lunedì 24 dicembre 2018

Off Season - il ritorno di Kubica

Sicuramente da queste parti non ho ancora trattato il notizione dell'anno, l'annuncio tanto atteso, la riconferma tanto bravamata da grandi e piccini. Il ritorno in pista di Robert Kubica
Se c'è una cosa sulla quale non avrei mai scommesso nella vita è proprio questa! Su queste pagine ne ho già parlato diverse volte, si tratta di un tema che ha incominciato a scaldarmi lo spirito molto prima che ci fossero pagine sulle quali parlarne e la discussione era limitata a qualche zona commenti di qualche blog di bassa lega. 
O meglio, il blog di bassa lega tecnicamente è il mio. Da utente preferisco di gran lunga leggere qualcosa di più simile a quello che faccio io piuttosto che qualche pseudo testata giornalistica, rilancia notizie già vecchie senza appurarne le fonti per una lotta all'ultimo click.
Tornando all'argomento principale. 
Sul ritorno di Kubica in Formula 1 non avrei mai scommesso. 
All'inizio per una questione di pessimismo cosmico. Le condizioni erano decisamente precarie per poter sperare in un recupero degno di nota. 
In un secondo momento le cose sono addirittura andate a peggiorare. Si parlava di uno scivolone sul ghiaccio nella sua villa in toscana o, se la memoria non mi abbandona proprio in questo momento, qualcosa di questo genere. Insomma, invece che aggiustarsi andava a peggiorare. 
Con gli anni ha ripreso a guidare in qualche serie minore e le voci di un possibile ritorno in formula 1 hanno incominciato a farsi sempre più insistenti. 
Gli anni passavano e più lui invecchiava meno la concreta possibilità diventava plausibile. Io, nel frattempo, in parte ero anche riemersa dal pessimismo cosmico ma ero riprecipitata nella più semplice accettazione del tempo che passa. 
Insomma, vedendolo riemergere delle tenebre dei primi postumi dell'incidente avevo accantonato quel "non ce la farà mai" per vederlo però mutato, in men che non si dica, in un "perchè dovrebbe farcela?", ha davvero un senso che ce la faccia?
Da un lato io posso anche capire la sua soddisfazione personale: ha tenuto la testa alta, non si è fatto sconfiggere dalla malattia e, nonostante tutto, è tornato a sostenere prestazioni fisiche di altissimo livello facendo, probabilmente, il doppio della fatica che fanno gli altri non avendo, è bene ricordarlo, 100% della capacità fisica. Ci sono momenti che per un unghia spezzata mi sono chiusa in un angolo e ho pensato di non voler uscire mai più. Non oso neanche immaginare che forza d'animo ci possa volere per rimettersi in piedi dopo un incidente come il suo ma... al netto di tutte queste valutazioni... 
Ha davvero un senso che ce la faccia? 
34 anni all'anagrafe, una manciata di stagioni all'attivo disputate, tra il 2006 e il 2010, senza destare particolare scalpore, se non per un paio di incidenti spettacolari dai quali è uscito miracolosamente illeso. Una vittoria, in Canada, là dove persino Alesì una volta è riuscito a vincere una gara, qualche podio. Di certo non è quella che possiamo chiamare una carriera ben solida e strutturata. 
Dopo la riabilitazione ha affrontato qualche deludentissima avventura in serie minori per poi ripiombare nel fantasmagorico mondo della Formula 1 conteso tra Williams e Renault. Conteso nel senso che tutti lo vogliono e nessuno se lo prende, a difendere i suoi interessi Nico Rosberg manager improvvisato dagli altrettanto deludentissimi risultati.
Il 22 novembre 2018 la Williams ha annunciato il ritorno di Kubica quale pilota titolare per il 2019. 
E torno qui alla valutazione precedente: al netto delle soddisfazioni personali, cosa spera di ottenere nel 2019 in Williams? Per opportuna memoria, inserirei a questo punto del discorso un piccolo riferimento al fatto che con i suoi BEN 7 punti all'attivo è stato il team ppiù deludente della scorsa stagione. Meno punti della defunta Force India. Meno punti della Force India rinata dopo le note vicende di mercato. Meno punti di Alonso in McLaren. Pur essendo motorizzata Mercedes
Quali obiettivi ha speranza di poter raggiungere il prossimo anno? Tornare a vincere? Tornare sul podio? Provare a stare qualche volta in zona punti? Tutto questo è concretamente prevedibile?
Al netto delle soddisfazioni personali del pilota, cosa pensa di ottenere la Williams mettendo Kubica al volante di una loro monoposto? L'attenzione mediatica del buon samaritano per aver lasciato spazio al caso umano? I soldi lanciati a pioggia dagli sponsor? E per quanto tempo può andare avanti un progetto di questo genere?
I suoi soldi possono davvero essere considerevolmente superiori a quelli che avrebbe potuto portare una qualunque nuova emersa dalle serie minori? Possono davvero essere considerevolmente superiori a quelli che si sarebbero potuti portare dietro un Ocon, un Vandoorne o un Hartley? Io non so se voglio vivere in un mondo in cui non c'è abbastanza spazio per un Ocon, sfrattato dalla Force India perchè uno è proprietario del posto e l'altro se lo è fatto regalare dal padre, stando qua ad assistere a questa sorta di esperimento sociale per vedere quanto in alto riusciamo a farlo saltare.

2 commenti:

  1. Sono perplessa dal ritorno di Kubica. O meglio, capisco le sue ragioni e il suo desiderio di tornare, sono contenta per lui che ce l'abbia fatta.
    Sono perplessa perché, dopo un infortunio del genere e dopo otto anni lontano dalla Formula 1, non credo che possa avere un grande successo, neanche proporzionatamente alla vettura che guida.

    Ho il sospetto che, se dovesse rivelarsi deludente, gran parte di quelli che lo esaltavano potrebbero arrivare a criticarlo anche pesantemente per le sue performance.
    Dalla sua parte quantomeno ha la fortuna di essere compagno di squadra di Russell, campione di GP3 all'esordio e poi campione di GP2 all'esordio, uno dei piloti emergenti con la migliore reputazione.
    Se dovesse andare più piano di Russell, almeno si dirà che sta andando più piano di Russell perché Russell è bravo.
    Se fosse rimasto Sirotkin e Kubica fosse andato più piano di Sirotkin, da questo punto di vista poteva andare peggio.

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