continuare ad imprecare in due o tre lingue diverse per l'impossibilità di portare a casa dei sorpassi per colpa dell'assetto da gara, necessariamente meno aggressivo per via di tutta quella faccenda del party mode bandito. Tutto questo ovviamente mentre Hamilton continuava a dichiarare al mondo, più per salvare la faccia che per altro, che non avrebbero avuto bisogno del party mode per continuare a vincere come hanno fatto fino a questo momento. 

Evidentemente, peraltro, almeno gli organizzatori del GP a questa facenda della capacità di vincere ancora ed ancora ci devono aver creduto un bel po'. Talmente tanto che già dal sabato pomeriggio avevano già esposto gli striscioni celebrativi della 90esima vittoria di Hamilton in Formula 1, striscione che a conti fatti l'inglese deve averli costretti a rimangiarsi tipo le bombette di Rockerduck. 

Secondo fatto saliente del week end i freni di Vettel che esplodono improvvisamente, gli fanno perdere il controllo della vettura al quinto giro di gara obbligandolo ad andare a schiantarsi contro tutto quello che gli è capitato davanti (fortunatamente di polistirolo) e rientrare ai box con le pive nel sacco. 

Tra l'altro non è andata meglio al compagno di squadra il quale, non avraà visto esplodergli la vettura sotto al sedile, ma in qualche modo anche lui ha deciso di optare per una dolce eutanasia agevolandola contro le barriere per veder terminare il proprio patimento. Se le Ferrari fino a questo momento non ha brillato per particolare capacità motoristica, davanti all'evidenza che avere velocità in pista a Monza sia uno dei tratti essenziali per confidare in un risultato degno di nota, quei gran geni di Maranello devono aver pensato che avesse particolarmente senso scaricare la vettura a livelli tali da renderla sostalzialmente inguidabile. Ed eccola qua la spiegazione dell'errore umano, ma guidato dalla realtà delle cose, e non sia mai che sia proprio io a difendere Leclerc in quest'occasione, davanti al quale ci siamo ritrovati. 

Terza nota saliente: la SC entrata nel momento in cui la Haas di Magnussen è stata parcheggiata a bordo pista. Una safety car che mai come in quest'occasione è stata in grado di stravolgere le sorti della gara. 

Da un lato il secondo errore umano in casa Mercedes. Un decimo di secondo dopo esser stata annunciata la SC in pista, il muretto Mercedes, così come poco dopo il muretto Alfa Romeo per Giovinazzi, valutata la posizione in pista di Hamilton, deve aver valutato positiva la fatalità offerta dalla sorte che lo collocava a sole due curve dall'ingresso ai box. Senza pensarci due volte è stato richiamato per il suo primo pit... là dove dei semafori rossi, accesi senza un apparente motivo, ne segnalavano la chiusura. 

Da un secondo punto vi vista, l'ingresso ai box di tutti gli altri quando un giro dopo la pit lane è stata riaperta: tutte le vetture sono entrate, tutte contemporaneamente, tutte ad affollare la pit lane e ad impegnare i medesimi meccanici che hanno incominciato a fare le piroette. La situazione si è rivelata più caotica che mai. In pista ne hanno giovato Hamilton, rimasto primo non avendo altro da fare, Giovinazzi, sceso anche lui nelle primissime posizioni, i meccanici Alfa Romeo e Mercedes, gli unici a non dover fare un doppio pit stop ed in grado di velocizzare le operazioni, ed il karma che non si è capito esattamente che partita avesse intenzione di giocare ma ne ha messa in scena una davvero molto divertente.

Al rientro in pista le vetture si sono ritrovate in posizioni randomiche che più randomiche di così si muore per ragioni che la scienza non è stata in grado di spiegare. 

HAM STR GAS GIO

Con un Gasly che un secondo prima di entrare ai box era in 15esima posizione e che non ha capito neanche lui da che parte è passato per arrivare fin lì. 

Pochi giri dopo l'incidente di Leclerc, la sospensione della gara necessaria a ricostruire le barriere di sicurezza che sono andate distrutte nell'impatto, il parcheggio in pit lane di tutte le vetture e la comunicazione della sanzione: 10 secondi di stop e go sia per Hamilton che per Giovinazzi

Quindi il quarto fatto saliente del giorno: la seconda fase di gara, quella iniziata con Hamilton in pole position certo tuttavia di non poter mantenere quella posizione a lungo. Quella che ha visto tutti i piloti alle sue spalle essere certi di avere qualcosa per cui combattere. Quella che ha visto Bottas pensare di avere di diritto ad una vittoria se Hamilton non era lì a reclamare la sua ma che si è dimostrato ancor più incapace che mai di lottare per l'obiettivo, ovviamente dando la colpa ai settaggi della vettura.

HAM STR GAS RAI

Inutile dire che per quanto io ci abbia seriamente sperato e per questo abbia pregato a lungo, la quarta posizione di Raikkonen non ha avuto modo di essere mantenuta, neanche alla lontana dopo la ripartenza. 

Ripartenza, peraltro, molto interessante, là dove tutti i piloti  più che mai hanno dato segno di avere un interesse in gioco. 

Stroll tenta di prendere la posizione ad Hamilton ma chiaramente non ha capito con chi ha a che fare e nella concitazione degli eventi finisce addirittura a perdere la posizione rispetto alle due Alfa Romeo ancor prima di aver concluso la seconda curva. Arrembanti più che mai dietro al gruppone di testa ci sono anche le due McLaren, pronte a combattere per la gloria. 

Gasly la spunta con orgoglio. 

HAM GAS RAI GIO

Ma le cose non sono destinate ad andare avanti così a lungo. Hamilton accetta immediatamente la propria punizione, si ferma immediatamente alla sosta per ritrovarsi clamorosamente in ultima posizione. C'è chi parla di reverse grid ma non di meno il campione inglese ha dato segno di lasciarsi intimorire dall'accaduto. Un sorpasso alla volta si è messo all'inseguimento di tutti quelli che si è trovati dovanti e, uno alla volta, ha fatto in modo di riconquistare il proprio posto nel mondo, almeno fino alla bandiera a scacchi. 

Là davanti le due Alfa Romeo non hanno avuto speranze, Giovinazzi ha subito la stessa sorte di Hamilton e pace all'anima sua, Raikkonen ha tentato di reggere il colpo ma ad uno alla volta ha dovuto soccombere fino ad uscire dalla zona punti. 

A farla da padrone della situazione Sainz, pronto a far scrivere il proprio nome sui libri di storia anche se... la storia può attendere. Davanti ad un Sainz capace di pretendere che quella posizione spettasse alui di diritto, ad invocare la vittoria come un suo diritto di nascita o quantomeno, acquisito dal grande maestro, la buona stella deciso che fosse preferibile premiare un Glasly che, decisamente più silenzioso e sottotono, ha accettato con umiltà a gratitudine sulla prima posizone offerta dal destino ed ha fatto di tutto per esserne degno. Ha portato a casa la vittoria, non si è fatto intimorire dai tentativi più o meno marcati del rivale alle sue spalle di ridurlo a carne da macello ed è stato premiato. 

GAS SAI STR NOR

Gasly ha vinto il gran premio di Italia 2020. 

A bordo di una Toro Rosso

Mentre Albon arrancava in ultima posizione. 

Mentre il paese intero faceva i conti con il fatto che, in fondo in fondo, l'Alfa Tauri è un team italiano e Gasly, in fondo in fondo, è un po' italiano anche lui. 

Mentre il team Red Bull faceva i conti con il fatto che non più di un anno fa quello stesso Gasly non dovesse valere poi molto, tanto da decidere di ributtarlo, con modi del tutto discutibili, in seconda squadra senza diritto di appello. 

Mentre Vettel stava componendo il numero di telefono per complimentarsi con lui e osservare che, allo stato degli atti, solo due piloti hanno vinto una gara in quella squadra e uno dei due è diventato senza se e senza ma campione del mondo.

domenica 6 settembre 2020

Belgio 2020 - Gara

HAM BOT VER RIC
Per Sainz problemi ancor prima di prendere posizione sulla griglia di partenza: la vettura è irreparabile e non gli resta altro da fare che togliersi la tuta e andare a commentare la gara su Twitter come noi poveri mortali. E' solo grazie a questo ritiro che le prospettive Ferrari sembrano decisamente rifiorire... 
... proprio le loro. Le prospettive di due che, dopo una qualificazione in 13 e 14esima piazza, avrebbero potito avere il morale sotto i piedi ma, di fatto, senza fare niente erano già riuscite a recuperare almeno una pizza. Tutto questo mentre la Alpha Tauri si afferma quale primo team italiano di riferimento.... e Alfa Romeo, seppur zoppicante, incomincia a candidarsi per la seconda piazza.
Allo spegnimento dei semafori rossi Bottas non ci prova neanche, si accoda ad Hamilton ed a scongiurare ogni altro attacco ci pensa Ricciardo che non intende darla vinta a Verstappen molto facilmente: i due vanno avanti a duellare per qualche curva ma alla fine inevitabilmente la scampa la Red Bull e tutti rimangono nelle stesse posizioni di partenza. 
Per la verità c'è chi riesce a tendere uno sguardo verso l'infinito ed oltre e ad essere soddisfatto della partenza di Leclerc, stato in grado di buttardi nella mischia e guadagnare diverse posizioni al via. Inevitabilmente queste stesse posizioni guadagnate al via sono andate perdute in pochissimi giri per tornare al punto di partenza, quindi io non mi ci soffermerei più di tanto.
HAM BOT VER RIC
La prima onda anomala arriva all'11° giro al momento dell'incidente di Giovinazzi, finito a muro senza possibilità d'appello, che trascina violentemente fuori dai giochi anche Russel. I due distruggono e sparpagliano le rispettive vetture in pista. Bandiera gialla e SC. Peraltro Russel, dopo esser stato colpito dalla pioggia di detriti e dopo aver scartato al millimetro il pneumatico volato via dalla Alfa Romeo che gli stava precipitando addosso, potrebbe ritenersi soddisfatto anche solo del fatto di essere sceso dalla macchina con le sue gambe.
Leclerc riesce ad entrare immediatamente ai box ma gli eseguono un pit da almeno 10 secondi vanificando ogni possibile vantaggio del tempismo. Al giro successivo rientrano anche tutti gli altri, dalle Mercedes in poi, tranne Gasly, e la Ferrari riesce nel mirabolante risultato di aver fatto perdere ulteriori due posizioni a Leclerc, a questo punto 14esimo.
HAM BOT VER GAS
In Ferrari qualcuno comunica a Leclerc di essere sul piano b o c. Il pilota sembra confuso: b o c? Non è proprio la stessa cosa.. ma dal muretto arriva la conferma. Per il momento li seguono entrambi, poi decideranno.
Al rientro della SC dalla vettura di Hamilton arriva un urlo di dolore "no power!" Ma alla fine porta a casa solo un giro più lento della media per tornare sui suoi tempi senza farci capire se scherzasse o che altro.
Ricciardo, evidentemente driver of the day, anche se non riconosciuto come tale dalle grassa massa ignorante, dimostra tutta la sua contrarietà alla posizione infame nella quale è scivolato e torna a prendersi la quarta un sorpasso alla volta, prima su Perez poi su Gasly.
Nel frattempo evidentemente lo spettacolo è di scena in casa Ferrari. Prima di tutto c'è il sorpasso di Raikkonen ai danni di Vettel, una di quelle scene che neanche nei momenti migliori del cavallino rampante ci saremmo sognati... con la differenza che ora Raikkonen si trova in Alfa Romeo ed è Leclerc, proprio ora dietro di loro, voler imitare l'azione prendendo la posizione al compagno si squadra... ma non è destino che oggi in Ferrari possa accadere qualcosa di questo genere.
Sicuramente ancor confusi su quale sia la strategia da seguire, al 26esimo Leclerc è richiamato ai box, vanificando l'uso della gomma dura montata al precedente pit. Riesce ad essere una sosta piuttosto fallimentare anche questa, durata almeno 5 secondi per corbellerie varie che è stato necessario operare sulla vettura, che porta il pilota a rientrare in pista in ultima posizione. Tra i fatti buffi di questa stagione rientrerà di diritto quanto accaduto a Leclerc dopo la ripaetenza, colto in flagrante a bestemmiare in francese... costretto a scusarsi un secondo dopo che il muretto gli fa notare di avere ancora la radio accesa.
Non meno buffa risulterà anche l'ennesima occasione che Vettel trova per farsi da solo una strategia di gara che, nonostante la vettura, faccia meno schifo del di quanto non sarebbe in grado di fare il muretto, costretto a rifiutarsi sonoramente di rientrare a sua volta per la sosta dopo essersi reso conto della posizione infame in cui era finito il compagno di squadra. 
Nel frattempo, là davanti, HAM BOT VER RIC, con un Ricciardo che riesce anche a strappare il giro veloce ed il relativo punto iridato. 
Regalandoci un fortissimo senso di dejavù le gomme della Mercedes ad una decina di giri dalla conclusione le gomme della Mercedes iniziano a risentire un po' dei colpi. Giusto per non essere da meno Bottas inizia a lamentare anche dei formicolii alla gamba, ma nessuno sembra volersene preoccupare. Gli occhi sono puntati sulle loro coperture, il dubbio è amletico. Rientrare o non rientrare? Tentare la sorte come a Silverstone o non rischiare? Il problema è che a Silverstone puntando sulla sorte i due piloti avevano avuto un esito diametralmente differente... ognuno ha una valida ragione per essere spiritualmente sollecitato dall'una o dall'altra opzione. Ognuno tranne Verstappen, a questo punto. 
Anche in questo caso il vero problema si è posto con l'ingresso della SC che ha necessariamente anticipato la sosta dei piloti e reso decisamente più difficile la vita alle gomme hard, montate in quel momento.
Avrebbe potuto essere un'altra Silverstone dal finale scoppiettante. Avrebbe potuto essere un'altra Silverstone dal finale ribaltato. Avrebbe potuto essere una gara francamente più interessante ma... no, anche sul finale non c'è stato verso di dare un po' di spirito alla gara ed è rimasto tutto com'era. 
HAM BOT VER RIC

martedì 18 agosto 2020

Spagna 2020 - Gara

Nuovo giro nuovo regalo, non si fa in tempo ad apprezzare quello che si è appena ricevuto che è già il momento di mettersi sotto con una nuova avventura... ed eccoci qua! Una settimana dopo la vittoria di Verstappen a Silverston sono tutti pronti a scendere in pista un'altra volta. E quando dico tutti, intendo proprio tutti, compreso Perez, tornato tra di noi dopo aver visto accertare, in tempi francamente record in modo sospetto, la negatività al Covid. 

HAM BOT VER PER

Con Vettel dignitosamente in 11esima posizione, escluso ancora una volta dalla Q3... ma per soli 5 millesimi di secondo dal suo predecessore e, per questo, in possesso del jolly della scelta gomme da giocare nel momento del bisogno. 

 Nelle ultime convulse settimane, tra le varie notizie di gara, è giunta anche quella del rinnovo, ennesimo, gratuito ma a quantopare necessario, a Valterri Bottas per la stagione 2021. Mentre nel mio cuore sono andate in frantumi tutte le speranze di poter vedere un gemellaggio Vettel-Hamilton, da un certo punto di vista realizzo altresì che Hamilton, in fondo, non ha ancora rinnovato per la prossima stagione e, parole sue, pare brutto in questo momento storico parlare di soldi. 

Anche quest'anno, neache fosse uno scenario inedito, il rinnovo non porta per niente bene a Bottas che, ancora una volta non si dimostra all'altezza del compagno di squadra. 

Un esempio lo abbiamo in qualifica, quando nell'ultimo giro veloce della Q3 Hamilton combina pasticci e lui non riesce a cogliere l'occasione al volo per soffiargli la pole position. Così come allo spegnimento dei semafori in gara, nel momento in cui non solo non ha lo spunto per far meglio del compagno di squadra ma riesce a farsi beffare in un colpo solo da Verstappen e da Rock&Stroll. 

Eppure il suo problema principale pare essere il nero della tuta che attira troppo il caldo. 

Perchè con 40 gradi sotto il sole di Barcellona all'ora di punta sono certa che quelli vestiti di giallo fossero belli freschi. 

HAM VER STR BOT

Momento apice della gara quello in cui la Red Bull prende a caso Albon dal mucchio, che comunque non stava combinando niente di buono, lo chiama ai box senza che ce ne fosse bisogno, gli monta delle gomme sfigate, lo rimanda in pista in pollesima posizione... e tutto questo solo per capire se quelle fossero gomme buone da montare su Verstappen. Spoiler: no. Alla fine sul compagno monteranno tutt'altro restando sulla strategia originaria mandando così definitivamente in vacca qualunque speranza di far qualcosa di buono in gara Albon potesse ancora avere. 

HAM VER BOT STR

Momento apice dopo momento apice si arriva all'ennesima debacle Ferrari che, da un lato, quello di Leclerc, ad un certo punto semplicemente si spegne, le cinture di sicurezza si staccano costringendolo al ritiro, dall'altro, quello di Vettel, ha messo in scena l'ultima (ma non ultima) rappresentazione di strategia improvvisata e comunque improvvisata male. Entrato per il rotto della cuffia (grazie a quel fortunato jolly dell'11esima posizione di cui sopra grazie al quale è potuto partire con gomma più resistente di quella di tutti gli altri davanti a sè) in zona punti, al primo pit stop gli viene montata una gomma media. La stategia in quel momento è ancora quella della doppia sosta quindi, poco prima di fermarsi per il secondo pit, gli viene chiesto di tarci sotto e fare qualche giro veloce, compiuti i quali, improvvisamente nella testa del muretto ci si è domandati se non fosse il caso di restare in pista e giungere fino alla fine. "Potevate dirmelo prima" la risposta piccata del tedesco giunta una volta dopo essersi reso conto di aver appena bruciato metà gomme per fare quei tre giri al limite. In ogni caso "non abbiamo niente da perdere", così ha abbassato la testa e compiendo un'epica impresa ha portato davvero la vettura fino alla bandiera a scacchi. Settimo, doppiato ma driver of the day

HAM VER BOT STR

70esimo Anniversario GP - Gara

Dopo aver visto Hamilton vincere tutto tagliando il traguardo su tre gomme soltanto, il rischio di cambiare l'etichetta all'ennesima gara dominata dalle Mercedes si rivelava piuttosto alto. In realtà quei forboni della Formula 1 non sono così ingenui come noi, quei furboni lì, quelli che la Formula 1 se la progettano e se la organizzano, hanno pensato bene di cambiare un po' le carte in tavola... andando peraltro a colpire su quello che si è dimostrato il tasto dolente delle Mercedes nella gara precedente: le gomme. Stessa gara, stesso circuito, doverse gomme e diverse pressioni. 

Nessuna carta in tavola è parsa scontata, a partire dalla pole position di Bottas e dalla terza posizione in griglia conquistata da Nico Hulkenberg, chiamato ancora una volta alla supplenza dell'infortunato Perez, con la speranza di riuscire almeno a partire. 

BOT HAM HUL VER

Allo spegnimento dei semafori rossi pare ormai evidente che lo scopo primario di SebVettel (partito 12esimo) sia quello di remare contro il proprio team, tanto che senza essere stato ostacolato, scontrato, tamponato o avvicinato da qualcuno finisce in testacoda ancor prima di arrivare alla prima curva, il che mi sembra un suo bel record. 

Per quanto riguarda il gruppo di testa non si vede altro che un gran trenino di vetture che semplicemente si accodano e partono per la loro strada. E' un gran peccato che la terza posizione di Hulk non abbia vita lunga, ma altrettanto può essere detto per le posizioni di chiunque altro. Fin dai primi giri è tutto un continuo lamentarsi delle gomme. Molti sono i team che sono costretti al rientro anticipato e non fa eccezione la Mercedes che diversamente da molte altre occasioni non riesce a prendere il largo all'inizio. 

L'unico che sembra essere in grado di sfangare la maledizione è Max Verstappen, che gioverà di questa luna fortunata conquistando la prima vittoria della stagione. 

In Mercedes, Bottas si gioca definitivamente la possibilità, anche per questa stagione, di poter essere considerato alla pari del suo compagno di squadra. Prima fallisce miseramente al confronto di quello sbarbato di Verstappen, che lo sorpassa senza remore, e poi perde il confronto con Hamilton

Hamilton, gara singolare la sua. Dopo aver vinto su tre gomme la gara precedente, probabilmente si è montato la testa e convinto che potesser andare avanti così ancora una volta. Mentre tutto il resto delo schieramento stava impazzendo dietro ai sempre più necessari cambi di gomme, mai rivelatisi sufficienti a trovare la pace, Hamilton, che comunque non era da meno, ad una certa si è messo in testa che se non avesse fatto il secondo pit sarebbe rimasto davanti a tutti e avrebbe vinto anche questa gara. Dal muretto gli fanno capire che sarebbe preferibile non replicare la performarce della scorsa settimana e che portare a casa la vettura a questo punto della stagione deve considerarsi prioritario. L'inglese non pare soddisfatto ma alla fine cede, scivola in terza piazza ma viene lasciato libero di gareggiare con Bottas, secondo e non particolarmente lieto della comunicazione una volta che giunge alle sue orecchie e una volta che finisce di contare il numero di giri di vantaggio (in fatto di usura gomme) del compagno di squadra. La lotta tra compagni arriva e non tarda neanche, i due si comportano correttamente, senza alcun incidente di percorso Hamilton si prende la seconda piazza e torna a giustificare la propria posizione nel team. Insomma, tutto bene. 

VER HAM BOT LEC

martedì 4 agosto 2020

Gran Bretagna 2020 - Gara

Ci sono diverse ragioni per le quali questo gran premio merita di entrare nei libri di storia della Formula 1… e quasi nessuna di queste ha a che fare con qualcosa successo in pista.
Innanzitutto per la prima volta il grande circus della Formula 1 ha dovuto reagire veramente al corona virus. Fino a questo momento ha sempre lasciato un po’ che gli girasse intorno, che fossero gli altri ad assumersi le responsabilità delle proprie azioni, dopo la ripartenza ha progettato tutto a tavolino perchè tutto fosse esteticamente più politicamente corretto possibile, tutti viaggiano muniti di mascherina, tutti rispettano le distanze di sicurezza, non si abbracciano, si danno il gomito o si inchinano. La cerimonia del podio ha definitivamente smesso di avere un senso e le interviste sembrano più degli interrogatori.
Poi però arriva la notizia che Perez è risultato positivo al tampone. I risultati erano noti ai diretti interessati già giovedì sera, la notizia è diventata ufficiale venerdì mattina, poco prima che le vetture scendessero in pista per le prime prove libere, giusto nel momento in cui ci si è resi conto che mancava qualcuno all’appello.
Il pilota rilascia una dichiarazione ufficiale dal salotto di casa sua: si è auto-isolato e non potrà prendere parte ad almeno un paio di gran premi, almeno finchè non arriverà il risultato del doppio tampone negativo. Il momento del contagio è evidente e lo stesso pilota non fa fatica ad ammetterlo, approfittando della settimana di stop è tornato in Messico per una veloce toccata e fuga al capezzale della madre, ricoverata in ospedale. Probabilmente la scelta non è stata delle più occulate, il pilota tuttavia assicura di aver rispettato rigidamente il protocollo e di essere asintomatico. Tutto questo non è stato sufficiente: il danno è fatto e il piano B deve essere attuato.
I nomi degli eventuali sostituti hanno iniziato a circolare fin dalla prima mattina, tra i nomi portati dal vento alle autocandidature se ne sono sentite di tutti i colori. Persino Button si è apprestato a far notare di essere persino già a Silverstone e a disposizione per ogni necessità. La conferma tuttavia è stata più stupefacente di quanto ci si potesse aspettare: Nico Hulkenberg, volato a tempo record su suolo inglese, finito al simulatore nel tempo necessario di completare l’esame del tampone e cucirgli una tuta su misura e scivolato in pista ancor prima di capire da quale lato del letto si è svegliato quella mattina.
Con una Force India aka Racing Point aka Mercedes 2019 in queste condizioni prestazionali c’è addirittura chi incomincia a prevedere che possa essere questa la sua buona occasione piovuta dal cielo per salire su un podio. Negli stessi istanti Vettel veniva appiedato dalla Ferrari per fantasmagoriche ragioni tecniche che gli avrebbero impedito di portare a casa le prime prove libere del week end. Io, per scrupolo, avendo già Hulkenberg a portata di mano per sostituzioni e supplenze, avrei proposto di mandare Vettel in sostituzione di Perez con mezza stagione di anticipo e risparmiarci questo strazio. Peraltro la situazione tricologica di Seb sembra messa peggio che mai ed io avrei persino la soluzione, ma nessuno mi ascolta.
Ma torniamo a Hulkenberg. Abbiamo detto: venerdì mattina, sveglia, aereo, tampone, simulatore e poi dritto in pista. Tre sessioni di prove libere e poi pronti per le qualifiche. Bene ma non benissimo, non entra in Top 10 ma c’è vicino, in ogni caso non facciamogliene una colpa, è ancora tramortito dagli eventi… e poi arriva la domenica e la vettura non parte. Non si accende! Non riesce proprio a scendere in pista. Rimane fermo al palo senza neanche la gioia di schierarsi sulla griglia di partenza.
Fine della storia triste, che poi mi pare essere la storia di Nico Hulkenberg da quando ha preso la patente ad oggi.
HAM BOT VER LEC
Le qualifiche non donano gioie e dolori a nessuno in particolare. Le Ferrari riescono ad entrare entrambe in Top 10, fatto che sembra essere già di per sè degno di nota, ma per il resto tutto è nella “norma”. Mercedes in prima fila, Verstappen terzo e dietro tutti gli altri in ordine sparso. Le Ferrari, le McLaren, Force India e Renault.
La gara è durata 52 giri e di questi i primi 50 sono stati tranquillamente trascurabili.
L’unico evento degno di nota, ma il motivo lo capiremo molto dopo, è lo schianto contro al muro di Kvyat al 12esimo giro. Una SC entrate in pista e rimasta lì a girare per l’eternità mentre tutti i piloti hanno colpo l’occasione per rientrare ai box e cambiare gomme.
In realtà tutti tranne Grosjean che non si capiva bene a quale strategia stesse puntando ma che comunque è andata male, ha finito la gara in pollesima soluzione e non sarebbe mai potuta andare diversamente.
C’è anche Albon che si è andato a schiantare contro Magnussen ottenendo così una bella penalità ma tutto questo rientra per davvero nel reparto della trascurabilità visto che non stava arrivando a podio, era ancora all’inizio della gara e pare evidente che i suoi giorni in Red Bull stiano giungendo al termine.
Dicevamo che l’evento clou è il super schianto di Kvyat contro le barriere che ha portato una grande nuvola di polvere a sollevarsi ma dal quale è uscito assolutamente indenne e con le sue gambe maledicendo tutto quello che lo circondava.
Tutti i piloti sono entrati ai box e hanno montato gomme hard per giungere fino alla fine della gara. Il rientro è stato forzato dagli eventi ma la strategia sembrava essere tutto sommato sostenibile.
Tutto sommato.
HAM BOT VER LEC
Dopo 50 giri le posizioni di testa erano ancora inalterate. Gli unici ad aver fatto gara in qualche modo sono state le McLaren e le Renault che dietro Leclerc quantomeno hanno mantenuto viva l’attenzione.
A due giri dalla conclusione, in quella tipica fase, nota a chiunque ami seguire la formula 1, in cui lo spettatore medio si riprende dal pisolino di metà gara per accertarsi che non sia successo assolutamente niente e riconosce come assolutamente giunto il momento buono per andarsi a fare un caffè… perchè intanto qua è finita... , ecco, proprio in quel momento a Bottas esplode una gomma. Deve compiere quasi un giro e rientrare ai box per le operazioni necessarie, in tutto questo tempo finisce ampiamente fuori dalla zona punti e in Mercedes qualcuno inizia a tirare giù tutti i santi dal paradiso in ordine alfabetico. Per non rischiare oltre anche Verstappen viene richiamato ai box e dalla sua ha un buon margine di vantaggio per non perdere alcuna posizione e tornare in pista secondo senza alcun pericolo. Negli stessi istanti nuova esplosione in pista anche per Sainz, che stava per portarsi a casa una quarta piazza di tutto rispetto e che, dopo il cambio gomme, finirà anch’egli fuori dalla zona punti insieme a Bottas.
Gli uomini Mercedes vedono rosso come i tori, intimano ad Hamilton di rallentare avendo l’assoluta necessità di portare a casa la macchina. Troppo tardi: siamo all’ultimo giro e anche la sua anteriore sinistra esplode. Non c’è tempo per perdersi di spirito, Verstappen è alle calcagna ma non troppo visto il pit stop estemporaneo. Hamilton rallenta, perde tempo, tiene la vettura in pista, conta ogni metro che lo separa dalla bandiera a scacchi ed alla fine la porta a casa. Con tre gomme. Perchè a quanto pare non esiste una regola che imponga di averne quattro. C’è tra l’altro chi ha già osservato che questa sia stata l’unica gara nella storia in cui Hamilton non si sia lamentato del fatto che le gomme ormai fossero andate...
Quella che porta a casa è la sua settima vittoria del suo gran premio di casa, una cosa che già di per sè sembra essere degna di entrare nei libri di storia ma che mi lascia un sacco di domande irrisolte.
HAM VER LEC RIC
Sul podio salgono quindi Hamilton, Verstappen in seconda piazza al quale cercano di far credere che senza quel pit stop non avrebbe potuto veramente vincere la gara e Leclerc che, solo per un istante prova a parlare della fortuna di Hamilton prima di realizzare che con due Ferrari in zona punti, di cui una finita addirittura sul podio, forse era meglio cambiare discorso.
A tutti i piloti viene consegnata - a mano - la propria coppa. Una per Hamilton, una per l’uomo Mercedes, una per Verstappen e una per Leclerc. Quindi un’altra per Hamilton per aver battuto tutti i record. Ed è questo il momento delle domande. Perchè tra una settimana saranno nuovamente a correre tutti sulla stessa pista, ma se vince nuovamente Hamilton gli danno un’altra coppa per aver battuto il suo stesso record? Ma se avesse veramente perso la testa della gara all’ultima curva della coppa che ne avrebbero fatto? L’avrebbero tenuta lì per la prossima settimana o abbiamo già detto che la prossima non conta per quella storia della truffa delle etichette? E se Hamilton fosse nato in un paese senza circuito cosa ne sarebbe stato di questo statisticone?

lunedì 27 luglio 2020

Ungheria 2020 - Gara

Questo gran premio di Ungheria non tarda a regalarci emozioni. Verstappen, sotto la pioggia, riesce ad andare a schiantarsi contro il muro ancor prima della partenza e ancor prima del giro di riscaldamento: direttamente al giro di installazione! Si schianta, impreca, riparte, si va a collocare alla piazzola di partenza ed a quel punto sono i meccanici che incominciano ad imprecare! Parte del musetto l'ha abbandonato in pista, qualcos altro si è danneggiato e i meccanici accorsi in suo aiuto, tra una svitatina e una sbullonata, sembrano domandarsi cosa hanno fatto di male nella vita.
HAM BOT STR PER
La presenza di rock&Stroll in seconda fila è un'incognita. Abbiamo capito che la Force India 2020 (aka Mercedes 2019) ha più potenziale di qualunque altra vettura in pista, l'incognita è data proprio dal fattore umano. C'è chi sperererebbe in un effetto Singapore 2018 Ferrari/Verstappen, ma anche gli altri hanno già iniziato ad apprezzare la goffaggine dimostrata dal pivellino il giorno prima quando non ha capito neanche dove dover andare a fermare la vettura prima della cerimonia di rito.
Le Ferrari hanno margine di speranza grazie alla quinta piazza in griglia di SebVettel, anche questa volta qualificatosi meglio del compagno di squadra.
Pessima partenza per Bottas, che combina pasticci, parte, si ferma e riparte. Senza neanche capire come ha fatto finisce imbottigliato nel traffico mentre il suo compagno di squadra vola via. Stroll si accoda ed improvvisamente nel gruppo di testa ci troviamo anche un Verstappen partito dalla quarta fila che litiga il giusto con Vettel per la terza piazza e poi se ne appropria.
HAM STR VER VET
Al quarto giro pare già evidente a tutti di essere partiti con gomme sbagliate. La pista è asciutta e tutti montano gomme intermedie. Tra quarto e quinto giro è un fuggi fuggi generale verso il box, con ogni successiva conseguenza di traffico.
HAM VER MAG GRO
Dopo il giro di box le posizioni sono più randomiche che mai. Magnussen è in terza piazza, Bottas è scivolato in nona e Vettel addirittura dietro di lui.
Stroll si lancia immediatamente all inseguimento delle Haas mentre Bottas fa il timido dietro a Leclerc e il sorpasso arriva solo al decimo giro.
HAM VER MAG STR
Subito il sorpasso da Bottas,Leclerc si è trovato con il compagno di squadra alla spalle... almeno almeno finché Vettel non si è fatto beffare da Albon che, sorprendentemente, oggi non ha ancora trovato il modo di andare ad impattare contro qualcuno o qualcosa, anche se dall'ottava posizione effettivamente non c'è soddisfazione.
HAM VER STR BOT
Al 20esimo giro sorpasso di diritto di Vettel su Leclerc. Dopo una vita trascorsa a fissare il trenino Leclerc-Albon-Vettel, con un Albon decisamente timido davanti alla possibilità di prendersi la posizione ma che si arrabbia con il team nonostante sia unico alla guida della sua vettura. Tutto questo aiuta Vettel dopo il suo fuoripista per riavvicinarsi e, avendo azzeccato la scelta della gomme, dimostra di andare molto meglio di chi lo precede. Leclerc non ha avuto il medesimo istinto al momento del pit stop. Non si è imposto come ha fatto Vettel per la scelta delle gomme, gli sono state montate quelle che il team ha prescelto e sostanzialmente subisce da chiunque. Prima da Albon poi da Vettel... non che qualcuno dica al nano di togliersi di mezzo ma quantomeno, memore delle sventure della settimana precedente, non lo ostacola più di tanto.
È solo a questo punto che si rende necessario prendere una decisione: aspettare la pioggia o cambiare gomme una volta in più? Sono almeno 10 minuti che aspettano la pioggia entro 10 minuti e ora ancora non si vede scendere una goccia dal cielo. Le nuvole sono nere come la pece ma ognuno da le sue previsioni del tempo. Nel dubbio, prima di subire altri 15 sorpassi, viene fatto rientrare per cambiare gomme da asciutto e finisce in 15esima con un giro di ritardo.
Nel frattempo Albon finisce sotto investigazione per aver asciugato la piazzola di partenza con il phon.
Hamilton, ancora in prima posizione, continua a migliorare il proprio giro veloce e ormai conta 12 secondi di distacco da Verstappen che, a sua volta, è a 16 secondi  da Stroll.
In ogni caso è di solare evidenza che nonci sia pace per le gomme Ferrari. Al 30esimo giro anche Vettel si ferma per cambiar sue gomme finendo 12esimo e doppiato anche lui.
La pioggia ancora non si vede ma Hamilton non tarda più di tanto a dare il proprio al lupo al lupo. Piove a tratti, un po' si un po no, comunque sia molto poco e nessuno si allarma per questo.
Anche Bottas, ancora dietro a Stroll da un'eternità a 1 secondo di ritardo, decide di andare a cambiare gomme aspettando così la decisione di quelli che lo circondano.
HAM VER BOT STR
Al 40 esimo giro la pioggia vera e propria che che tutti stavamo aspettando ancora non si è vista.
Per quanto io sia la prima a stravolgere il nome della racing point ad ogni occasione possibile ed immaginabile, il fatto che Vanzini sistematicamente la rinomini "mercedes rosa" o "mercedes 2019" sta incominciando a farsi davvero snervante.
Comunque sia, si è capito che sta piggia non arriva e anche tutti gli altri tornano a cambiare gomme.
HAM VER BOT STR
Al 50esimo Bottas torna ai box per un giro extra. Questa faccenda per cui non riesca a tenere neanche lontanamente il ritmo di Hamilton si sta facendo imbarazzante. La strategia è quella di tentare di batter Verstappen con questo set di gomme nuove ma se si considera che Verstappen ha 24 secondi di ritardo su Hamilton si potrebbe azzardare che l'obiettivo tecnicamente potrebbe anche essere realizzabile...
Hamilton nel frattempo non tiene le mani in mano. Ha ripreso il proprio giro di doppiaggi. A 10 giri dalla fine gli mancano solo le prime quattro posizioni.
Vettel è quinto e doppiato, incredibilmente questo pare essere un week end positivo considerando le prospettive Ferrari. Nello stesso momento Leclerc stava subendo un sorpasso da Sainz finendo così fuori dalla zona punti. Albon è sempre minaccioso alle spalle di Vettel, probabilmente è frenato dal suo cattivo rapporto con i sorpassi agli ultimi giri ma questa volta prende il coraggio a quattro mani e porta a casa l'obiettivo.
Anche perchè l'alternativa sarebbe stata quella di finire a casa lui stesso visto quello che, contemporaneamente, il compagno di squadra stava realizzando dalla seconda piazza. Come volevasi dimostrare il potenziale Mercedes ha portato Bottas ad avvicinarsi notevolmente a Verstappen, recuperando in pochi giri il tempo perso per il pit stop. Poi però compiere il sorpasso è un altro discorso... ed in fondo in fondo anch'io a questo giro mi sarei un po' amareggiata se Verstappen avesse perso per un motivo del genere questa seconda piazza ottenuta lottando con le unghie e con i denti contro qualunque altra vettura in pista, battendo persino lo strapotere Racing Point.
HAM VER BOT STR   
Per la cronaca, grazie a questa terza piazza Bottas perde la testa della classifica iridata che, anche quest'anno gli hanno fatto mantenere per un paio di gare, giusto il tempo di illuderlo di essere bravino anche lui in fondo in fondo.

sabato 18 luglio 2020

Stiria 2020 - Gara

E’ trascorsa una settimana e l’impressione è quella che si sia voluto sputare sull’etichetta perchè nessuno si rendesse conto di essere nello stesso identico posto, nelle stesse identiche condizioni a fare la stessa identica cosa di una settimana fa.
Non che una settimana non sia stata in grado di fornirci materiale succulento su cui parlare.
Tipo la fuga monegasca di Bottas, reo di aver caricato la fidanzata sulla canna della bicicletta ed essersi recato di corsa a giocare a due cuori e una capanna, perchè pare che sotto il cielo di un paradiso fiscale sia più romantico. Qualcuno gli ha puntato il dito contro, qualcuno ha lamentato la rottura della bolla di sicurezza Mercedes, affermazioni alle quali ha replicato pacificamente il buon Valtteri facendo notare che da nessuna parte ci sia scritto che non si possa tornare a casa, l’importante è non infrangere la bolla incontrando altre persone che nella stessa non sono ricomprese.
La risposta è piaciuta a tutti, talmente a tutti che Leclerc l’ha addirittura copiata nel momento in cui gli è stato puntato il dito contro per le stesse identiche ragioni. Il principio di uguaglianza prevede che tutti debbano essere uguali davanti alla legge, è fondamentale trattare in modo uguale situazioni uguali ma, a corollario supremo, non può che esservi il fatto che debbano altresì essere trattate diversamente situazioni diverse. Ed è questo il caso del buon Leclerc a quale, un minuto dopo la presentazione della giustificazione copia-incollata, è stato mostrato il selfie social-condiviso che lo ritraeva a mangiare e divertirsi intorno ad una tavolata di amici in un locale pubblico che, di fatto, o presume che la sua bolla sia grande quanto una nazione (e in tal caso gli auguro solo che non sia il Principato di Monaco o rimarrebbe fregato) o l’infrazione sia stata bella e buona e sia necessario un bel giro di vite a queste brecce.
Stiamo tutti tranquilli: da queste parti il più pulito ha la rogna (ma quantomeno non il covid) e durante lo scorso week end se ne sono viste di cotte e di crude. Da Vettel che se la chiacchiera amabilmente con i boss RedBull, a Lando Norris e preparatore atletico che prima di varcare i confini del circus raffreddano la fronte con una bottiglietta d’acqua per non fallire il test del termometro.
Ah, questa settimana è giunta persino la conferma del rientro in pista di Alonso prevista per il 2021, come se dall’inizio dell’anno non avessimo già avuto abbastanza brutte notizie. Ma su questo probabilmente mi intratterrò in altra occasione. O più probabilmente continuerò a far finta che non sia successo niente in puro spirito negazionista.
Messa da parte le chiacchiere è arrivato finalmente il week end e la prospettiva di scendere in pista si è fatta allettante. Tante erano le promesse mancate durante il primo appuntamento e altrettanta la voglia di pesanti conferme. La verità è che sabato avrebbero dovuto scendere in pista, il problema è che per poco non saltava tutto il programma epico sotto la forza di una pioggia battente forza 10. Le prove libere del sabato mattina sono saltate e rinviate per tempo immemore le qualifiche del sabato. Poi finalmente ci siamo stufati tutti quanti di aspettare che smettesse di piovere e sono scesi in pista rendendo assolutamente vano il fatto di aver aspettato fino a quel momento.
Bottas aveva la seria intenzione di replicare l’epica impresa di sabato scorso ed Hamilton non intendeva lasciargliene passare un’altra. Perchè va bene non iniziare il mondiale nel migliore dei modi, a questo siamo abituati, ma non possiamo lasciare che il piccolo Valterri si monti la testa. Soprattutto sotto la pioggia che è il suo elemento. Tra l’altro ogni volta che riscrivo il nome di Bottas cambio la consonante raddoppiata per essere certa di fare disinformazione nel miglior modo possibile. Lo so che ci vorrebbe solo un istante a controllare e utilizzare la tecnica del copia / incolla da quel momento in poi. Ma le cose vanno così.
Oltre alle Mercedes ovviamente c’erano altre vetture, tipo le Red Bull, con un Verstappen intenzionato a fare tutto il possibile per non rammaricarsi seriamente di quel rinnovo quinquennale appena sottoscritto con il team, così come le Ferrari che però sanno già di poter ambire, al massimo, a stare davanti alle McLaren (e, per la cronaca, missione fallita).
All’esito di una qualifica sonnolenta, Hamilton inevitabilmente conquista la pole position e, per essere certi che non si desse tutto il merito alla vettura, ha anche fatto segnare un tempone. Più di un secondo di vantaggio sul resto della ciurma, peraltro del tutto inutile visto che questo non comporterà assolutamente alcun vantaggio sulla griglia di partenza.
La FIA però potrebbe inventarsi una bella regola del pongo regolamento a questo riguardo. Del tipo che se tra una vettura e l’altra c’è più di un secondo di distacco bisogna lasciare una piazzola vuota. O quello dietro parte un po’ più indietro.
Per esser certi che non si desse tutto il merito alla vettura Bottas non riesce a far segnare niente di meglio di una quarta piazza, giusto per capire fin da subito dov’è che si può riporre la sua voglia di emulare le epiche gesta della settimana scorsa. Ancora una volta sorprendente la McLaren che questa volta ottiene una terza posizione grazie a Sainz. Poco più indietro LandoNorris, peraltro sanzionato con tre posizioni di arretramento sulla griglia di partenza per qualche corbelleria combinata al venerdì durante le prove libere. Ancora una volta poco sorprendenti le due Ferrari, con un Leclerc rimasto fuori dalla Q3 ed un SebVettel non andato oltre la decima piazza. Sarebbe potuta essere una strage… ed in effetti non siamo andati molto lontani.
HAM VER SAI BOT
Plauso d’onore a Verstappen che nel frattempo sembra essere riuscito a fare pace con il cervello e con le partenze intelligenti. Non vorrei mai che queste fossero le mie ultime parole famose ma sembrerebbe che ormai sia riuscito a prendere abbastanza confidenza con la materia da non combinare più carambole in pista dopo lo spegnimento dei semafori rossi.
Hamilton sfreccia via come da contratto, gli altri si accodano, Bottas non ci prova neanche a battere Sainz in partenza quando sa benissimo essere a sua portata di mano non appena ci si ritrova nella giusta posizione per compiere un sorpasso vero.
Da segnalare in queste fasi anche la presenza delle due Force India/Racing Point, sulle quali ometterei ogni commento prima di aver fatto pace con tutta la questione “meglio una Mercedes vecchia che una Force India nuova”, detta anche “ehi, ma avete preso la Mercedes dell’anno scorso e l’avete colorata di rosa / perchè non si può?”.
Decisamente meglio non perdere altro tempo prima del colpo di scena dei colpi di scena. Più “colpo” che “scena” grazie al fiducioso intervento in pista delle due Ferrari. Reo del fattaccio della settimana il povero Charles Leclerc, un altro di quelli facenti parte della schiera di gente che dovrebbe imparare a farsi la barba prima di poter salire in macchina che, forse per troppa foga, forse perchè non ricordava più di non essere al simulatore su Twitch, forse perchè di avere quel vecchio del compagno di squadra davanti non gli andava proprio, ha ben pensato di prendere la vettura gemella della sua come bersaglio, centrarla in pieno, lamentarsi di essere stato colpito da una vettura dietro e obbligare entrambi a rientrare al box con la coda tra le gambe. Per Vettel, con l’alettone frantumato, non c’è molto altro da fare se non procedere con un degna sepoltura, per Leclerc si tenta una sostituzione del musetto per rimandarlo in pista prima di scoprire che si è appena tentato di curare un’emoragia con un cerotto. Anche lui richiamato all’ovile e mandato a scusarsi con Vettel a calci nel sedere a due a due finchè non sono diventati dispari. Tutto questo è ovviamente facilmente evincibile dalle scene che hanno seguito questi eventi, il passaggio dell’azione sul retropista, là dove Vettel, ormai in abiti civili, si stava avvicinando al pulpito delle interviste quando è stato raggiunto di corsa da Leclerc che ancora indossava la tuta. I due parlottano, bofonchiano, hanno la mascherina e noi non possiamo neanche provare a leggere il labbiale, cercare di scorgere delle emozioni sui loro volti o compiere qualche altra operazione investigativa.
Al 20esimo giro in pista ancora non si parlava di nient’altro ed in effetti non è che stesse accadendo un granchè. Hamilton ha continuato la sua fuga fino alla bandiera a scacchi, Bottas ha tentato un riavvicinamento prudente alla vetta della classifica giungendo finalmente al sorpasso di Verstappen ad una manciata di giri dalla conclusione, mentre Verstappen faceva quel che poteva per evitare il collasso collettivo del team e anche di questo bisogna rendergliene merito.
In sostanza si è trattato di un’intera gara finalizzata a ripristinare l’ordine naturale delle cose. Le Mercedes che battono tutti, Verstappen che fa il terzo incomodo e Albon che va a compiere un altro contatto (questa volta con Perez) giusto per essere sicuro di non rischiare neanche per caso fortuito di avvicinarsi ad un podio e dietro le due. Norris ancora una volta meglio di Sainz soprattutto grazie ad un ultimo giro degno di nota, un ultimo giro che sostanzialmente è valso il prezzo dell'intera gara che lo ha preceduto con una serie di sorpassi a quattro vetture che hanno coinvolto Ricciardo, Perez, Rock&stroll e lo stesso Norris, passato così dall'ottava alla quinta posizione.