domenica 14 settembre 2014

Gran Premio di Monza, una settimana dopo...

Ripensando a questo gran premio di Monza la prima cosa che mi viene in mente è quella coppia, di anziani, specificato elegantemente tra parentesi, che Fernando Alonso ha incontrato qualche giorno prima del faditico week end, in aereo e che, tra una nocciolina e l'altra, lo hanno RIPETUTAMENTE ringraziato di correre per la Ferrari. Cioè, non una volta sola, così, giusto per chiacchierare tra decollo ed atterraggio, ma proprio a ripetizione.
Tra l'altro c'è da pensare a quella dolce coppia di vecchietti nel momento in cui, al giro numero 29 del gran premio di casa, il loro generoso pilota ha accostato lentamente a bordo pista ed ha così messo fine all' ennesima gara disastrosa che la Ferrari stava portando conclusione. Per la cronaca, l'altra Ferrari a fine gara c'è arrivata, solo che ha portato a casa una indignitosa nona piazza, guadagnata solo grazie all'ennesima sanzione acquisita da Magnussen che, arretrandolo di cinque secondi, ha fatto conquistare qualche piazza a molti di quelli che gli si trovavano alle calcagna.
Per la cronaca, fato vuole, e cronache raccontano, che proprio mentre Alonso parcheggiava giusto poco prima dell'ingresso della chicane maledetta, e sul perchè sia maledetta magari ci si torna dopo, altrove Marchionne stava mettendo in dubbio non solo la messa in piega, ma l'intera gestione degli ultimi anni di Montezemolo, in grado - nonostante due tra migliori piloti dello schieramento in pista - di portare a casa poco più di un pugno di mosche da 7 anni a questa parte. Quello che nei giorni successivi è successo a Montezemolo è altra storia.
La verità è che, nonostante tutto, nonostante il dispiacere provato dai due simpatici vecchietti arzilli e di tutti i tenacissimi Ferraristi seduti per due giorni tra il fango del parco, il Gran Premio di Monza, prima di essere una gara, è un grande spettacolo, fatto di luci, colori, macchinine che girano in tondo e colpi di scena.
Colpi di scena come quelli che hanno animato la soleggiata domenica monzese fin dal giro di ricognizione. Io non vorrei essere presa per il solito gufo del malaugurio ma, che ci fosse qualcosa che non andava in Hamilton già in quella fase, a me, era sembrato piuttosto evidente. Tutti i miei dubbi, tra l'altro, si sono risolti in fretta, giusto il tempo che si spegnesseto tutte le luci risse dei semafori e Lewis impiegasse una modalità di partenza dallo schieramento che potremmo definire 'alla Mark Webber', dal nome del suo più grande estimatore e perfezionatore della tecnica. In sostanza, per dirla alla francese, parte un po' demmerda!! Ed è un gran peccato perchè, giusto un secondo prima il buon Mazzoni ci stava giusto illustrando come fosse proprio la sua parte della pista ad essere maggiormente favorita perchè più gommata. Poco male... O comunque male solo per lui e tutti quei disgraziati che si ritrovava alle spalle ai quali ha impedito lo spunto vincente. In compenso nessun problema catastrofico e nessun incidente irrimediabile. Molto bene invece per Rosberg che, trovandosi proprio nella piazzola a fianco, con una partenza che sarebbe anche potuta non essere un granchè ma non ha trovato ostacoli ha guadagnato la propria prima posizione e se la è tenuta. Almeno per un po'. Nello stesso tempo Lewis era nella mischia, scivolato in quarta piazza si getta al sorpasso di tutti quelli che, pur trovandosi nella corsia sfigata, alla fine hanno avuto la meglio.
In tutto questo però, nel ruolo di elemento a sorpresa, ecco a voi, Kevin Magnussen che, in teoria era anche nella corsia di Hamilton, parecchie posizioni più indietro e, senza sapere da che lato è passato, ne come diavolo ci sia arrivato, all'improvviso è in seconda piazza. Ma non ne è in grado. Vettura troppo lenta, lui evidentemente eccessivamente sorpreso di essere li. Ralenta tutti ma non si fa superare. Rosberg prende così un bel po' di vantaggio... Ma non gli servirà a molto dopo l'incontro con la chicane maledetta. Il doppio incontro ma, come ho già detto, di tutto questo parleremo più avanti. Magnussen regge, ma fino ad un certo punto. Poi è costretto a cedere. Viene superato da Massa ed anche da Hamilton. Hamilton supera anche Massa ma di riuscire a raggiungere Rosberg pare non volersene neanche parlare. Quaslcuno già parla di ordini di scuderia: chi è davanti ci stia e non rompa le palle all'altro. Quindi Rosberg incontra per la prima volta la chicane maledetta, la manca, gioca agli ostacoli ma ancora ha la meglio sull'amico. Ai box riescono a fare un pit stop pure leggermente più veloce per Lewis... Ed ancora Rosberg ha la meglio. Ed è così che si arriva al secondo incontro con la chicane, che Rosberg non incontra e tira dritto agli ostacoli. Questa volta perde abbastanza tempo perchè Lewis abbia la meglio... E così sarà fino alla fine. Il che ricirda l'ordine di scuderia di cui sopra: l'importante è la prima piazza, chi c'è c'è.
Altre voci si sono però, tuttavia, insinuate, nelle menti dei disgraziati spettatori: e se questa fosse la tanto chiacchierata misura disciplinare?

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