Ho tentato di rimandare la questione fino all'ultimo ma, giunta ad un certo punto, non è più possibile rimandare. Eccoci qua a trattare il vero leading case della stagione 2018. Peccato che sia un leading case costruito sull'aria.
Avremmo potuto essere qui a parlare degli specchietti Ferrari montati sull'halo. Avremmo potuto domandarci che fine hanno fatto guanti e volante di Raikkonen, così come ci potremmo interrogare per ore se fosse lecito che Hamilton in Giappone abbia percorso tutta la pit lane senza indossare i guanti. Tutte cose passate assolutamente in secondo piano una volta che al mondo sono stati rivelati i buchi nei cerchioni della Mercedes.
Sia chiaro: non è che se una cosa la fa la Mercedes debba andare bene e se la fa qualcun' altro allora è contro il regolamento. Ogni anno scoppiano almeno un paio di casi anomali contro i quali tutti si indignano, sui quali partono grandi investigazioni, contro i quali tutti si crucciano... "se solo ci avessi pensato prima io". L'intero mondiale di Button si è basato su un'interpretazione fantasiosa del regolamento contro la quale nessuno ha trovato qualcosa di abbastanza convincente da obiettare.
Questo riesce ad essere un caso diverso addirittura da tutto questo: è un caso che non ci sarebbe neanche stato se un bel giorno la stampa non avesse incominciato a parlarne ossessivamente.
Nacque così il grande complotto del cerchione forato Mercedes.
Si tratta semplicemente dell'ultimo escamotage inventato ad arte dal team per salvaguardare le proprie gomme e meglio gestirle in gara con una sola peculiarità: il fatto di non essere un grande complotto, non essere un grande segreto e non essere neanche questo granché di escamotage visto che, apparentemente, il "sotterfugio" del cerchione bucato andava avanti da metà stagione, non era un segreto per nessuno, non era un segreto per i piani alti che, semplicemente, fino a quel momento, avevano visto i buchi, ne avevano preso atto senza ritener necessario dover mettere nero su bianco che non contrastava con il regolamento visto che nessuno l'aveva mai richiesto e/o aveva mai sollevato obiezioni nei loro confronti.
In men che non si dica questi benedetti buchi sono diventati l'ossessione mediatica costante di questa stagione giunta finalmente al suo capolinea. Ovviamente giunto al capolinea senza che i cerchioni forati siano stati fatti entrare nel per davvero merito della discussione. E' giunta al capolinea lasciandoci, in chiave 2019, una nuova e meravigliosa lezione di vita circa l'evoluzione del ruolo di tutto il comparto mediatico che dovrebbe essere di contorno, finito per essere inevitabilmente al centro della discussione.
Il comparto giornalistico - televisivo dovrebbe avere l'unica funzione di raccontare quello che accade in pista e nei suoi immediati dintorni. L'evoluzione mediatica di tutto quello che potrebbe essere fatto rientrare all'interno della categoria "giornalismo" ha comportato un necessario adattamento. Un adattamento naturale e fisiologico al mondo social, al mondo di internet, in favor del quale vengono creati contenuti di cui parlare. Non è solo un rapporto unidirezionale: non solo la stampa riporta cosa succede in pista ma in pista viene fatto succedere qualcosa perchè la stampa ne parli. E fin qua sembrava tutto pacifico e naturale.
Siamo invece arrivati ad un grado dell'evoluzione ulteriore. Un grado in cui la stampa parla di cose che in pista non accadono ma che vengono immediatamente recepite per "accadute" dai diretti destinatari di quel carico di informazioni lanciate nell'etere. Semplificando: lo spettatore medio nell'ascoltare Marc Genè che, ogni 15 minuti, incolpava i buchi nei cerchioni Mercedes pure per il riscaldamento globale, il buco dell'ozono e le piogge acide, alla fine della fiera ci ha naturalmente creduto. L'ha preso per buono ed è normale così per la stessa ragione per la quale due giorni fa ritenevo superfluo l'intervento specialistico dell'ing. di turno in grado di farcire una semplice telecronaca con cavilli tecnici che nessuno è in grado di interpretare come deve essere interpretato. L'ha preso per buono ed ha iniziato a riversare altrettanti contenuti fuorvianti in rete alimentando la nube tossica e facendola crescere esponenzialmente.
Credo sia importante prendere atto di questo fenomeno per comportarsi di conseguenza: ignorare il fenomeno e lasciarlo scaricare naturalmente. Riprendere la notizia per avallarla o per contrastarla non fa altro che alimentarla. Interessiamoci solo di quello che ci piace, lasciamo perdere tutto quello che ci annoia e godiamoci lo spettacolo. Tutto il resto verrà da sé.
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