giovedì 12 marzo 2015

Piena capacità di intendere e volere

Là, dove nessun altro Magnussen è mai giunto prima
La situazione dei piloti di Casa McLaren sta seriamente incominciando a destare qualche dubbio circa la loro sanità mentale. A parte Alonso che, ancora intrappolato in età brufolare, convinto di non avere ancora il passaporto, a Melbourne non c'è proprio arrivato... anche gli altri due non paiono completamente in bolla. 
Da un lato c'è Magnussen, giunto in Australia più esuberante che mai, ha iniziato a sbeffeggiare fin da subito quel povero vecchio di Jenson Button per quella peluria sfigata che porta sopra la faccia e che pretende che siano chiamati "baffi". Subito dopo, in piena fase di lunaticità, ha mollato tutto e si è andato a rifugiare in cima al masso più altro locale. Là dove nessuno è mai giunto prima.
Selfie alla periferia del nulla cosmico
Non sta messo meglio Jenson Button, approdato in terra australe con i baffetti bianchi \ biondicci di cui sopra. Il poveretto non è la prima volta che ci prova: ancora non è chiaro chi sia che gli dice che, proprio, quei baffetti non gli donano... però siamo da capo. Il vero problema, alla fine, non sono neanche i baffi in se. Credo. Forse il vero problema è che quella barbetta bionda, ormai sempre più bianca per decorrenza dei termini, messa così, nella maggior parte dei casi non sembra niente più di un'anomala ombra inquietante. 
E' così che, ragionando ragionando sulle drastiche scelte di cambio di stile della mezza età, pedalando pedalando è giunto alla periferia del nulla cosmico. 
A dir la verità, mentre ero qua che raccoglievo i pezzi di questa storia, mi è capitata per le mani la fotografia dei bimbi Toro Rosso in gita al parco: imitano un canguro, quanta tenerezza. Forse la piaga si sta espandendo a vista d'occhio.
Ma questa è un'altra storia.

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