lunedì 7 luglio 2014

Silverstone 2014 - Gara

Scatti da un Gran Premio:
1) Raikkonen. Protagonista nel bene o nel male della prima ora di gran premio... pur disputando, di fatto, non più di mezzo giro di gara. Dopo tre curve, esce di pista, rientra incomincia a scodinzolare, rimbalza da un lato all'altro della pista e compie una mattanza. Quello messo peggio di tutti, in ogni caso, è lui. Si spiaccica contro un guard rail, massacra la vettura ma esce con le sue stesse gambe. Zoppica e non mi sembra buon segno: viene portato al centro medico e la stampa di tutto il mondo incomincia a fantasticare. Nel frattempo in pista bandiere gialle, poi bandiere rosse e la gara è sospesa: bisogna aggiustare il guard rail visto che la testa dura del finlandese l'ha ridotto ad un disastro. Dalla regia ci mostrano, con grande sarcasmo, le immagini del tragico incidente di Schumacher, accaduto proprio su questa pista mille anni or sono. I commissari arrivano in massa a fissare il guard rail distrutto impugnando una chiave inglese: capiamo tutti che siamo a Silverstone ma lo strumento non pare fin da subito dei più adatti. L'operazione dura più di un'ora: cosa che se avessimo chiamato l'ASTER magari avremmo fatto anche prima. Riesce molto prima Raikkonen a finire tutte le sue visite mediche ed a prendere la macchina per tornare a casa, per dire. In ogni caso fino alla macchina c'è arrivato con le sue gambe, continua a zoppiccare ma non pare il caso di buttarla in tragedia.
La notizia che ha commosso il mondo, tuttavia, è quella del team radio che Raikkonen pare aver trasmesso subuto dopo l'incidente. Chiedeva notizie di Massa, quello che principalmente ha centrato in pieno e portato con se rimbalzando qua e la. Anche Kimi ha un cuore? Finchè non sento non credo, comunque Pippo sta bene: amareggiato di aver concluso il suo 200esimo GP in meno di un giro ma soddisfatto di essere andato via con le sue gambe... e senza zoppiccare. 
2) Rosberg. Se la sfortuna è una ruota che gira e prima o poi deve colpire tutti, in Mercedes hanno un magnete grande quando una locomotiva. Saranno anche stati bravi a costruire la vettura dell'anno ma se fossero riusciti anche a fargli concludere due gare di fila ad entrambe sarebbe stato meglio. Non siamo neanche a metà gara quando Nico, intento a dominare brillantemente sul suo compagno di squadra anche dopo il primo Pit stop, incomincia ad accusare problemi al cambio. Due giri dopo segnerà il giro veloce e la burla ai danni del nervosissimo Hamilton alle sue spalle pare chiara a tutti. Ci sbagliavamo: di punto in bianco non c'è più niente da fare che fermarsi e parcheggiare. Accostare sui britannici verdi prati in fiore e pensare che, quantomeno, anche se Hamilton vincesse ha dalla sua ancora un po' di vantaggio in chiave mondiale. Hamilton vincerà ma pare chiaro che sta faccenda dell'affidabilità deve essere risolta prima di uscire dalla fase europea. 
3) Il secondo posto guadagnato da Bottas è una ulteriore presa in giro ai danni di Massa: podio in grado di dimostrare che la Williams oggi c'era e poteva far bene pur partendo dalle ultra-retrovie. Secondo podio di fila per il finlandese che sta incominciando a provocarmi quel certo prurito alle mani che solo i primi podi di Alonso, a loro tempo, mi hanno provocato. Anche gli ultimi. Ma i primi in maggior misura.
4) Maldonado. A questo giro, poveretto, non è neanche troppo colpa sua... però chissà come ci finisce sempre in mezzo. Gutierrez lo porta a volacchiare qua e la per la pista ma a non svitare neanche un bullone. La notizia non sarebbe neanche tale se non lo rigardasse. In Lotus si domandano se non sia il caso di incominciare a vendere agli sponsor anche la superficie inferiore dalla vettura.
5) Button. Tutto dipinto di rosa in onore di papà ha portato a casa una di quelle gare che, forse forse, da sole, potranno convincere i piani alti a firmare quel rinnovo di cui si parlava. Ottima partenza in grado di prendere di botto la posizione di Vettel senza fatica. Alla ripartenza, purtroppo, non c'è verso di reggere il colpo dell'arrembante Hamilton che notoriamente guida una vettura di alto livello ed altra caratura: sarebbe impossibile opporsi all'evidenza. Entro la fine della gara lascerà spazio giusto a quelli contro i quali non può opporsi ma terrà ottimamente testa a tutti gli altri. Terminerà in quarta posizione, giusto leggermente amareggiato dal fatto che se la gara fosse durata un altro paio di giri si sarebbe pappato Ricciardo, terzo sul podio, uno arrivato fin lì azzardando una strategia ad una sola sosta perdendo di vista il fatto che le gomme avrebbero incominciato a far acqua da tutte le parti proprio sul più bello.
6) Vettel e Alonso. Il primo sarà pur partito in seconda posizione ma sbaglierà tutto quello che sarà possibile sbagliare. Alonso è partito dalle retrovie ma niente come la quasi morte del compagno di squadra lo ha galvanizzato: sorpassi, sorpassi ed altri sorpassi. Poi si incontra con Vettel e per 3\4 di gara i due giocheranno in solitaria. Vettel, perdendo definitivamente la dignità, tenta per un numero infinito di giri il sorpasso. Alonso resiste. Entrambi non giocheranno affatto pulito: calpesteranno righe bianche che non potrebbero essere toccate, faranno la spia alla radio su presunte scorrettezze altrui, si lamenteranno con la mamma che quello dietro\davanti a se lo vuole sbatter fuori \ non lo lascia passare. La spunterà Vettel assestatosi in quinta piazza e fregando anche il titolo di quintolo a quel nano alle sue spalle. Non gli è rimasta più nessuna soddisfazione.
7) Hamilton. Ha vinto. Punto. Senza se e senza ma. Non sono certa che sarebbe andata così se Rosberg non fosse rimasto senza una vettura con la quale proseguire. I giri all'inzio lo hanno visto non reggere poprio lo stesso passo. Poi un conto è raggiungerlo, un conto è superarlo. Un conto è vedere se Rosberg si sarebbe incapponito per la propria prima posizione o se gli sarebbe bastata benissimo anche la seconda, in fin dei conti. A questo punto sono nuovamente pari: tutto da rifare. Che la gara finale con doppio punteggio sarà effettivamente decisiva per scoprire chi dei due si porterà la corona a casa?

2 commenti:

  1. Il via a me ha suscitato due dubbi esistenziali:
    1) Raikkonen ha chiesto se Massa stava bene. Quindi dopo tutta la mattanza del primo giro, mentre piroettava da ogni parte, s'è accorto di chi, esattamente, gli sia inesorabilmente andato addosso?
    2) E' servita più di un'ora per riparare le barriere. Se anziché capitare a Silverstone fosse capitato in India o in Corea, quanta gente avrebbe urlato allo scandalo scomodando la storia dei vecchi circuiti che non erano niente in confronto ai "tilkodromi"? :D

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    1. Più che altro non mi convince l'idea che a Raikkonen gliene frega qualcosa di qualcun'altro... ma magari la botta in testa ha funzionato anche da questo punto di vista :D
      Per quanto riguarda la faccenda guard rail... a silverstone si chiama "zelo", altrove sarebbero stati tutti incapaci. Ora mi rimane solo da scrivere due righe sul meraviglioso "incidente" occorso a Mazzoni che ha frainteso i 5 secondi di stop&go di Alonso con dei "ritardi al box Ferrari" e tutte le grandi parentesi "Silversone" ed "incapacità" potranno essere chiuse ;)

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