C'è da dire che tutta quella eccitazione iniziale data dall'idea del Gran Premio di Monaco (1, 2, 3, 4) riesce sempre ad essere smentita al primo spegnimento dei semafori. Nella gara più improponibile dei tempi moderni, l'unica cosa certa al momento della partenza è l'ingresso della Safety Car. E c'è stata la Safety Car, non vi preoccupate!
Prima di tutto è il caso però di tornare alla vicenda caschi. Non penserete mica che sia finita così come la abbiamo lasciata. Primo psicodramma: anche Raikkonen aveva un casco nuovo nuovo di trinca, dedicato a James Hunt, di cui si dichiara super fan, peccato che ciò che la telecamera di bordo posta sopra la testa inquadrava ha avuto bisogno di una super autorizzazione notturna, arrivata giusto in tempo dopo che il finlandese con la solita flemma ha risposto ma se volete indosso un altro casco. No problem: condono giunto in tempo ma forse, l'unico che ci ha voluto vedere chiaro (e soprattutto bene) in questa storia, è stato Perez. Altrettanto bene non è andata al povero Vettel la cui sparata della donnina cangiante non è stata propriamente apprezzata e il condono non è mai giunto. Mi domando come non sia stato ritenuto fuori norma anche il casco catarifrangente di Alonso, ma le cose oggi non sono andate per il verso giusto per altri suoi motivi.
In Pole position si sono piazzati ancora una volta il buon Rosberg e il suo compagno di squadra pronti a far faville almeno per questa occasione. Le aspettative non tradiscono ma le caratteristiche del circuito ancor meno: non essendo facile sorpassare perdere posizioni lo vedo molto difficile. Unico fattore sempre pronto a crear scompiglio sono gli incidenti che, da queste parti, non sono mai di poco conto. Lo sa bene, per esempio, Massa che esattamente come era finito a muro sabato mattina è riuscito a replicare domenica il gara... e quando dico esattamente, intendo proprio esattamente! Impietoso il confronto tra le due dinamiche di incidente che dimostrano chiaramente quanto sia difficile imparare dai propri errori. Azzarderei che è possibile anche riciclarsi le stesse immagini senza che nessuno se ne possa rendere conto. Alle telecamere le condizioni del pilota brasiliano sono apparse fin da subito non molto rassicuranti: è stato fatto sedere sulle ruote a bordo pista e gli è stato fatto indossare un collare. Dai box minimizzano: sta bene, è andato all'ospedale solo per degli accertamenti. Io specificherei anche che quella stempiatura imperante non è certo un buon segno.
Fato ha voluto che l'incidente (e successiva Safety Car) siano arrivati proprio nel bel mezzo delle prime fasi di cambio gomme. Non si è capito bene come è andata ma poco prima Hamilton era secondo, poco dopo era quarto. E di lì non si è più tolto.
Chilton \ Maldonado |
La vettura di sicurezza è rimasta in pista per un lasso di tempo infinito, forse stava solo cercando di maturare l'anzianità di servizio, forse stava solo cercando di far proseguire la gara esattamente come era stata fino a quel momento: un trenino di vetture che si inseguono senza un vero perchè.
Seguono qua è la un altro po' di carambole. Prima di tutto l'incidente Chilton \ Maldonado (nella foto a sinistra è quello in volo) che porta addirittura alle bandiere rosse e a sospendere la gara per 10 minuti in modo da dare tempo ai commissari di portare via quello che rimaneva di loro con il cucchiaino. Per quanto riguarda Maldonado si parla di un colpo al ginocchio e di un taglio sulla mano ma nulla di grave. Forse lo metteranno soltanto nel letto a fianco a Massa in ospedale... per accertamenti.
Ricciardo \ Grosjean |
Ha seguito di poco l'incidente tra Ricciardo e Grosjean (nella foto è quello con l'alettone di Ricciardo sul naso) che ha condotto solo ad una misera Safety Car ma ci ha fatto in qualche modo tirare un altro sospiro di sollievo. Yey: Grosjean è tornato quello di una volta, non ci sono più dubbi. La punizione la vedremo sulla griglia di partenza canadese.
Ciò nonostante colui che sta incominciando a tracciarsi il profilo di uomo dell'anno è Sergio Perez che al grido di arriba arriba ormai è sempre più intenzionato a toccare chiunque gli si metta in mezzo al proprio cammino. Se almeno dai box gli dicessero di prendersi una camomilla ne saremmo tutti più felici. Oggi è partito con una piccola sgomitata per superare il suo compagno di squadra è andato avanti a colpi d'anca certo di riuscire ad arrivare fino in vetta di questo passo, ma una musata data peggio del previsto lo ha visto collassare al cospetto di Raikkonen. Il finlandese ha perso la quinta posizione che si stava aggiudicando con una certa sicurezza ed è finito a pochi giri dalla fine nelle retrovie dopo un passaggio obbligato ai box: ciò che le telecamere ci hanno negato è la sua rimonta fino al 10° posto avvenuta proprio in quegli ultimi tre giri che gli hanno permesso, ancora una volta, di finire a punti. In questo modo si è scansato anche la punizione per essere andato troppo veloce in regime di bandiere gialle, ma questa è un'altra storia. Un po' meno bene le cose per il messicano che, dopo aver proseguito indenne per un paio di giri, è stato definitivamente abbandonato dalla vettura ed ha concluso la gara contro un muro a riflettere sulla spocchia. Atteggiamenti dei due al momento: ognuno accusa l'altro.
Prevedo giorni duri per Perez, non che in buona parte non se li meriti, dovuti dall'essere finito a stuzzicare, suo malgrado, anche Alonso, incontrato per caso alla chicane. Dopo un tentantivo di sorpasso ai danni dello spagnolo, quest'ultimo, che in fatto di spocchia è in grado di insegnarne a molti, è riuscito a tenere la posizione solo tagliando la suddetta chicane. Da lì a pochi giri si è verificato tutto il fattaccio Chilton \ Maldonado \ Bandiere Rosse e, come nei migliori esempi di giustizia all'italiana, in Ferrari hanno deciso di patteggiare stabilendo di restituire la posizione non appena fossero partiti se in McLaren non avessero posto altri problemi. Così è stato ma, a questo punto direi, del tutto inutilmente. Inutile dire che le vittime sacrificali di rosso vestite sostengono che il taglio di chicane sia avvenuto solo per evitare un contatto.
Ah, sul podio, dietro a Rosberg sono arrivati Vettel e Webber.
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