venerdì 31 gennaio 2014

2014 - RedBull

Sto incominciando seriamente ad essere stufa della superiorità fisica, morale e materia della RedBull. Ne sono stufa ma non si può che dargliene merito. Tutti gli altri, dal primo all'ultimo, non possono di certo lamentarsi del fatto che sono ormai anni che questi qua della RedBull dominano a destra ed a manca: la verità è che se dominano una ragione ci sarà. Lo hanno già dimostrato gli scorsi anni: a parità di regolamento, questi sono sempre stati in grado di trovarsi l'escamotage al limite dell'interpretazione estensiva dello stesso che lo portasse su un livello superiore. Quest'anno i motori non si sono ancora accesi, se è per questo non si possono neanche chiamare motori, eppure la verità non può che risplendere con solare evidenza davanti agli occhi di tutti: a parità di regolamento sono riusciti a non plasmare un abominio! Questa vettura ha il suo perchè: senza assomigliare ad un aspirabriciole. Sulla griglia di partenza:
- Sebastian Vettel - Numero 1 - ma anche: numero 5. Perchè sì: due numeri, perchè lui vale. Orgoglioso padre di una bimba della quale ancora non ha rivelato il nome. Lontana da ogni sua intenzione quella di parlare del dolce pargoletto, di mostrarne le foto e quant'altro. Alcune fonti riportano un Emily... ma non ci credono neanche loro. Su questa cosa della spocchia bisognerebbe lavorarci un po'...
- Daniel Ricciardo - Numero 3. Un australiano che sostituisce un altro australiano. Su di lui tutte le cose che si sarebbero mai potute dire si sono esaurite molto prima dell'effettivo impossessamento delle vesti ufficiali. A questo punto sarà lui, con le sue stesse mani, a decidere quali saranno le prossime cose che verranno dette.

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