domenica 26 agosto 2018

I dieci fatti buffi... che non ci saremmo mai aspettati

Continua con feroce insistenza la mia predilezione per le stagioni cadenti in anni pari. Ma questo è un approfondimento a cui vorrei deicare un po' più tempo. 
Prendiamo come certezza il fatto che siamo nel 2018 e, dal mio punto di vista, la stagione sta rispettando allegramente le aspettative. 
Io fare giunto un punto della situazione per chiarire come tutti quelli che continuano a ripetere che la Formula 1 è morta, che la Formula 1 è noisa, non si sarebbero mai potuti aspettare da questa stagione. 

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Anche Bottas ha un'anima

Siamo talmente abituati agli iceman finlandesi che ogni tanto ci dimentichiamo che anche Bottas, in fondo in fondo, pur davanti a quella corazza impenetrabile, ha un'anima. Un'anima che ne deve esser uscita parecchio lesa da questo inizio di stagione costellato di colpi di sfortuna e chiare remate contro da parte del team. Più passa il tempo più tendono a tornarmi alla mente gli infausti inizi di Raikkonen in McLaren, là dove, un colpo di sfiga alla volta, riuscì a mandare in pappa un titolo mondiale... o forse due. Uno dei momenti più commeventi lo abbiamo visto a Baku, là dove stava dominando la gara in prima posizione finchè, ad una manciata di giri dalla conclusione, non gli è esplosa agevolando la vittoria del suo compagno di squadra che - tra l'altro - fino a quel momento era ancora a bocca asciutta di vittorie. Sarebbe potuto essere un momento cruciale per la stagione, Bottas avrebbe superato tutti in classifica iridata e avrebbe, in ogni caso, superato Hamilton all'interno del team. Eppure il destino è stato fatale... ed è così che lo abbiamo visto acasciarsi al suolo appena abandonata la vettura a bordo pista.

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La maledizione della prima luna

Maledizioni e amuleti. Questi gli ingredienti chiave del complicatissimo rapporto infracondominiale tra Hamilton e Rosberg
Le prime avvisaglie di questa precarietà emotiva nei sentimenti tra i due forse si erano già visti a Monaco nel 2017: Nico Rosberg a piè di podio pronto a fare le interviste, Lewis perso nelle retorvie di una gara disgustosa. In ogni caso: era tutta una scusa per non capitargli tra le grinfie. Eravamo tutti maledettamente distratti in quel momento e non ce ne siamo resi conto! 
Quest'anno è tutto è decisamente più evidente. Nessuno può far finta che non sia così. E' chiaro: ogni volta che Nico passa in area Mercedes a Lewis deve succedere qualcosa! Obbligatorio! A meno che non si corra ai rimedi in qualche modo e quel modo si chiama "treccine". Strette, lunghe, larghe, con extension o senza extension purchè siano tutte belle presenti sulla testa di Hamilton e facciano bella mostra della loro essenza nel momento in cui il casco viene sfilato. 
I rapporti, almeno apparentemente, non sembrano andar peggio del solito. Forse c'è uno che non fa bene attenzione a chiudere il portone quando esce o l'altro non parcheggia l'automobile precisamente entro le linee tracciate. Nico, ormai prsmo dalla propria carriera di commentatore a casaccio di tutto quello che gli capita davanti, è lanciatissimo nella propria carriera da youtuber e non risparmia mai, neanche quando potrebbe alcun richiamo all'amichetto, soprattutto adesso che ha imparato l'efficacia di un buon titolo clickbait. Lewis, dal canto suo, fa tutto quello che è in suo potere per stargli alla larga il più possibile. 
Dicheno i soliti ben informati, che proprio in Germania, terra natale del biondissimo campione del mondo, Lewis avrebbe, con la sola imposizione delle mani, scampato l'intervista facendo le giuste pressioni sui piani alti del circus. Ammesso e non concesso che tutto ciò sia avvenuto per davvero... ma ha fatto bene! Visti gli esiti avrei chiesto anch'io un ordine restrittivo!
In ogni caso stiamo calmi e fermate le scommesse, Nico si è già espresso sull'esito della stagione: Lewis always comes back, and when he comes back he comes back so damn strong that he’s almost unbeatable
In fondo Seb mi sta simpatico, facciamogli vincere 'sto titoletto senza rimpianti.

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A family man 

Chi se lo sarebbe mai aspettato che, di punto in bianco, l'essere umano più schivo sulla faccia della terra iniziasse a spiattellare anima e corpo di tutto quello che gli passa per la testa sui social network. 
Da un lato è vero che ha scelto instagram, dove con una foto e senza dire una parola ti risolvi metà del problema. Dall'altro lo avrei visto bene per twitter vista la sua propensione naturale per chiudere ogni discorso con molto meno di 140 caratteri. 
Complimenti al social media manager. 
No, così. Per dire. 
Dopo lo sgacio della bomba "scandalo sessuale" sfiorato all'epoca del GP canadese, da quel fronte non si è praticamente più saputo nulla. E negli stessi istanti in cui da quel lato non si sa più nulla, dall'altro stiamo costruendo una magnifica ed invidiabile facciata da maritino modello e padre dell'anno, con tanto di figlioletti a spasso per il paddock Felipinho style
Non voglio dire che le due cose siano collegate ma il tempismo dell'operazione è commovente. Soprattutto con riferimento ad uno che non ha mai risposto ad una domanda personale con qualcosa di più elonquente di Bwoah! ed il cui passatempo preferito era il giro delle osterie.
Ma sia chiaro che io già adoro il piccolo Kimi. 
Ed adoro anche che Kimi prepari la pizza meglio di me. O meglio: quel bordo cancerogeno magari lo scarterei e se anch'io avessi un forno a legna professionale in giardino magari riuscirei a combinare qualcosa di meglio... però la scelta degli ingredienti non è da sottovalutare. Perchè all'estero è un attimo che ti distrai e ti ritrovi una fetta di ananas sulla pizza.

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Statisticoni a casaccio

a) lo Zio Mickey è l'unico pilota ad aver mai disputato un gran premio contro un altro pilota che non era ancora nato al suo esordio;
b) Hamilton è l'unico pilota ad aver disputato 100 gran premi in due diversi team;
c) Hamilton è il pilota con il maggior numero di vittorie dalla pole;
d) Hamilton è il pilota ad aver vinto sul maggior numero di circuiti. Oggi a quota 26. Lo Zio Mickey fermo a quota 23, dietro di loro SebVettel a 21.
e) lo zio Mickey detiene in questo momento anche record per il maggior numero di gare concluse a punti (221). Il fatto interessante è che almeno 4 piloti dietro di lui sono ancora in attività... ed ancora più interessante il fatto è che, almeno per il momento, in seconda piazza c'è Alonso fermo però a 201. Terza piazza per Raikkonen (197). Decisamente più "scarsi" (forse solo più giovani?) Vettel ed Hamilton. 

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Le notti brave di Hamilton e Magnussen

Tra tutte le coppie che mai ti aspetteresti di veder uscire insieme per locali credo che quella di Hamilton e Magnussen stia ad uno dei primi posti.
Eppure abbiamo la foto compromettente. Tutti belli in posa, malvestiti e con slang giovanili indecrifrabili ad incoronare la serata.
Dedicherei solo un minuto di silenzio alla bionda platino accanto a Kevin che,onostante tutto quel che ha speso per ossigernarsi i capelli, è stata tagliata malamente dallo scatto.

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The zen mode di Hamilton dopo ritiro in austria. 

Inizio di stagione non particolarmente fortunata per Lewis Hamilton che tra discussioni con la sorte e quelle con la vettura ha passato in posizioni deludenti tutto l'inizio dell'anno. Culmine delle sfighe vissute fino a questo momento sicuramente si è avuto in Austria dove l'intera casa madre ha probabilmente ritenuto fosse buona cosa abbassare la serracinesca e andarsi a fare una dormita prima di combinare altri disastri. Prima scelte strategiche discutibili che gli mandano il sangue al cervello, almeno fino al mea culpa di piazza del caro James al muretto, poi la vettura muore di stenti. Nlla stessa gara è morta anche quella di Bottas, giusto per fare l'en plein.
Se per un cambio gomme in ritardo aveva polemizzato un quarto d'ora, nessuno avrebbe mai osato immaginarsi cosa sarebbe successo davanti ad una gara non portata a termine... ed invece ci ha delusi tutti amaramente. Doveva ancora scendere dall'auto e neanche un'imprecazione è uscita dalla sua bocca. Solo un messaggio diretto "a tutti quelli che da Brixworth e Brackley riescono a sentirmi",  messaggio d'amore di speranza e incoraggiamento per il futuro, tipo il Papa all'angelus della domenica, però team radio. Tutto questo non è umano, sono molto preoccupata.

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L' amore trionfa in casa RedBull

Dopo vari screzi e scaramucce, quest'anno i due RedBull Boyz sono arrivati ai ferri corti. O almeno così sarebbe potuto sembrare dopo l'autoeliminazione di coppia a Baku. In realtà io non so bene cosa diano da bere da quelle parti o quanto pesantemente Chris Horner meni le mani. Sta di fatto che, dopo neanche un minuto di battibecco indiretto via team radio ed un rientro ai box separato e a testa bassa, i due hanno totalmente cambiato tono. Nelle prime interviste post incidente sono praticamente andati ad assumersi tutte le proprie responsabilità per il disastro realizzato in pista ma, soprattutto, dal week end successivo sono tornati d'amore e d'accordo come non mai. Altro che faide infracondominiali, berrettini lanciati ed interviste rinnegate ad anni di distanza.
Tutto questo mi rimette un po' in pace con l'anima ... ma delude molto dal punto di vista dello spettacolo. Ma come, tutto qua? Con i Force India fuori dai giochi ed neo-Mercedez boyz in piena fase anime gemelle chi altro, se non loro, dovrebbero portare avanti la sanissima tradizione delle guerre civili?

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La svolta cinofila di VBottas

A suo tempo lo aveva capito anche Rosberg. Mica per niente prima adottò Bailey poi vinse il titolo mondiale. Anche Bottas è quindi riuscito ad individuare ciò che lo distingue maggiormente da Hamilton. Insomma: se tutti e due guidano una macchina cosa ha lui più di me che vince sempre? Il cane! Anche se, effettivamente, è da un po' di tempo che Roscoe non passa da queste parti a trovarci, proprio lui è stato l'elemento caratterizzante, il fedele amico sempre al suo fianco. 
Ecco quindi che anche Bottas ha iniziato a puntare un po' di più sulle cose davvero importanti della vita. A questo punto ogni occasione è diventata buona per piazzare qua e là il cuccioletto. Una foto in giardino, una al mare, una in montagna, una al fiume. Ditemi solo che si chiama Pongo ed ogni mio desiderio di bambina è ufficialmente realizzato.

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JB miglior intervistatore ever!

Dovremmo ammettere che, ormai orfani del trio lescano in cabina di commento, stiamo sentendo un grande vuoto dentro di noi.
Sì, certo, qualcuno ha tentato di riciclarsi altrove, qualcun'altro deve pure esserci stato costretto ai fini previdenziali, ma il fatto è che, in men che non si dica ce ne siamo fatti tutti una santissima ragione.
Io sto perdendo la testa dietro alla ricerca dei canali, degli orari e dei modi per riuscire a guardare una gara. Sono certa che la maggior parte di quelli che seguivano la Formula 1, ma giusto perchè era una certezza della domenica pomeriggio, abbia già abbandonato la barca da un pezzo. Io per ora resito ma sento profondissima dentro di me la tentazione di convertirmi al tennis da tavolo.
A non avermi ancora fatto perdere del tutto la brocca è stata la ricerca delle alternative interessanti, tutte ovviamente affrontate prendendo degli aerei e collegandomi con la locale televisione pubblica.
Dopo anni passati dietro ad Ivan Capelli (&C), capite che aver beccato, in occasione del GP di Silverstone, tutto il gruzzoletto di interviste di Jenson Button la differenza si è fatta sentire.
La differenza si è fatta - purtroppo - sentire anche con riferimento ad altri titolati colleghi che si alternano periodicamente a quel microfono. Adoro Coulthard in quel ruolo, non mi dispiace Webber. Per Rosberg, sinceramente, è sempre tutto troppo "emozionante", "elettrizzante", "stupefacente" per essere vero. Non ho capito se il suo problema sia che, di fatto, fino all'anno scorso non aveva mai visto in vita sua un gran premio dall'altro lato dell'abitacolo... ma ormai ci si sarebbe dovuto aiutare. Button ha portato tutto ad un altro livello rendendo l'intera chiacchierata con i piloti durante la parata pre-gran premio qualcosa che valesse la pena essere seguita, non solo introducendo siparietti un filo più interessanti del solito con quelli con cui aveva un po' più di confidenza ma evitando anche le solite domande retoriche con gli altri. Piacevole ed interessante anche l'intera "chiacchierata" in auto con Hamilton. Pare l'intera intervista abbia la durata di 40 minuti, io credo di averne trovato un estratto di 20 che in ogni caso si lascia guardare con molto piacere. E io, nonostante quel che si possa credere, non sono una grande appassionata della Formula 1 parlata.
La cosa divertente? A lui, di passare da quel lato del microfono non interessa assolutamente. Per questo ha ricevuto anche molti complimenti da tutti i classici esperti che hanno applaudito la sua ferma intenzione di non continuare a ruotare intorno alla Formula 1 senza meta.

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