La verità del circuito dell'India è che, se anche ci è stata fatta una testa tanta per tutto questo tempo facendoci pensare ad una pista grandiosa ed emozionante, la verità ci mostra un'altra gara fotocopia a tante altre di nuova generazione. Circuiti enormi posti in mezzo al nulla: incomincio ad esserne stufa.
La partenza: se non fosse per Hamilton, sbattuto brutalmente quinto, anche questa volta lo spagnolo della Ferrari sarebbe partito quarto. Tutto ciò lo porta in terza posizione e sono abbastanza convinta che sia gasato dall'accaduto, anche senza pesanti meriti. Per un attimo Webber ci fa credere di aver studiato e di essere in grado di non perdere massicciamente posizioni alla partenza ma dopo due curve molla e Button lo sorpassa con sberleffo. Ricordiamo che Button guadagna due posizioni e si colloca comodamente secondo dietro a Vettel (che ha già messo le ali).
Per un'infinità di giri non succede niente poi arriva Lui! E quando parlo di un Lui pronto ad agitar le acque quando la noia pare prendere il sopravvento, non posso che riferirmi ad Hamilton... nel fallimentare tentativo di sorpassare Massa! Ridaje!
Giusto perchè anni e anni di studio mi hanno insegnato ad essere l'avvocato del diavolo, ci sarebbe da specificare che fin dall'inzio ho ritenuto Massa responsabile del contatto svoltosi grossomodo così: l'inglese tenta in sorpasso ai danni del brasiliano all'interno di una curva. Massa, forse nel tentativo di difendersi, invece di fare la sua curva come fisica vorrebbe, chiude la traiettoria ad Hamilton... e scontro fu! Massa gira un po' su se stesso e torna in pista, Hamilton deve cambiare musetto leggermente scollato. Farei notare che se fosse stato Lewis a colpire in pieno Pippo il musetto sarebbe stato rotto dal davanti, ma Ivan Capelli dal dito puntato dubito che mi ascolterebbe. Per fortuna paiono avermi ascoltato i commissari che, non solo assolvono Lewis, ma condannano Massa.
Tutto sommato non è questo che compromette la gara del brasiliano: esattamente come era successo in qualifica, solo quale giro dopo aver scontato la penalità, colpisce malamente un cordolo, rompe il semiasse e finisce per violette. Amen.
Per un'infinità di giri non succede niente poi arriva Lui! E quando parlo di un Lui pronto ad agitar le acque quando la noia pare prendere il sopravvento, non posso che riferirmi ad Hamilton... nel fallimentare tentativo di sorpassare Massa! Ridaje!
Giusto perchè anni e anni di studio mi hanno insegnato ad essere l'avvocato del diavolo, ci sarebbe da specificare che fin dall'inzio ho ritenuto Massa responsabile del contatto svoltosi grossomodo così: l'inglese tenta in sorpasso ai danni del brasiliano all'interno di una curva. Massa, forse nel tentativo di difendersi, invece di fare la sua curva come fisica vorrebbe, chiude la traiettoria ad Hamilton... e scontro fu! Massa gira un po' su se stesso e torna in pista, Hamilton deve cambiare musetto leggermente scollato. Farei notare che se fosse stato Lewis a colpire in pieno Pippo il musetto sarebbe stato rotto dal davanti, ma Ivan Capelli dal dito puntato dubito che mi ascolterebbe. Per fortuna paiono avermi ascoltato i commissari che, non solo assolvono Lewis, ma condannano Massa.
Tutto sommato non è questo che compromette la gara del brasiliano: esattamente come era successo in qualifica, solo quale giro dopo aver scontato la penalità, colpisce malamente un cordolo, rompe il semiasse e finisce per violette. Amen.
Nessun commento:
Posta un commento