domenica 1 dicembre 2013

Pagellone 2013

- Hamilton - Pilota dell'anno. Giunti al quarto anno consecutivo di queste mie imprescindibili pagelle è il momento di introdurre un elemento di novità: l'elezione del pilota dell'anno, che non è quello che ha vinto e non è neanche quello che ha perso. Nella mia personale classifica questa posizione è stata fino all'ultimo contesa tra i due piloti Mercedes che, quest'anno, nonostate tutto, sono riusciti a farsi vedere. Come l'ha scampata Hamilton? Semplimente con la mossa compiuta lo scorso anno, quando tutti lo prendevano per matto per aver deciso di mollare casa McLaren per andare dove non c'erano certezze. Non è chiaro se lui, prima di tutti noi, aveva già intuito che la barca McLaren era sul punto di affondare ed ha deciso, semplicemente, di abbandonare prima che fosse troppo tardi. La verità è che non solo ha compiuto il passo giusto al momento giusto ma ha anche dimostrato al mondo di aver avuto ragione e di essere in grado di combinare qualcosa anche con mezzi che, potenzialmente, sarebbero dovuti essere più scarsi ma che... vabbè...
Tutti gli altri:
- Vettel \ RedBull - 30 - Li piazzo insieme, così liquido la questione in fretta. Non è che ci siano molte cose da dire più di quelle dette fino a questo momento, non saprei cosa aggiungere e la cosa mi infastidisce parecchio. Dare meno di 30 all'intera faccenda credo che porterebbe parecchie polemiche perchè, detto così, cosa hanno fatto di sbagliato? L'ultimo pit stop dell'ultima gara? Ah Bhe! Roba grossa! Per il resto nulla di nulla. Ed è questo il problema. Ma vabbè, anche in questo caso. Lasciamo sfumare il discorso come se non fosse successo nulla. O come se fosse successo qualcosa e gli avessi anche dato un senso.
Gli altri tra gli altri:
- Raikkonen - 28 - non posso che alzargli il voto dall'anno scorso, giusto per quello spirito e quel carisma di prendere e mandare tutto a quel paese nel momento giusto. Nel mondo in cui tutti pregano, piangono e pagano per avere un seggiolino da guidare, Lui viene e va con una facilità e con una classe che sono incomiabili. Anni fa si stufò dei ciarlatani in rosso e li abbandonò con un anno di anticipo. Oggi discute in pubblico le decisioni dei suoi ingegneri, li intima di tacere davanti a mezzo mondo, gli gira le spalle e li abbandona di punto in bianco proprio nel momento del bisogno. Poi torna dagli stessi ciarlatani in rosso di cui sopra, giusto a riprova del fatto che non c'è nulla di personale, sono affari!
- Rosberg - 28 - The best of the rest. Nell'anno in cui Vettel ha fatto razzia di vittorie aggiudicandosene ben 13, lui se ne è portate a casa addirittura due. Da una vita sostengo che dall'alto gli stavano bruciando la carriera senza che se ne rendesse conto nessuno, finalmente quest'anno ha avuto modo di incominciare a farsi vedere un po' di più ed uscire dalla schiera dei piloti nelle retrovie. Forse è solo nato nella decade sbagliata. 
- Mercedes - 27 - al di la della caduta di stile, che ormai nessuno ricorda più, dei test segreti con le gomme di cartapesta Pirelli, ed archiviata la pratica Schumacher che, vabbè, è stata simpatica finchè è durata ma non poteva pretendere di dare seri risultati, si sono ripresi alla grande. Si sono andati a cercare qualche pilotino che ci sapesse fare e gli hanno messo sotto al sedere una vettura degna di nota, magari piccola e timida, ma nota. Roba da arrivare a superare in classifica costruttori tanto la Ferrari, ancora convinta di essere la vecchia gloria di un tempo, quanto la Lotus, che sperava con un solo Raikkonen di poter risparmiare sulla seconda guida.
- Webber - 20 - però gioca di frizione. Stesso voto e stessa motivazione dello scorso anno: non è cambiato nulla. Sono certa che nelle classifiche mazzoniane ci sia anche qualche voce dedicata ai piloti che hanno perso più posizioni al via, e sono altrettanto certa che lui sia brillantemente in vetta di detta classifica. Almeno di questa. Depresso nella vita ed in pista da tre anni a questa parte, non sembra, sfighe a parte, volersi impegnare più di tanto. Sì, certo, viene sbeffeggiato dal suo compagno di squadra e maltrattato da ingegneri, meccanici e uomini vari del muretto che si divertono a sabotargli la vettura, ma è solo colpa di questo? Ha abbandonato il mondo della Formula1 senza avermi mai convinto più di tanto, sono certa che se ne sarà già fatto una ragione.
- Perez - 23 - D'incoraggiamento. Non è che abbia mai stravisto per Perez, sono caduta dal pero quando la McLaren ha fatto il suo nome come rimpiazzo e non ne ho mai particolarmente tessuto le lodi, fin da quando ha cominciato a prendersi a sportellate con Button. Socio di maggioranza del gruppo double trouble, però ci sono rimasta male. Molto male quando così, di punto in bianco è stato lasciato a casa. Come se il disastro disastroso della stagione 2013 fosse colpa sua. Fossi in lui, prima di sbattere la porta  e andarmene, bucherei loro le gomme della macchina . O se a quello pernsa la Pirelli, gli righerei la fiancata. Così. 23, non proprio per il merito, già che ha portato a casa un bel pugno di mosche fino a tre gare dalla fine, ma per incoraggiamento, prima ancora di sapere se nella vita riuscirà a combinare qualcosa di buono.
- Grosjean - 24 - dalle ceneri. Dopo l'annata col botto 2012, quest'anno Grosjean ci ha voluto far credere che non sarà uno di quei personaggi effimeri che passano di qua un paio d'anni, lasciano il segno (soprattutto sulle fiancate altrui) e se ne vanno. Ci vuole veramente far credere di avere le potenzialità per restare in zona ancora per un po'... tipo Webber. O tipo Barrichello.
- Hulkemberg - 24 - per salvare il salvabile. Annualmente bisognerebbe prendere tutti giovinastri che affollano le ultime posizioni e dare una restrellata generale, tenere quello che pare avere un senso che rimanga e mandare a casa tutti gli altri, giusto per avere un po' più di ricircolo d'aria. Tra tutte le recenti nuove leve, intendo quelli entrati da 2 o 3 anni, terrei solo lui. E Di Resta. Tenuto conto che Di Resta lo hanno appena silutato ed al suo posto andrà \ tornerà proprio Hulkemberg non mi sembra carino parlarne. Alla faccia di Ricciardo, neo promosso in casa madre. Ed alla faccia di Sutil che torna periodicamente a riproporsi come il grande incompreso.

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