martedì 19 novembre 2013

Stati Uniti 2013 - Gara

Certe cose è giusto che siano dette: il circuito di Austin promette bene! Promette tanto di quel bene che non mi sento neanche per un attimo di additarlo come uno degli scarabocchi di Tilke che magicamente hanno preso vita. Ha le sue giuste curvette, ha i suoi sali e scendi... ha un sacco di altre cosine che, perdonatemi, sono donna e sono bionda, non sono in grado di capire. Pur essendo progettato da Tilke! Eccezionale! Il vero problema di tutto questo è Vettel e la Red Bull: con loro in queste condizioni, è palese, tutti gli altri hanno anche smesso di provarci. Quelli dominano e gli altri tirano a campare. Quelli vincono (sempre e comunque) gli altri bah! Non si capisce cosa facciano, ma di certo non uno spettacolo degno di nota. Ci sono, si inseguono, cercano di non prendersi a sportellate visto che di questi tempi anche ricostruire una macchina a settimana costa parecchio, ma niente di più.
Con questa nuova vittoria Vettel è salito per l'ottava volta sul gradino più alto del podio vincendo il the world's greatest award, o quello che è, o comunque, anche se non ha un vero nome, sfondando ogni nuovo record. La dove nessun Schumacher è mai giunto prima.
Ospiti VIP nel paddock americano: Gordon Ramsay, che si è girato uno per uno tutti i box ed soffermandosi poi a vedere la gara ai tavoli McLaren. Mi auguro che dopo questa esperienza gli sia venuta l'idea di ambientare il prossimo cucine da incubo nelle hospitality di qualche scuderia. Antonio Banderas, che dopo aver parlato con la gallina rosita si è trovato intervistato da Stella Bruno. Matt Le Blanc, sempre più grasso, aggiungerei. Ed un altra serie di emeriti sconosciuti sulla quale possiamo anche soprassedere.
Sul podio insieme a Vettel sono finiti Grosjean e Webber. Il primo ormai chiaramente oltre ogni confine con il raziocinio, arrivando a definirsi il quarto più bravo pilota nello schieramento oltre a (in ordine sparso) Vettel, Alonso e Hamilton. Ehm... no. Webber, giunto così alla sua penultima gara in Formula1 della sua carriera, ancora non ha imparato a compiere una partenza come si deve: partito secondo, già quarto alla prima curva, credo che debba ringraziare la vettura che ha sotto il sedere per essere riuscito a rimanere sul podio. Dietro di Lui Hamilton, piuttosto soddisfatto per l'esito della gara visto che fino a 5 minuti prima di partire la vettura neanche partiva. Alonso ovviamente quintolo, cosa ve lo dico a fare. Massa e Rosberg fuori dall'area dei punti, portando, quindi, la Mercedes, a guadagnare ancora qualcosina in quanto a campionato costruttori.
In McLaren Perez decisamente meglio di Button: dovevano arrivare a licenziarlo perchè si desse una svegliata. Un po' come a Massa che ogni volta che sente il seggiolino tremare riscopre di saper combinare qualcosa di buono. Partito bene, riesce ad essere combattivo, a farsi rispettare e non combinare guai sfracellandosi a destra e manca. Ovviamente viste le potenzialità dell'auto ad un certo punto gli tocca arrendersi... ma non male! Sicuramente meglio di Button che, qualificato male ed arretrato di tre posizioni sulla griglia di partenza per una faccenduola accadura venerdì mattina in sede di prove libere, si ritrova a sgomitare con i paganti della Q1 che, tempo zero, gli piallano il musetto. A prescindere dalla pioggia di carbonio, che alla fine non ha affatto inficiato la vettura, che ha retto fino alla fine, la gare per lui pareva non essere partita neanche malissimo, si mette a compiere qualche sorpasso, cerca di perdere meno possibile ed a conti fatti quella poteva essere una gara da fare più in pista che al muretto... poi ai box compiono il pit stop più lungo della storia ed è lì che si è capito che gli era completamente scesa! Arrancato un 10° posto solo per la smaterializzazione di tutti quelli posti davanti a se: anche per oggi lo stipendio è guadagnato.

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