domenica 1 febbraio 2015

2015 - Sauber

Nel mondo in cui non vanno neanche più di moda quelle presentazioni un po' pacchiane che usavano un tempo, in Sauber si sono impegnati molto per non andare davvero davvero sul sottile. Non è ancora chiaro se saranno i vincitori del premio poraccio 2015 ma, certamente, per il gran debutto non si sono impegnati molto. Forse hanno speso tutto per colorare la vettura. 
I colori dell'anno sono il blu e il giallo: arrivando a questo punto da un grigio monocolore, mi sembra uno shock notevole. C'è chi è stato in grado immediatamente di riconoscere in questi i tipico colori di bandiera IKEA: non mi stupirei neanche se fosse uno di quei splendidi modellini smontabili, adattabili ad ogni occasione, di poco costo e con elementi facilmente sostituibili o intercambiabili tra di loro. Ciò che è certo è che, se così fosse, almeno uno dei due piloti di punta, è stato in grado di leggere e prendere per il verso giusto il libretto delle istruzioni.
Marcus Thorbjörn Ericsson - n. 9 - Nato il 2 settembre 1990 a Kumla (Svezia)
Felipe Nasr - n. 12 - Nato il 21 agosto 1992 a Brasilia (Brasile)
Ericsson, un volto quasi noto nel mondo della Formula 1: debuttante nel 2014 a bordo di una scalcinata Caterham, prima che questa fallisse miseramente, fonti poco attendibili riportano che sia stato in grado di comprarsi un posto a sedere in Sauber per questa stagione alla mirabolante cifra di 15 milioni di dollari. Io ovviamente non ci credo, ciò che lo ha portato sin qua è solo il suo inestimabile talento e l'essere riuscito ad arrivare, una volta, 11esimo (a Monaco). Praticamente ad un soffio dalla zona punti: son cose che lasciano il segno. 
Della serie "notizie che nessuno sa": nel 2009, nel brevissimo lasso di tempo in cui esistette la Brown GP, fu uno dei giovani rampolli che ebbero modo di provare la vettura nei test invernali a Jerez. Non fu neanche il giovane tra i giovani che andarono meglio in quella sessione ma, Wikipedia riporta, che il sig Brown gli abbia detto "bravo". Se lo dice Wikipedia io mi fido, sia chiaro. In ogni caso, un "bravo" anche solo per la messa in piega, secondo me, se lo merita. 
Al suo fianco: Felipe Nasr, uno che potrebbe anche non essere chiaro da dove arrivi, cosa ci faccia lì e chi ce lo abbia portato, ma per fortuna ha sulla pancia un enorme manifesto pubblicitario giallo evidenziatore che, all'urlo di "Banco do Brasil", è il grado di dire già tutto da solo. Si aggiunga inoltre che è è nipote di Amir Nasr, che possiede uno dei team di maggior successo della Formula 3 sudamericana.

Racing Humour (@racinghumour)

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