venerdì 13 novembre 2015

Faking it!

Adoro il mondo dei fake. Adoro i personaggi che ci sono dietro e quelli che ci sono davanti. Fossi uno degli interessati mi darebbe forse un po' fastidio... però creano intrattenimento e certe volte mi fanno morire dal ridere. Soprattutto quando sorgono discussioni... perchè secondo me esce fuori quello che uscirebbe veramente se ci fossero i protagonisti a dirsi quelle cose e non fossero filtrati dagli addetti stampa.
Non ho mai negato il fatto che in tutta questa schiera di personaggi uno dei miei preferiti è inevitabilmente il ricco e annoiatissimo Bernie, Mr. E, sempre in preda a dubbi esistenziali... tipo quello tra chi sia il miglior pilota in pista in questo momento, sorto un minuto dopo la vittoria del terzo titolo mondiale di Lewis Hamilton. Meglio lui o meglio Vettel? Tra l'altro mi spaventa moltissimo il fatto che ci poniamo gli stessi interrogativi, anche se sono un po' meno ricca... ed un po' meno annoiata. Ed ancora non abbiamo trovato una risposta. 
Sono anche piuttosto certa che Alonso, davanti ad una domanda di questo genere una risposta la avrebbe: sono io! Sul fatto che non creda minimamente nel talento di Vettel si è già espresso in più di un'occasione. Soprattutto ogni volta che gli ha soffiato il titolo mondiale da sotto al naso. Con Hamilton è una questione di amore ed odio. Cose del tipo che l'unica volta che si sono ritrovati contemporaneamente a combattere per lo stesso titolo si sono presi talmente a cornate da avere ancora oggi i lividi. In tempi in cui Alonso non riesce neanche a raccogliere le briciole abbandonate dall'ex miglior nemico, ecco fatto che è nata la stima reciproca. 
Il momento comico però deve ancora arrivare: quello in cui quell'annoiato di Mr. E mette a tacere il burbero con una bacicola. O con qualcosa di ancora meno offensivo ma tranchant: te sei stato battuto anche da Jenson! Caso chiuso.
Tutto questo avveniva il 25 ottobre scorso, poco dopo la conclusione del gran premio degli Stati Uniti da me tanto apprezzato, quello in cui Hamilton vinceva il terzo titolo tra le bestemmie di Rosberg e lanci di cappellini vari, mentre Jenson, nel suo piccolo, stava ottenendo una sesta piazza inaspettata. In tutto questo Alonso era 11esimo... o in una zona irrilevante di questo tenore. Qualcosa che non gli ha fatto portare a casa proprio un bel niente se non lo smacco di essere arrivato, ancora una volta, poco peggio di quell'altro. Quell'altro, quello con la tuta simile alla sua, a prescindere da chi esso sia. Perchè il mondo sa quanto sia felice di giocare ad armi pari con i proprio compagni di squadra.
Ed è lì che Alonso gonfio come un peperone inizia a vedere rosso come i tori (tori che vedono le Ferrari rossa di Vettel ottenere delle vittorie, ovviamente) ed a fumare dalle orecchie. 

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