LEC VER BOT SAI
Oppure no. Perchè la pole di Leclerc riesce a durare più o meno quanto un gatto in tagenziale. Grazie al suo tonfo contro al muro, bandiere rosse ancor prima dello scadere del tempo della Q3... e non per festeggiare la pole del ferrarista. 22 ore e 30 minuti di autoincensamenti circa le ottime condizioni della vettura del monegasco in vista della gara e l'assenza di danni che avrebbero comportato l'arretramento in griglia... e 30 minuti di disperazione prima dello spegnimento dei semafori rossi nel momento in cui ci si è resi conto che ciò che avrebbe impedito a Leclerc prendere il via alla gara è un qualcosa che non gli è passato neanche per la mente di controllare dopo l'impatto. "Modificheremo i protocolli" rassicura binotto mentre il popolo in rosso si strugge dal dolore davanti all'opportunità mancata. Che poi, parliamone, non è che Leclerc, pur trovandoci a Monaco, avesse davvero la chance di stare là davanti e passare inosservato fino alla bandiera a scacchi ma almeno una piccola gioia avrebbe potuto tranquillamente essere a portata di mano. Ed invece no. Così imparano a tifare Ferrari.
VER BOT SAI NOR
Tutto questo mentre Hamilton e Vettel condividevano una quarta fila di ben poco rispetto e Verstappen manteneva l'esclusivo possesso della prima fila.
Monaco è pur sempre Monaco e chi dice il contrario mente. C'è chi si esalta per il solo fatto che dopo 30 giri Hamilton fosse ancora piantato nella sua sesta posizione di partenza ma, la verità, è che per i primi 30 giri di gara non è successo assolutamente niente... e probabilmente non è questo ciò a cui dovrebbero ambire neanche i peggiori detrattori dell'inglese.
Al 30esimo giro, il colpo di scena Mercedes che tutti stavamo aspettando: Hamilton stravolge le strategie, rientra per un cambio gomme anticipato confidando ancora una volta in quello spirito di squadra per cui "chi non ha gambe ha testa" ... ma Monaco è anche questo: strategia fallita in pieno. A completare l'albo delle belle figure Bottas segue a ruota il pit stop del compagno di squadra... e circa 3 giorni dopo giunge la notizia secondo la qule finalmente i meccanici Mercedes siano riusciti a svitare il bullone che tiene ferma la ruota. Una seconda posizione gettata al vento a conferma di quella regola per cui quando le cose in Mercedes devono andare male vanno male per davvero, in maniera totalizzante e catastrofica. In tutto e per tutto. Forse c'è Netflix che gira da quelle parti.
In tutto questo Hamilton pare essere entrato ai box in sesta posizione ed uscito in ottava. Dopo di lui un treno di pit pronto a reagire alla situazione. Vettel, che fino ad un secondo prima si trovava alle sue spalle, improvvisamente è due posizioni più avanti.
Ed è così che di fatto non succede più nulla fino alla fine della gara. Verstappen solo e incontrastato va dritto verso la vittoria, Perez insegue Norris per la terza posizione... ma inevitabilmente non succede neanche questo.
VER SAI NOR PER
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